Un Centro di indagine sulla personalità dei carcerati

Un Centro di indagine sulla personalità dei carcerati Nuove vie per ia redenzione dei condannati Un Centro di indagine sulla personalità dei carcerati Esame fisio-psichico di gruppi di detenuti mediante gli strumenti più moderni - SI cercano le forme più adatte all'espiazione della pena - Ma è necessario estendere l'osservazione anche all'imputato prima dei verdetto del giudice Da qualche mese è iniziato il funzionamento del « Centro nazionale di osservazione » per le indagini sulle condizioni fisiopsichiche dei detenuti. Le prime esperienze e i primi risultati rendono di vivo interesse qualche ragguaglio, sulla organizzazione, sugli scopi e sugli ulteriori sviluppi del Centro, con cui l'Italia si è posta in Europa, all'avanguardia della provvida e feconda iniziativa. Il Centro ha la sua sede in uno dei padiglioni del carcere di Rebibbia in prossimità di Roma. In esso vengono sottoposti ad un integrale ed accurato esame fisio-psichico da parte di specialisti, detenuti in espiazione di pena per condanne superiori a tre anni di reclusione. In tale esame si alternano gruppi di 25 o 30 detenuti, provenienti da vari istituti e stabilimenti di pena scelti per omogeneità del reato che Jia dato luogo alla condanna, o per omogeneità di comportamento antisociale.' L'esame ha la durata di circa due mesi. Il Centro è fornito di gabinetti di osservazione e di strumenti tecnici tra i più perfezionati che possa offrire la scienza biologica, criminologica e psichiatrica e si distingue nei seguenti nuclei di ricerca: 1) clinico, endocrinologico, costituzionale con una completa attrezzatura per indagine clinica ordinaria e speciale, anche in ordine all'intero apparato endocrino; 2) psicologico con batteria completa per testi mentali e psicotecnici e con apparato psico-galvanico ; 3) psichiatrico e criminologico; 4) elettroencefalografico con elettroencefalografo a otto canali;. 5) radiografico. La compiutezza e la modernità dell'attrezzatura tecnica insieme alla competenza di coloro che sono preposti ai vari nuclei, consentono, per i singoli detenuti, una indagine integrale della personalità, da cui è possibile desumere per ciascun soggetto un giudizio criminologico complessivo e sintetico, dal quale deriva l'indicazione dell'istituto più adatto per l'espiazione della pena. Si rende così concreta ed efficace quella individualizzazione della pena che è il presupposto e la condizione per il riadattamento sociale e la redenzione morale dei condannati, secondo i dettami della scienza criminologica moderna, e secondo il precetto della stessa Carta Costituzionale. Come si è detto il Centro limita finora le sue indagini ai detenuti in espiazione di pena, per i fini sopra enunciati; ma anche per un compito così limitato il Centro non è naturalmente sufficiente; s'impone in ogni caso o la sua estensione strutturale o la isti tuzione di altri centri peri ferici. Comunque però co stituisce già di per sè un grande progresso, in quan to dimostra la necessità dì svincolare il sistema penitenziario dall'empirismo e dall'angusto pregiudizio del castigo, per sollevarlo verso nuovi orizzonti, verso nuove finalità, e verso tutto un nuovo orientamento nell'attrezzatura degli sta bilimenti e nella espiazione delle pene detentive. La istituzione del Centro è altresì auspicio di una estensione dell'esame dei detenuti dalla categoria dei condannati a quella dei giudicabili, e di una successiva ed augurabile applicazione anche ai giudicabili non detenuti, con ben più ampi obiettivi negli scopi dell'esame stesso. La necessità di una in' dagine esauriente sulla per sona di colui che è chiamato a rispondere di un reato prima che egli venga giudi cato, è ormai universalmen te riconosciuto, qualunque sia la tendenza o la scuola che si preferisce sul fondamento del diritto di punire. Come è possibile invero giudicare l'imputato in ordine al fatto criminoso che gli viene ascritto ed applicare la relativa sanzione, senza conoscere in tutti i suoi aspetti la personalità da cui esso è scaturito? Il reato è anzitutto e sopra tutto un fatto umano e va riportato al suo autore nel complesso della sua personalità se si vuole accertare come il reato è sorto, perchè è stato commesso e quale è la pericolosità sociale di chi l'ha commesso se si vogliono cioè stabilire gli elementi essenziali per l'applicazione della sanzione. Anche l'accertamento della causale del delitto, indispensabile per stabilire la sua fisionomia e la sua gravità, sarebbe invero impos¬ nsnsqniFtv sibile se la indagine non venisse inquadrata nella più ampia e più profonda ricerca sull'intera personalità dell'autore. Lo spostamento della indagine giudiziaria dal delitto al delinquente, è il risultato ormai non più discusso di un cinquantennio di contrasti, di dibattiti, di tormentata ma inesorabile evoluzione del pensiero filosofico, scientifico e giuridico. La parola «chiunque» che nella norma penale è usata per indicare il soggetto attivo del reato, non è un ente astratto, ma un uomo con la sua costituzione fisio-psichica, con le sue debolezze, con le sue infermità, con le sue anomalie, con le sue tare ereditarie, con le stigmate familiari e ambientali: e se quest'uomo non si studia nella sua poliedrica figura, il magistero punitivo perde ogni ragione di essere. Però purtroppo nel vi¬ lUiiiiiiiiiiiiniiimmmiminimiiiiMniiinimi gente Codice di procedura penale e anche nella recentissima iiarziale riforma, invano si cercherebbe una norma che renda obbligatoria tale indagine o che ne enunci i mezzi o i metodi. V'è invece, ed è stata conservata, una norma puramente negativa che vieta le perizie psicologiche per stabilire le qualità psichiche dell' imputato indipendenti da cause patologiche. I fascicoli processuali, anche quando si tratta dei reati più gravi, contengono sulla personalità dell'imputato le sole monche e superficiali notizie del così detto certificato di rito e del certificato penale. E' questa la ragione per cui la istituzione del Centro di osservazione di Rebibbia nel suo significato e nella sua importanza va ben oltre lo scopo immediato finora perseguito. Costituisce invece uno stimolo, una iiiinmmiiMMiiimimiiinimiim promessa e un auspicio per un rinnovamento del prò-, cesso penale, in cui final-1 mente eia concreta ed effettiva la possibilità di una ricerca scientificamente seria ed esauriente sui vari asDetti della personalità dell'imputato, e tale indagine sia collegata con quella pur necessaria sulla personalità del condannato nella fase della esecuzione penale, di modo che un solo filo conduttore le riunisca nello scopo, nel metodo, nei mezzi. Sì può dire che finora la giustizia penale ha avuto la benda sugli occhi così come la giustizia è raffigurata nella graziosa statua che si ammira nella piazza di Berna: è tempo di togliere quella benda se si vuole raggiungerti duella giustizia più profondamente umana che è nel desiderio e nell'aspirazione di tutti. Ernesto Battagli™

Persone citate: Ernesto Battagli

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma