Immediato piano di riforme per impedire la rivolta in Marocco di Sandro Volta

Immediato piano di riforme per impedire la rivolta in Marocco li governo francese ha finalmente trovato Vaeeordo Immediato piano di riforme per impedire la rivolta in Marocco lì programma è tuttora segreto - L'attuale Sultano, non riconosciuto dai nazionalisti, resterà torse sul trono, ma completamente esautorato - Immediato ritorno del Residente a Rabat (Dal nostro corrispondente) Parigi, 12 agosto. Un compromesso è stato raggiunto sul punti di vista contrastanti che hanno diviso finora 1 partiti della maggioranza ministeriale a proposito del Marocco. Quale prezzo Edgar Faure ha dovuto pagare all'estrema destra affinchè continui a sostenere 11 suo governo?' Non è ancora possibile rispondere a questa domanda, perchè i termini dell'accordo concluso stasera nel Consiglio di Gabinetto, riunito subito dopo l'ultima seduta del comitato dt coordinazione per l'Africa del Nord, verranno conosciuti soltanto dopo essere stati comunicati al Presidente della Repubblica. René Coty si trova ora In villeggiatura nel castello di Vizine e 11 presidente del Consiglio andrà a trovarlo domani. Pare tuttavia che .11 compromesso sia riuscito a conciliare le posizioni più opposte. Il fatto che il Residente Grandval abbia accettato di ritornare immediatamente in Marocco per applicare la politica decisa stasera dal Governo, sembra Indicare che le destre hanno finito per rinunciare a gran parte della loro intransigenza e che la soluzione adottata sia tale da poter essere accettata dalla maggioranza della popolazione marocchina. Nel giorni scorsi Gilbert Grandval non aveva in fatti nascosto che, se 11 Governo avesse respinto le grandi linee del suo piano e avesse preteso Imporre una soluzione di forza, senza tener conto delle legittime aspirazioni popolar!, non avrebbe esitato a dimettersi. Dell'accordo di stasera, si sa soltanto che i ministri sono stati unanimi nel riconoscere la necessità di grandi riforme, le quali dovranno essere annunciate immediatamente ed applicate al più presto. Per proclamare solennemente questa de cisione non verrà scelta la data del 20 agosto, in cui ricorre il secondo anniversario della deposizione del sovrano Ben Yuaaef e della sua sostituzione con Ben Arafa; non verrà scelta in forma ufficiale quella data, per non aver l'aria dr considerarla una scadenza fatidica e di cedere perciò a un ultimatum. Il proclama verrà però diramato in uno del giorni Immediatamente vicini al 20 agosto, che potrebbe essere il 19 o il 21; ma ò più facile che sarà 11 19, per evitare lo scoppio della gravissima rivolta, preannunciata da lungo tempo, dai fedeli del vecchio Sultano. Questo gioco di bussolotti con ldbpssnmiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiui a r a la data è facilitato d'altronde dal fatto che 11 calendario arabo non corrisponde al nostro. Le grandi riforme saranno In primo luogo sociali: riguarderanno cioè II livello minimo dei salari, oggi assolutamente Insufficiente alle più elementari necessità dell'esistenza; un sistema di assicurazione contro le malattie, la disoccupazione, gli Infortuni e la vecchiaia, tendente a garantire al lavoratori marocchini condizioni di sicurezza analoghe a quelle degli europei: e un ordinamento scolastico che assicuri alla popolazione l'istruzione elementare gratuita. Insieme a queste riforme sociali, vi saranno quelle di carattere politico, tendenti all'Istituzione progressiva di un'amministrazione autonoma e d'un regime rappresentativo el"'to a suffragio universale, attraverso il quale 11 Marocco potrà arrivare a governarsi da sè. Si tratta, com'è facile capire, d'un insieme di concessioni della più grande importanza, che dovrebbero soddisfare anche 1 più esigenti dei nazionalisti. Ciò che 11 Governo di Edgar Paure ha deciso Btasera di fare del Marocco, non è molto dissimile da ciò che Mendès-France fece l'anno scorso a Tunisi e, se si tiene conto del risultati ottenuti in Tunisia, non si può fare a meno di essere ottimisti anche per il Marocco. C'è però una sensibile differenza fra le due situazioni, che lascia ancora sussistere qualche preoccupazione. Il successo di Mendès-France fu pieno, perchè egli non esitò a trattare le riforme col Neo Destur, il partito che esprime la volontà della maggioranza tunisina; ma con chi tratterà ora Edgar Faure? E' chiaro che, se dovesse farlo con Ben Arafa, le riforme perderebbero ogni valore per i marocchini, che lo considerano un usurpatore e gli sono in grandissima maggioranza ostili. Questo è il punto su cui si è svolto il compromesso di stasera, del quale non si conoscono ancora 1 termini esatti. Pare comunque che Ben Arafa verrà lasciato sul trono, ma vi verrà lasciato soltanto in modo formale, senza nessuna autorità effettiva. Bisogna osservare, però, che 11 figlio maggiore del Sultano si è trasferito a Tunisi con tutta la famiglia. VI verrà seguito dal vecchissimo padre? Le riforme politiche e sociali verranno trattate dal Residente della Francia con un consiglio di governo, in cui siano riuniti I rappresentanti di tutte le ten¬ dssczoaciitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii denze politiche marocchine, e specialmente di quelle fedeli al sovrano legittimo, Ben Tussef, che costituiscono la maggioranza del Paese. Non è facile capire come potrà funzionare un organismo di questo genere, agitato dal contrasti più irriducibili; ma ripetiamo che nessuno conosce ancora la sua struttura precisa, ed è quindi possibile che sia stata trovata una formula originale, tale da eliminare gli ostacoli che a prima vista sembrerebbero insuperabili. Sandro Volta

Persone citate: Ben Arafa, Edgar Faure, Edgar Paure, Gilbert Grandval, René Coty