L'autonomia regionale Friuli - Venezia Giulia

L'autonomia regionale Friuli - Venezia Giulia -== IL LIBRO DEL GIORNO ==-- L'autonomia regionale Friuli - Venezia Giulia «Alla Sicilia, alla Sardegna, al Trentino-Alto Adige, al Friuli-Venezia Giulia ed alla Valle d'Aosta, sono attribuite forme e condizioni particolari d'autonomia, secondo statuti speciali adottati con leggi costituzionali ». E' questo l'art. 116 della Costituzione in base al quale quattro Regioni Autonome esistono già da anni in Italia: solo per- il Friuli-Venezia Giulia, esso non ha potuto avere attuazione a causa delle incerte e tormentate vicende triestine del dopoguerra. Parlare di Venezia • Giulia senza Trieste infatti non avrebbe evidentemente avuto'senso, e per anni, come a tutti è noto, non si seppe se il Territorio Libero sarebbe stato totalmente escluso (trattato di pace) o totalmente Incluso (dichiarazione tripartita) nel territorio italiano. Solo la sistemazione dell'ottobre ecorso ha permesso di riprendere in esame quanto esplicitamente previsto dalla nostra Carta Costituzionale per la creazione, accanto alle altre quattro, di Una Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. ' Di tale opportunità, fin dal febbraio scorso, si era fatto principale sostenitore .su queste colonne il prof. Diego De Castro che tanto degnamente in condizioni difficili e spesso drammatiche ha rappresentato l'Italia come consigliere politico presso il Governo Militare Alleato del Territorio Libero di Trieste. Da tale carica egli dette le dimissioni in aprile non solo perchè la vicenda era ormai alla conclusione ma anche per il convincimento che là burocrazia italiana a Trieste non fosse atta ai suoi compiti. Su quest'ultimo punto, il De Castro torna ed insiste coerentemente oggi nel suo nuovo libro « La Regione, Friuli-Venezia Giulia » (Cappelli ed.). Premesse alcune sommarie considerazioni sull'opportunità delle autonomie regionali, l'autore dimostra etneamente come gli stessi motivi valgano a maggior ragione per Trieste che negli ultimi trentasei anni ha avuto ben sei sovranità di diritto o di fatto (austroungarica, italiana, nazista, jugoslava, alleata, italiana), e per la popolazione giuliana « una delle più sensibili, acute, critiche e fors'anche più esigenti d'Italia, Nè diversa valutazione può esser fatta per quanto concerne i friulani ». Non mancano naturalmente obbiezioni, a cominciare da quelle di ambienti dove si tende a confondere autonomia con separatismo. In linea di fatto, però, niente si è mostrato più efficace a combattere velleità separatistiche, delle autonomie regionali. E la confusione fra i due termini non può non suonare offesa a popolazioni come quelle giuliane e friulane che tali e tante prove han dato di ineguagliabile amor patrio. Il prof. De Castro attentamente e pazientemente esamina obbiezioni, difficoltà, critiche, sempre proponendo le relative soluzioni concrete (si veda Ù' suggerimento di Aquileia come capoluogo della futura regione onde evitare antagonismi tra Trieste e Udine). _Con giusto compiacimento, egli può constatare che il Consiglio Comunale di Trieste ha concordato con la sua tesi in tutti i particolari: costituzione di una Regione di diritto speciale, inclusione di Trieste, mantenimento della provvisorietà del Memorandum, articolazione su una larga autonomia provinciale. In questo volume, De Castro fornisce un nuovo contributo concreto presentando una «Bozza di Statuto della Regione Friuli-Venezia Giulia e delle Provincie di Udine, Gorizia e Zona del Territorio Libero di Trieste amministrata fiduciariamente dalla Repubblica Italiana». Il termine di «bozza» è modesto: si tratta in realtà di un testo completo, e dei suoi 143 articoli il legislatore non potrà non tenere gran conto. In un secondo volume, d'imminente pubblicazione, Diego De Castro tratterà — dopo la parte giuridica — dei fondamenti storici, etnici ed economici della costituenda Regione. Lo conforta nella sua tenace fatica, il consenso della grande maggioranza degli interessati e la convinzione di servire gli interessi del FriuliVenezia Giulia e soprattutto del Paese: « Se i sacerdoti di un'Autonomia Regionale saranno scelti dal popolo, il popolo li destituirà o dovrà criticare se stesso senza esser portato a coinvolgere ideali ben più alti che non possono e non devono esser coinvolti». ^ 8- g».

Persone citate: Cappelli, De Castro, Del Giorno, Diego De Castro