L'on. Segni e l'autonomia della regolamentazione sportiva

L'on. Segni e l'autonomia della regolamentazione sportiva UN'INTERVISTA COL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO L'on. Segni e l'autonomia della regolamentazione sportiva Soma, 9 agosto. La calma più completa regna in tutti gli ambienti ufficiali del calcio italiano, anche se in quelli sportivi — dalle redazioni dei giornali ai capannelli nei tradizionali punti di ritrovo — al intrecciano animatissimi i commenti alla situazione creatasi con le decisioni della Lega Nazionale Calcio. Enorme interesse anche per questo sta suscitando stasera la notizia che il Presidente del .Consiglio ha trattato a lungo dello sport in una intervista concessa al settimanale «Epoca» che la pubblicherà domani mattina. « Al momento di assumere la presidenza del Consiglio — ha rivelato l'on. Segni — stavo esaminando proprio i problemi sportivi dal punto di vista giuridico e stavo preparando un articolo sulla autonomia della regolamentazione sportiva nell'ambito della vita nazionale». «Mi pareva giusto — egli ha aggiunto —' sostenere la tesi che l'autonomia normativa derivasse naturalmente da una spontanea esperienza giuridica dei partecipanti all'attività sportiva e delle associazioni sportive regolarmente costituite». E' appena necessario ricor¬ dare che Antonio Segni è sempre stato un convinto assertore della funzione sociale ed educativa dello sport nella vita moderna, autore, come ministro dell'Agricoltura e Foreste, di ottimi provvedimenti a favore dell'« Unire » e della caccia, e sostenitore come ministro della Pubblica Istruzione, dello sviluppo dello sport nella scuola. Nel corso delle sue dichiarazioni il Presidente del Consiglio ha sostenuto che « anche nel nostro Paese, che nel dopoguerra sta compiendo grandi passi sulla via della modernizzazione, lo Stato et interessa vivamente dello sviluppo dello sport ed io, come presidente del Consiglio, seguirò attentamente le questioni che lo riguardano ». Passando ad esaminare il « corpo » delle leggi sportive interne, in vigore nel mondo sportivo, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: < La formazione delle leggi che regolano la vita della società si basa ancora oggi e fondamentalmente su concezioni giuridiche della civiltà romana e germanica, che ancora a distanza così lunga di tempo possono fornire strumenti adatti per il legislatore. Il fatto sportivo è ben più. recente e non ha ancora raggiunto una dimensio¬ ne definitiva nè in Italia nè in qualsiasi altro Paese del mondo perchè è in continuo sviluppo. Accade perciò che la regolamentazione raggiunta in un certo momento sia presto superata dalle nuove situazioni. Noi sappiamo che il diritto, regola di vita vivace e forte della società, cerca di adeguarsi ai tempi. Cosi accade anche nel settore sportivo». «Io penso — ha concluso l'on. Segni — che un adeguamento delle norme alle necessità presenti — entro certi limiti — sia possibile. Lo sport è soprattutto un fenomeno organizzativo e le norme che lo regolano sono tecniche da una parte e disciplinari all'altra. Parlo soprattutto dello sport dilettantistico, che è quello più diffuso in Italia come negli altri Paesi moderni. I problemi del professionismo sono in un certo senso ancora più agevoli, una volta che si sia addivenuti alla disciplina chiara e precisa dei diritti e dei doveri dei contraenti. Le nuove condizioni di fatto esigono queste chiarificazioni e il diritto, anche questa volta, non rimarrà indietro». PaDone elastico — Allo sferisterio EDA. si svolge stasera alle 20,45 la finalissima del torneo « Coppa EDA » fra Balestra-Manin! e Alemanni-Galliano II.

Persone citate: Alemanni, Antonio Segni, Manin, Soma

Luoghi citati: Italia