Intero paese in allarme per una famiglia colpita da tifo

Intero paese in allarme per una famiglia colpita da tifo Intero paese in allarme per una famiglia colpita da tifo L'improvviso manifestarsi della malattia a Carignano - Si pensa che la mamma e i snoi tre bambini siano stati contagiati dorante nn soggiorno nel Piacentino - Le disposizioni dell'autorità sanitaria i n i , e a o Carignano, 8 agosto. A Carignano, la parola « tifo » suscita paurosi ricordi. Nel 1943, quando la cittadina non aveva ancora il suo acquedotto, una grave epidemia si diffuse di casa in casa. Nei registri del Comune si parla di 400 persone colpite e di 17 morti. Finita la guerra e costruito un moderno impianto per l'acqua potabile, il tifo parve debellato per sempre. Dal 1951, nemmeno più un caso. Ora, improvvisamente, la terribile malattia ha avuto un violento ritorno. In un cascinale della frazione Campagnl no, una giovane donna e i suoi tre bambini si sono ammalati del grave morbo ed hanno dovuto essere ricoverati all'ospedale Amedeo di Savoja di Torino. Lia frazione Campagnino è a una decina di chilometri da Carignano sulla strada per Saluzzo. E' formata da poche cascine, nella maggior parte delle quali in questi giorni si lavora a distillare la menta. In una casetta abita la famiglia Fusaro: il marito Lino di 32 anni, la moglie Adele Agnelli di 28 anni e i tre figli: Gabriella di 3 anni, Pinuccio di 2 anni e Domenico di 8 mesi. I Fusaro, provenienti dal Veneto, hanno occupato la casa il giorno di S. Martino dell'anno scorso. Lino Fusaro lavora per conto di una impresa edile e da una settimana è con la squadra che ripara la provinciale, nella zona di Lombriasco. Venerdì sera, tornando al Campagnino, il povero uomo ha trovato la casa vuota. Sull'aia erano rimasti * segni delle ruote dell'ambulanza che poco prima gli aveva por tato via la moglie e 1 tre bambini, malati di tifo. Il Fusaro sapeva che la moglie e i bimbi avevano la febbre ma sperava che fosse cosa da poco. Per precauzione, il medico condotto, dott. Gennero che funge anche da ufficiale sanitario, mandò a Torino un campione di sangue di Adele Agnelli e venerdì pomeriggio il laboratorio gli comunicò il referto: Tifo. Senza perdere tempo, il dottore ha chiamato un'autobarella per far ricoverare all'Amedeo di Savoja la donna e I tre.piccoli. Solo alla sera, .il Fusaro ha saputo degli ultimi sviluppi della malattia. Voleva partire per Torino ma lo hanno dissuaso; I suoi cari sono ora isolati e all'ospedale non gli avrebbero concesso di vederli. La notizia che il tifo è ricomparso dopo tanti anni nel territorio di Carignano ha suscitato spavento e allarme nella popolazione. Nessuno ha dimenticato i terribili giorni del '43, quando i colpiti si contavano a centinaia e 1 morti a decine. Il dott. Gennero si è affrettato a compiere una indagine, le cui risultanze sono state rese note soltanto oggi, Sembra sia stato accertato con sicurezza che la signora Fusaro e I bambini hanno contratto la malattia mentre erano in villeggiatura, nella frazione Bramiano del comune di Bettola, in provincia di Pia- cenza. Una relazione in tal senso è stata inviata dal medico alla prefettura di Torino. « / calcoli sul periodo d'incubazione del tifo ci hanno dato la certezza che l'infezione è insorta mentre la donna e i piccoli erano nel Piacenti ■Illllillìl1lfillll1lllli:illllllllllllli1llllllilllllll1i l o. o a no> spiega il dott. Gennero, La signora Fusaro e i bambini partirono da Carignano per Bettola nel pomeriggio del 3 luglio. Vennero colti da febbre e forti dolori, di capo il giorno 24 dello stesso mese. Il 27 Lino Fusaro li riportò a Carignano. « Se fossero partiti da Carignano già ammalati — dice il medico — avrebbero domito rivelare i primi sintomi del male entro il giorno 17, poiché il periodo medio d'incubazione del tifo è di H giorni. Il fatto che si siano ammalati soltanto il giorno £4 attesta che il contagio è posteriore al S luglio e che quindi rientra completamente nel periodo di soggiorno della famigliola in provincia di Piacenza ». Il dott. Gennero ammette però che il tifo in qualche caso ha una incubazione di 21 giorni. Se i Fusaro fossero stati contagiati il mattino dei giorno 3, mentre erano ancora a Carignano, avrebbero potuto incubare la malattia fino al 24, giorno in cui si sono effettivamente messi a letto con la febbre. Pur confermando che la situazione sanitaria del luogo è assolutamente normale, il medico ha adottato severe misure profilattiche. Domani saranno distribuite pastiglie di bilivaccino a tutti i 110 abitanti della frazione Campagnino. La casa dei Fusaro è stata disinfettata da cima a fondo e tutti gli abitanti saranno sottoposti ad analisi. „ III. V. ill1llll[l IIMIIIllMIMlMlllIllllllllIIIIIIIllllIlllll a a n a 2 i n Adele Agnelli