Le nuove proposte del governo ai professori

Le nuove proposte del governo ai professori Le nuove proposte del governo ai professori Il "fronte della scuola,, ha diminuito le sue richieste - Il Tesoro può disporre di venti miliardi - Oggi una riunione (orse risolutiva i n - Roma, 8 agosto. H problema dèi miglioramenti economici agli insegnanti sarà discusso domattina tra i rappresentanti del «fronte della scuola » e il direttore generale Prisenz&no del Ministero della P.'I. in un incontro che si spera risolutivo per quanto le posizioni appaiano ancora distanti. Al governo si attribuisce un compromesso che dovrebbe conciliare le due opposte tesi. Tale proposta si articolerebbe in due punti: definizione di una cifra globale per i miglioramenti economici a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado dal 1" luglio 1955 al 30 giugno 1956 incorporabile nel trattamento economico definitivo; a sua volta il governo si impegnerebbe di iniziare le conversazioni per la messa a punto entro il 31 gennaio 1956 dello schema di decretolegge delegato per lo stato giuridico e per le retribuzioni degli insegnanti. Il « fronte » respinge la soluzione della maggiorazione della indennità per lavoro straordinario, ma chiede che essa sia configurata come « indennità di studio ». Gli insegnanti chiedono a loro volta che la misura dell'indennità non si allontani da quella fissata per le altre categorie e propongono 30 ore dì lavoro straordinario settimanale per tutte le categorie di dopenti Per quanto riguarda le tabelle del « fronte » (che il go verno ha definito « inaccettabili »), esse sono state leggermente ritoccate per i gradi più alti, scendendo dalle 212 mila ■ lire mensili per i capi di ìstiItuto di prima categoria al 29° alidlmlemlpnfismsmeevfivdsè— o a e o r anno di carriera a 180-190 mila lire; dalle 180 mila mensili per i capi di istituto al massimo della carriera a 160-170 mila lire; da 180 mila dei professori medi superiori al termine della carriera a 150-160 mila lire e dalle 152 mila dei professori medi inferiori a 130-140 mila lire. Ma siamo lontani dalle possibilità del Tesoro. Il governo in un primo tempo aveva fissato per gli insegnanti una somma che si aggirava sugli 8 miliardi e mezzo (quella già stabilita dal governo Sceiba), ma lo stesso Ministro della P.I. ed altri ministri hanno chiesto ed ottenuto che questa somma venga riveduta. Non si è, però, ancora saputo fino a che punto il Tesoro può venire incontro alle esigenze degli insegnanti. In via. provvisoria e fino al 30 giugno '56 si è parlato — a mo' d'esempio — di una indennità di 35004000 lire mensili per gli insegnanti elementari e di 8-10 mila per gli insegnanti medi. Questi ultimi sono 77 mila (di cui 41 mila fuori ruolo), mentre i maestri sono ben 171 mila. Se lo Stato potrà portare le « variazioni » di cui si è detto sopra, si dovrà addossare un onere che oscilla fra i 18 ed i 20 miliardi. Ed è forse questa la cifra di cui il Tesoro potrà disporre. L'on. Segni e l'on. Paolo Rossi mostrano la massima comprensione per gli insegnanti: «Entrambi — e detto in una nota ufficiosa — sono professori, e questa loro veste li rende più consapevoli delle reali necessità dei loro colleghi ». E questo è un buon auspicio per la riunione di domani.

Persone citate: Paolo Rossi

Luoghi citati: Roma