I d. c. francesi rifiutano di recarsi in visita a Mosca

I d. c. francesi rifiutano di recarsi in visita a Mosca I d. c. francesi rifiutano di recarsi in visita a Mosca Bidault ottiene che nessun deputato del M.R.P. faccia parte della missione parlamentare - Grave urto fra il governo e il maresciallo Juin sul Marocco (Dal nostro corrispondente) Parigi, 5 agosto. 11 Palazzo Borbone ha chiuso le porte questa sera e i deputati sono partiti in vacanza dopo un discorso in- cui Edgar Paure ha fatto il bilancio dei 164 giorni del suo Ministero. E' certamente un bilancio attivo, specie per quel problemi in cui l'attuale Governo ha seguito la linea che era stata tracciata dal precedente, presieduto da Mendès-France. Insoluti sono rimasti Invece alcuni altri problemi, pure estremamente urgenti, per i quali 1 gruppi di destra, che fanno parte della maggioranza parlamentare, hanno costretto il Governo all'immobilismo. Fra questi, il più preoccupante in questo momento è senza dubbio quello del Marocco. Non ci sono possibilità di risolverlo se la Francia non affronterà la questione dinastica, incautamente sollevata dal Ministero Laniel con la destituzione del sovrano legittimo e la sua sostituzione con Ben Arata. Nominando Gilbert Grandval Residente generale francese nel Marocco, Edgar Faure ha dimostrato di proporsi una soluzione d'accordo con le legittime aspirazioni della popolazione araba. Le opposizioni alla sua politica marocchina sono però fortissime: da parte, prima di tutto, dei colonialisti francesi, sostenuti in Parlamento dagli elementi più retrivi della destra. C'è poi il Glaul, tirannello feudale, capo di bande armate di beduini che, da Marrakesc, minaccia la guerra civile. Infine il maresciallo Jouin che ancora una volta ha voluto immischiarsi di politica per. sostenere l'attuale sovrano marocchino, Ben Arafa, che gli arabi considerano un usurpatore. A proposito dell'articolo che eulla questione dinastica marocchina il maresciallo ha pubblicato in un settimanale di Parigi, Frangola Mauriac scrive nel numero uscito oggi dell'Eav press: < Le parole più dolci che questa lettura fa salire aile nostre labbra, sarebbero un'offesa alla dignità di cui 11 mare sclallo è rivestito >. E l'illustre scrittore cattolico conclude: « Dopo le deposizioni del generale Mercier durante 11 processo Dreyfus, dubito che nessun militare abbia mal rivelato una audacia Più tranquilla nell'arte di accomodare e di ritoccare la storia >. Nel discorso pronunciato oggi all'Assemblea Nazionale, Edgar Faure non è stato così direttamente polemico, però i suoi propositi sono apparsi non meno risoluti: «La. Francia — ha detto — non intende cederà nessuna minaccia, a nessuna npnqdnvcpmclfigiipsIaMpfcbP1fdrhccpintimidazione, a nessun terrorismo. Nessuna violenza, nessu- na pressione devono poterle lm- porre le soluzioni, nè tanto me- no nasconderle i problèmi ». Il Presidente del Consiglio non è stato più preciso stilla politica che intende seguire nell'Africa del Nord, perchè la questione dovrà essere ancora definita nel Consiglio del ministri di domani. Egli ha però vivamente deplorato coloro che tentano di ostacolare l'opera del Residente Grandval, mandatario del governo francese, al quale ha rinnovato l'espressione della sua piena fiducia. Francamente ottimista, Edgar Faure è stato nella breve illustrazione della situazione internazionale in relazione al progressi compiuti per la cessazione della guerra fredda. In questo quadro ha situato anche la visita che, insieme al Ministro degli Esteri-, farà al primi di ottobre a Mosca1, affermando di essere persuaso che se ne avvantaggerà sensibilmente l'amicizia fra i due Paesi. Nella gara di Iniziative per 11 raggiungimento della pacificazione fra Oriente e Occidente, Georges Bidault, che resta francamente pessimista, ha sollevato un piccalo ostacolo. Egli infatti ha ottenuta che il gruppo democristiano rifiuti dì nominare i suof rappresa tanti nella delegazione park nentare, che nella seconda metà di settembre andrà in visita a Mosca. La decisione è stata presa col pretesto che < la politica di ravvicinamento fra le nazioni è essenzialmente opera del governi >; ma molti hanno osservato che per raggiungere una vera pace l'amicizia fra i popoli (e fra i parlamenti) sia ancor più decisiva di quella fra i Governi. La decisione democristiana non impedisce però che la delegazione parlamentare che andrà a Mosca, sia diretta da Pierre Schnelter, sia pure in veste di presidente dell'Assemblea nazionale e non di deputato democristiano. La delegazione sarà composta da tredici deputati e sette senatori di ogni partito, compresi quelli di estrema destra. 8. V;

Persone citate: Dreyfus, Edgar Faure, Edgar Paure, Georges Bidault, Gilbert Grandval, Mauriac, Mercier