Pena ridotta in Appello al nipote di Mario Appelius

Pena ridotta in Appello al nipote di Mario Appelius Pena ridotta in Appello al nipote di Mario Appelius Processato per 15 furti, 22 truffe e 7 falsi Bologna, 6 agosto. Nell'udienza di oggi della corrente sessione feriale della Corte d'Appello penale è stato esaminato il processo a carico di Armando Appelius fu Guido, di 30 anni, residente a Milano in via S. Conzi (nipote del giornalista scomparso Mario Appelius), il quale aveva ricorso contro la sentenza del Tribunale di Parma con la quale lo si condannava il 24 febbraio scorso a 9 anni e 4 mesi di reclusione più 170.000 lire di multa per furto continuato, truffa continuata, falso continuato in assegni, falso continuato in scrittura privata ed usurpazione continuata di titoli: come conseguenza della condanna e dei suoi precedenti, l'Appelius era stato inoltre dichiarato delinquente abituale ed assegnato ad una casa di lavoro per due anni a pena scontata. L'Appelius, dopo essere uscito dalle carceri di San Vittore di Milano, dove aveva scontato la condanna a 6 anni e 5 mesi per collaborazionismo, aveva preso a girare l'Italia sotto i più svariati nomi, attribuendosi titoli accademici ed assumendo molto spesso la personalità di giornalista. Campo d'azione preferito dell'Appelius erano stati gli alberghi di lusso, nei quali prendeva d'abitudine alloggio: dopo aver osservato le abitudi¬ ni della clientela, egli perpetrava, con abilità di consumato «topo d'albergo», furti di denaro e preziosi nelle camere rimaste momentaneamente abbandonate, sparendo poi col bottino senza saldare il conto. In totale l'Appelius si rese responsabile — come indica il decreto di rinvio a giudizio sotto ben 45 capi d'imputazione — di 15 furti, 22 truffe e 7 falsi in assegni ed in scritture private. Il suo difensore avv. Angrisano di Milano, rinunciando agli altri motivi d'appello, ha insistito perchè al suo protetto venisse applicata la continuazione fra i reati di falso in assegni e di falso in atti privati, perchè l'aggravante per la recidiva venisse conteggiata fino ad un massimo di un sesto e non per metà. Il P. M. comm. Antonozzi, ha invece proposto che venisse applicata l'aggravante per la recidiva generica e la specifica, lasciando alla Corte di stabilire la conseguente diminuzione di pena. La Corte, presieduta dal comm. Casavola, ha ritenuto la continuazione per i reati di falso ed applicato per la recidiva l'aumento solo di un sesto della pena, ha condannato l'Appelius a 6 anni ed 8 mesi di reclusione più 120.000 lire di multa, annullando inoltre la dichiarazione di abituale delinquenza.

Persone citate: Angrisano, Appelius, Armando Appelius, Casavola, Mario Appelius

Luoghi citati: Bologna, Italia, Milano, Parma