Il «rapitore» giura che Grazia andò alle nozze sorridente e felice

Il «rapitore» giura che Grazia andò alle nozze sorridente e felice Il «rapitore» giura che Grazia andò alle nozze sorridente e felice Svenimento dello sposo al primo confronto con l'amata - La donna continua a dichiarare di esser stata minacciata - "Ha agito di sua piena volontà,, dice l'arcivescovo di Messina o r à i a i e a a (Nostro servizio particolare) Messina, 5 agosto. La clamorosa vicenda del « matrimonio segreto » di Messina si sta avviando verso una i fase altamente drammatica, ' quella . dei confronti risolutivi, fra 1 due protagonisti, Alfio Maugeri e Grazia Firri, i due « sposi impossibili », 1 cui rapporti e sentimenti reciproci appaiono al momento tutt'altro che chiariti. Nel primo confronto, che si svolto, come abbiamo riferito, fra le grigie pareti della sala dei colloqui del carcere giudiziario di Carrubara, ad iniziativa del giudice istruttore dott. Polimeni, si è verificato l'episodio del deliquio. Alfio Maugeri, 11 violento, il rapitore, l'uomo che ha minacciato e tenuto prigioniera Grazia Pirri, è crollato al solo vedere colei che, a suo dire, è per lui la donna amata, e il colloquio non si è potuto svolgere. Finzione? I presenti lo escludono, poiché il Maugeri è stato giudicato all'infermeria delle carceri in stato di choc. Dopo questo mancato confronto si sono avute le dichiarazioni dell'arcivescovo coadiutore, mons. Guido Tonetti, al clero diocesano. Il prelato ha categoricamente smentito che nel colloquio da lui avuto con la Firri prima delle nozze siano emersi dubbi sulla sincerità del proposito di costei di sposare il Maugeri. • Quindi, secondo mons. Tonetti, la ragazza ha agito di sua piena volontà e con tutta coscienza. Le affermazioni dell'autorevole prelato non potevano restare senza eco e pertanto, evidentemente in relazione ad esse, 11 giudice istruttore Polimeni ha oggi disposto un nuovo confronto fra i due « sposi segreti ». Non è dato naturalmente conoscere le fasi del confronto giudiziario, ma da indiscrezioni trapelate pare che esso abbia assunto toni di profonda drammaticità. Quest'oggi Alfio Maugeri non è svenuto, ma ha sostenuto (di fronte alla moglie) di non avere usato alcuna minaccia o coercizione di sorta verso la Pirri, e soprattutto ha sostenuto che il rapimento è stato consensuale e determinato da un reciproco sentimento affettuoso. Grazia Pirri sarebbe restata invece sulle proprie posizioni confermando lo stato di soggezione, le minacce ecc. Il confronto vero e proprio perciò non avrebbe portato ad alcuna conclusióne positiva. A questo punto riteniamo che una parola chiarificatrice potrà essere recata dall'arci¬ vrccurui vescovo Tonetti nelle dichiarazioni che egli farà al giudice istruttore. E allora come conciliare le due tesi, quella categoricamente sostenuta da un'alta e disinteressata autorità ecclesiastica e quella di una semplice donna provinciale, facile a subire le suggestioni dell'ambiente familiare in cui vive? Non vanno trascurate alcune circostanze che si riferiscono al periodo di vita clandestina della coppia e ammesse dalla stessa Pirri. Durante quelle settimane di vita nomade cobi condotta per sfuggire al carabinieri, la Pirri godette d'una discreta libertà. Fu vista in un borgo etneo sorridente a passeggio col Maugeri. Pare anche che ella abbia visitato a Pisano Etneo, un paesino del Catanese, un commerciante di bestiame, certo Giovanni Sapienza, amico di suo padre, anch'egli commerciante del ramo, e gli abbia chiesto di svolgere azione persuasiva verso la famiglia Pirri affinchè non frapponesse ulteriori ostacoli alla sua unione col Maugeri Tutti questi fatti' non attestano certo della coerenza di quésta ragazza, e pertanto sarà l'approfondimento dell'indagine istruttoria che accerterà la reale consistenza dei fatti. Nella giornata d'oggi sono stati anche interrogati dal giudice istruttore gli avvpcatl Sclacca e Sturnlolo e l'autista Di Prima, tutti imputati di correità con il Maugeri e in atto detenuti. I tre avrebbero sostenuto che rapimento e fuga della Pirri col Maugeri furono organizzati consensualmente e senza alcuna violenza, col solo scopo di convincere i genitori della ragazza a dare Il consenso al matrimonio. a. c.

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