Mannucci e Donati ammettono di avere incassato iI danaro

Mannucci e Donati ammettono di avere incassato iI danaro Mannucci e Donati ammettono di avere incassato iI danaro La confessione è stata resa per iscritto ieri ad un membro della Lega - L'incontro a Busto coi due accusatori Settembrini e Belcastro e il viaggio a Milano - Il juventino dichiara: "Ho sbagliato ma non merito quella punizione,, (Nostro servizio particolare) Milano, 5 agosto. La situazione creatasi nell'ambiente calcistico italiano in seguito ai provvedimenti presi dalla Lega contro l'Udinese, presenta quasi ogni giorno un aspetto nuovo. Dopo Settembrini, Belcastro e Travia, anche Mannucci e Donati hanno ammesso di aver ricevuto del danaro dopo la partita Pro Patria-Udinese del 31 maggio 1953. I due giocatori, dopo essersi incontrati a Busto anche con Settembrini e Belcastro, questa mattina sono venuti a Milano, dove nelle mani del membro della Lega dott. Colombo hanno consegnato la loro confessione scritta. L'esatto contenuto delle dichiarazioni non è stato reso noto, tuttavia si sa che i due giocatori fanno ampia ammenda e confermano di aver intascato la somma distribuita da Guam ieri qualche giorno dopo l'incontro. Fatto sostanziale, essi asseriscono di non aver preso parte alla «combine > ma di aver troppo leggermente accettato del danaro. Ormai, secondo quanto sta venendo a galla, si stanno formando due gruppi in seno ai giocatori della Pro Patria: quelli che negano ancora recisamente o danno come Guarniero la versione di una distribuzione di premi arretrati (quali, se da otto domeniche la squadra perdeva?) venuti da tifosi locali e quelli che ammettono I fatti, cioè che sia Mannucci che Donati sarebbero colpevoli quanto Settembrini e Belcastro, salvo che non hanno avuto il coraggio di confessare subito. Mannucci, che abbiamo avvicinato, ci ha detto: « Ho incassato quella somma nell'occasione già resa nota. Tuttavia Io non ho venduto niente. Da un compagno di squadra fui avvisato nella ripresa che l'incontro era combinato. Avvertii Settembrini, che mi disse di non immischiarmi e di fare la mia partita. Ho commesso due grossi errori: accettai poi il danaro e ho avuto paura di confessare. Ora l'ho fatto e mi son tolto un grosso peso. Spero che i fatti siano appurati fino in fondo, perchè assolutamente non merito quella punizione. Ho sbagliato, ma non sino a tanto >. Donati ha ribadito i concetti di Mannucci: «Tuttavia io della " combine " — egli ha detto — ho saputo soltanto al termine dell'incontro. Peci una grande scempiaggine a prendere il danaro ed a tacere quando fui interrogato. L'infortunio occorsomi durante l'incontro era tutt'altro che simulazione: ritornavo infatti dopo mesi di inattività per una operazione di menisco ». Anche Settembrini siamo riusciti ad avvicinare. Il giocatore da giorni vive a Busto appartato. Il clamore sollevato dalle sue dichiarazioni sembra quasi soffocarlo in una ridda di commenti non sempre benigni, ed il giocatore ne è veramente addolorato. « Ho sbagliato, come Mannucci, Travia, Belcastro e Donati, ad accettare quella somma. Desidero comunque dire che nessuno spirito di rancore, vendetta o altro mi ha spinto a farlo. Sono perfettamente a posto con la mia coscienza >. I giocatori citati, con Belcastro, presenteranno ognuno il reclamo alla C.A.P. Uno del punti principali verterà sulla.j prescrizione. Domani sceglieranno un legale di fiducia, che non sarà l'avv. Masera in quanto è ovvio che non può patrocinare tesi diverse. In tutta la faccenda la persona che acquista man mano maggior rilievo è Guarnleri. Quest'ultimo continua a mante¬ nere un silenzio di tomba. Ed è invece — questa è convinzione generale — l'uomo che potrebbe risolvere tutta l'intricata e penosa vicenda, solo che volesse pronunciare poche parole. Sta ormai prendendo piede la convinzione che su un noto dirigente dell'Udinese si stiano concentrando fondati sospetti. Egli sarebbe cioè il personaggio misterioso che avrebbe versato 1 due milioni. Guarnieri si è incontrato nei giorni scorsi con 11 membro della Commissione di controllo, dr. Colombo. Ad un certo momento pare che Guarnieri abbia pronunciato una frase di questo genere: « Se è vero che ci sono del corrotti è altrettanto vero che vi debbano essere anche dei corruttori». Le insisten¬ ze del dr. Colombo per far sì che Guarnieri svelasse il nome della persona che gli diede la somma a nulla hanno approdato. Guarnieri continua a tacere. Ma non è azzardato prevedere che la sua resistenza debba crollare da un momento all'altro. a. c.

Luoghi citati: Belcastro, Milano