Storia e bellezza dei giardini reali

Storia e bellezza dei giardini reali Un parco secentesco aperto ai torinesi Storia e bellezza dei giardini reali L'armonia dei viali e delle aiuole ispirate ai classici disegni delle creature di Versailles Stamattina alle 11 ai apri-' ranno al pubblico i cancelli dei giardini di Palazzo Reale. Presenti le autorità cittadine, sarà tagliato il tradizionale nastro tricolore: questa cerimonia semplicissima ha un grande significato. Si taglia un lungo periodo di perplessità ufficiali, si apre per Torino un parco prezioso, che potrà liberamente essere frequentato dalle ore, del mattino fino al tramonto. Per salvaguardare il decoro del giardino vi sarà stabilita una certa disciplina: niente merendine, niente corse sull'erba, niente commercio di bibite o di frutta. Questi elementari divieti saranno fatti osservare dal servizio di vigilanza a cura del Comune e della Sovrintendenza ai Monumenti. Il Oiardino è di nobilissima fattura: recenti studi lo attribuiscono (alme-no come disegno) ad André Le Nutre, che fu il più geniale creatore di parchi alla corte di Luigi XIV; uomo di gusto raffinatissimo, il Le Nutre ideò la meravigliosa architettura vegetale di Versailles, sistemò » parchi delle Tuileries, di Fointain~ bleau e di Chantilly e fu amico di sovrani e di pontefici, consigliere artistico ascoltato ed esigente Cosi come oggi si presentano i giardini reali non hanno la vastità originale, essendone .stata ceduta nel '21 al Comune una grande parte per l'allacciamento di piazza Castello con corso San Maurizio. E' tuttavia imponente ancor oggi: circa 76.000 metri quadrati d'estensione, un parco enorme orlato dalle mura del bastione secentesco di Torino. In corrispondenza dell'ingresso si stende una radura verde sul cui sfondo ai agita uno acenario ondeggiante di ippocastani, olmi, tigli,. roveri . altissimi. A destra, un bosco quadrilatero di platani, simmetricamente ordinati: sotto ,'la trama fittissima dei rami, un'ombra, ininterrotta, Una doppia fila di statue, di buona fattura, è disposta ai lati del bosco. La parte destra del parco è sistemata < all'inglese >: un prato ben rasato da cui aorgono arbusti e vigoroai alberi: pruni, faggi, salici. Un albero secolo■ re, <fagus penduta», atende il suo immenso ombrello di fronde fino a terra: sotto la sua ombra densissima si possono raccogliere fino a HO persone. E1 la rarità botanicamente più pregevole dei giardini reali. Vna grande vaaca, aormontata da un gruppo statuario di Nereidi e di Tritoni, getta un alto zampillo. Tutfintorno un ciclo di venti statue, opera di vari artisti della metà del '600. Le più grandi rappresentano le Stagioni e sono opera di Bimone Martinez; notevole quella che si nota a sinistra della fontana e che è soprannominata <la stregai, per la maschera rinsecchita e arcigna. Questi luoghi furono predi letti dai paesaggisti piemontesi dell'Ottocento, che traaaero frequente ispirazione per le loro .opere. Il giro del parco lungo il perimetro dell'antico bastione permette di ammirare Tori¬ (Ml no da un osservatorio inconsueto: scorci inattesi della città si aprono da tutti gli angoli. Il c bastion verde >, a sinistra del parco, era la passeggiata preferita dai regali abitatori. Da una balaustrata si acorgono le sottostanti aerro ed il gentile edificio detto < garittone >, oggi adibito ad abitazione dei giardinieri. Il parco è dotato di un gran numero di vasi di marmo e di bronzo, non molto numerose invece le panchine, marmoree tutte, ma prive di schienale. Il Comune, che si è adoperato per far aprire il parco al pubblico, ha intenzione di collocarne una cinquantina, per rendere più confortevole e riposante il luogo. A sua volta la Bovrintendenza ai monumenti, che soltanto due mesi fa è riuscita a riacattare il giardino dall'amministrazione demaniale, si propone di far eseguire numerosi altri lavori di abbellimento e di ripristino dell'antico splendore, ti parco, in questi anni, ha sofferto per il lungo abbandono, dovuto alla carenza di perso naie. Per aprirlo, la Sovrintendenza ha dovuto in poche set Umane ripristinare tutta ta rete delle tubazioni, ricostruire la fontana, provvedere alla recin zione e a molte altre urgenti necessità. TI bellissimo giardino, che fino a ieri era stato gelosamente chiuso al pubblico, è ora affidato all'educazione e al civismo dei torinesi.

Persone citate: André, Luigi Xiv, Martinez

Luoghi citati: Torino, Versailles