Non si addice al «night-club» l'augusto nome di Carducci di Arrigo Benedetti

Non si addice al «night-club» l'augusto nome di Carducci Non si addice al «night-club» l'augusto nome di Carducci Solle spiagge mondane certe cose stonano ■ Un Premio letterario in una sede inadatta, davanti ai pubblico spensierato, indifferente Disagio e mestizia - Al suono di un batterista celebre scompariva la tersa immagine della Versilia, cara al poeta ; il suo paese è cancellato*- Ci pensi "il sindaco di Pietrasanta, e pel *56 dia appuntamento ai giovani a Val di Castello, dove Carducci nacque (Nostro servizio particolare) Cantatore, agosto. Possano queste note cadere soito lo sguardo di Tito 8al% vadori, sindaco di Pietrasanta, la piccola città che domina parte della marina versiliese. E voglia il cielo che lo convincano di sistemare altrove il Premio Giosuè- Carducci, spostandolo dalla costa verso le colline, magari nello stretto corridoio costituito da alture amene, tenute a vigna, a olivo, a selva, dov'è Val di Castello, paese nativo del poeta, che era versiliese di sangue e di temperamento, anche se la maggior parte degli italiani. 10 crede maremmano, di Castagneto. Allontanato dal fragore mondano della grande strada litoranea, il Premio ambito anche se modesto seguiterà come gli anni scorsi a segnalare giovani poeti e scrittori, senea che, quando salgono sulla passerella, siano osservati come . animali strani dalla distratta umanità balneare. 11 rullo dei tamburi Oli anni scarsi il locale della costa dove si assegnava il premio aveva un carattere tranquillamente familiare che ormai col successo ha irrimediabilmente perduto. Anche allora la direzione tentava di chiamare il pubblico con buone orchestre e varie attrazioni, ma la gente non arrivava: o per lo meno non faceva ressa come quest'anno. Cosi il night club era il ritrovo serale degli abitanti estivi di una singolare comunità balneare prevalentemente milanese e fiorentina. Le famiglie sceglievano fra il locale notturno e il cinema senza che ciò significasse decidere tra .un divertimento eccitante ed una distrazione che col massaggio di vecchi film persuade al riposo notturno. Meno il sabato e la domenica, la pista era occupata da giova¬ llltlllllllllllllllltiuilfllilllllllllllllllllllilllllf •■■l netti ' e da giovanetto tra i quattordici e i vent'anni che ballavano il charleston con slancio sportivo. Oso dire <-he questo dei giovani appena eccitati dalla musica era il più bello spettacolo versiliese. La gioventù milanese e fiorentina cinque giorni della settimana era padrona del ritrovo. Ottenuto un po' di denaro dai genitori, vi si recava a cena, si raccoglieva intorno a lunghe tavolate. Quei ragazzi mangiavano seri, senza scherzare, poi, ballavano: a mezzanotte era distribuita la bibita compresa nel prezzo. Alcuni la sorbivano in piedi davanti ai bar, assumendo l'aria un po' trasognata che a loro modo di vedere è propria della dissipazione. A mezzanotte e cinque arrivavano le € tate >, come all'uscita d'una scuota. Oppure jr :no i genitori a dare il segnale della partenza dopo essersi commossi alla musica del charleston e dello slow fox, che sono un po', per la, generazionetra i quaranta e i sessanta, •ciò cì\é il walzer fu per quella tra i sessanta e gli ottanta. • ■ E 41 premio allora rappresentava . un grande avvenimentoy preceduto da riunioni di cut si parlava a lungo. La sera in eui veniva assegnato arrivavano (to Pietrasanta, ch'è città di terra povera di sfumature balneari, i membri del consìglio comunale, gli impiegati del municipio, il sottufficiale dei carabinieri... Si sedevano in prima fila; gli uomini avevano la cravatta, le signore indossavano gli abiti migliori. La relazione del presidente della giuria, i versi dei poeti premiati venivano ascoltati tranquillamente col rispetto un po' distaccato e non privo di stupore che % nostri ceti medi hanno per la cultura. I ragazzi stavano in disparte intimiditi dal nome di Carducci, i più bravi recitavano i versi del « Pio bove >, della « Canzone di Legnano ». lllllllllllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllllllllllll e , a , o o o I genitori sentimentalmente legati at ricordi della monarchia parlavano della Regina Margherita, della conversione del poeta e sospiravano. . Ora i ragazzi delle Focette non dominano più quella pista, i loro genitori o si adattano al massaggio serale dei vecchi film o si mescolano alla folla di sconosciuti che riempie la vasta sala del night club. La sera del premio i giudei non sedevano [ in vista su una specie di palco ma si erano nascosti dietro l'orchestra di Renato Carosone. I membri del consiglio comunale, gli impiegati del municipio chissà dov'erano andati a finire; o s'erano nascosti da qualche parte o anch'essi avevano adottato la moda estiva che^ quest'anno predilige i camiciotti rossi. Eppure, consiglieri comunali e impiegati del municipio erano le stesse brave persone degli anni scorsi. Anche i giudici erano gli stéssi: uomini che onorano la cultura, che la servono nell'insegnamento universitario o nel giornalismo letterario. A mezzanotte il rullo dei tamburi fece capire che stava per accadere qualche cosa d'importante. Forse la maggior parte dei presenti pensò che il popolare Oegé Di Giacomo volesse dare prova della sua arte di batterista. Invece venne avanti il presidente della giuria, ch'è un professore d'università, serio, sempre concentrato nei suoi pensieri, che sono pensieri letterari. Sorrideva come fa di solito in- una maniera che non sai se sia segno di ironia o di mestizia. Lesse tranquillamente il nome dei vincitori, ne disse i il bene che meritavano, poi tacque guardandosi in' giro, quasi non sapesse spiegarsi il silenzio seguito ad un piccolo applauso. Aggiunse che quest'anno s'assegnava il premio alla critica, giacché Carducci era stato oltre che grande poeta grande critico e che a due dei premiati erano toccate centocinquantamila lire e ad altri duecentomila. La bocca amara A questo punto devo confessare d'essermi sbagliato. Avevo supposto non so quale ironico o sarcastico atteggiamento in un pubblico avvezzo a cifre più vistose. Avevo temuto che la letteratura ne uscisse umiliata. E che i premiati, di cui due salirono sulla passerella di Carosone, venissero osservati con ironia. Invece ebbero soltanto sguardi appena distratti, come se tra questa umanità balneare versiliese e loro' fosse una lastra di vetro. Ci fu un momento di incertezza, poi qualcuno disse il nome di Carosone, come se fosse il quinto premiato. Anche a questo punto temetti un applauso polemico, mentre soltanto poca gente battè, divertita, le mani. Le luci si spensero, la pista diventò fitta di gente abbracciata. Il premio era già svanito, cancellato, come se fosse stato scritto sulla sabhia. Ora riandando con la mente a quella sera non so nascondere un sentimento che non direi di pena ma che certo era di disagio. Credo di averlo letto negli occhi di alcuni scrittori presenti, di averlo capito nel sorriso mesto del presidente della giuria, nell'impaccio dei giovani premiati. Il pubblico non aveva irriso alla cultura, ma aveva opposto ad essa una massiccia indifferenza. Era come se nella sala fossero entrati dei frati cercatori. Un pubblico balneare rispetta l'ordine costituito e quelle che siano le sue idee non vuole rivoluzioni: almeno non le vuole finché dura il tempo del suo riposo. Riconosce che la religione è necessaria, quindi il frate cercatore che s'insinuasse nella siepe umana d'una pista da ballo non verrebbe preso in giro. Lo stesso è accaduto l'altra sera. Quel pubblico sa che anche la letteratura è necessaria e che Carducci sebbene repubblicano e mangiapreti si fece perdonare^ l'Inno a Satana con l'Ode alla Regina Margherita. La luna dava un rilievo biancastro alle onde che si rompevano sulla battima. Qualcuno diceva che si era levato il libeccio mentre era soltanto un bizzarro vento che arrivava a folate dalla Provenza. Mezzanotte era passata da un pezzo. I giudici se n'erano andati, i consiglieri comunali anche; qualche vecchio signore aspettava inutilmente che Carosone concedesse uno slow fox. Invece Carosone strappava dal petto del pubblico onde di eccitamento con canzoni napoletane che parevano risciacquate in America. Gegé Di Giacomo, nipote del poeta, dette ancora una volta prova della sua bravura. < E' il batterista più bravo che ci ■iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiittiiiiti^tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiif iii sia», dicevano le donne. Provatevi, se potete, a ritrovare l'immagine della vecchia Versilia che molti di noi, bambini, conobbero. Pinete e acquitrini, strade polverose e buoi che strappavano, arando, la terra alla spiaggia. Là nacque Carducci ma il suo paese è cancellato. Il sindaco di Pietrasanta ci pensi. Se l'altra notte aueua la bocca asciutta e quasi amara non creda che sia stato per il po' d'alcool bevuto; o non ne dia colpa al libeccio. Non era libeccio, quello dell'altra notte, non si trattava del vento che più rassomiglia al Carducci e che penetra negli animi sconvolgendoli come fa con le chiome dei pini e dei tamerici. La bocca era amara perchè avevamo visto qualche cosa d'assurdo. Forse, la cosa migliore è non dar premi letterari, ma quando occorre assegìtarne, specie se si vogliono aiutare giovani studiosi o poeti, si trovi l'opportuna cornice. Il sindaco di Pietrasanta dia per il '56 appuntamento a Val di Castello. Lasci i night clubs della costa alla loro diversa fortuna. Arrigo Benedetti iiiiiiiittiiiiiiiiiiitiiiiiitiiitiitiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: America, Legnano, Pietrasanta, Provenza