Nuovi metodi d'anestesia per gli interventi operatori

Nuovi metodi d'anestesia per gli interventi operatori 11 Congresso di chirurgia di Copenaghen Nuovi metodi d'anestesia per gli interventi operatori La "perfrigerazione artificiale,, dà all'ammalato una maggiore resistenza Operati con successo uomini sui limiti della vita-La resezione del fegato Dal 24 al 30 luglio si so no svolti a Copenaghen i lavori della Società internazionale di chirurgia che si riunisce ogni due anni e della Società europea di cardio-angio-chirurgia. E' Btato il congresso più importante del biennio trascorso, per cui riteniamo opportuno fame conoscere, sia pure per sommi capi, i risultati. Ad esso hanno preso parte rappresentanti di 54 Paesi e la delegazione italiana, presieduta dal prof. G. M. Fasiani, è stata tra le più attive. I temi in discussione erano di evidente interesse. H primo, proposto ed illustrato da R. Lériche, riguardava la « malattia post-operatoria» che, in misura molto diversa, colpisce tutti coloro i quali vengano sottoposti a un qualsiasi intervento chirurgico. Questo complesso e multiforme quadro morboso è stato sviscerato in tutti i suoi aspetti da numerosi relatori ufficiali e discusso in quattro sedute successive. Da quanto si è detto risulta riaffermata la necessità di uno studio sistematico dell'operando ed una sua accurata preparazione, specie per interventi di grave entità e qualora si tratti di soggetti anziani o debilitati da lunghe malattie. Gran peso si deve dare in ogni caso alla anestesia, dalla quale si pretende non solo la soppressione di qualsiasi sofferenza ma anche e nello stesso tempo il blocco dei molteplici riflessi che, partendo dal campo operatorio, esplicano, anche se il paziente si trova in profonda narcosi, azioni dannose a distanza, attraverso il sistema neurovegetativo, specie sugli organi parenchimatosi e sulle ghiandole a secrezione interna. Di qui, da un lato la'necessità di ridurre ad un minimo gli stimoli e quindi educare il chirurgo ad un rigoroso rispetto dei tessuti viventi manovrando sempre ed ovunque.con estrema delicatezza. D'altro lato è stata dai più confermata l'utilità di associare alla soppressione della coscienza, ottenibile in vario modo con la narcosi, la interruzione della sensibilità periferica mediante infiltrazioni anestetiche regionali. Enorme interesse hanno suscitato i rapporti sull'« ipotermia », o perfrigerazione artificiale, metodo al quale la nostra scuola ha da anni largamente contribuito e mediante il quale, con la diminuzione della temperatura corporea (da 37° si deve scendere a 30°-28°), si riduce il consumo di ossigeno dei vari tessuti consentendo, di conseguenza, un più largo margine di resistenza di fronte ad una minacciosa diminuzione della circolazione sanguigna ed alla caduta della pressione arteriosa. Con questo metodo, che per la sua applicazione richiede tuttora un'equipe e un materiale altamente specializzati, si sono potuti operare, con pieno successo, ammalati sui limiti della vita, specie oer interventi sul cuore e sui grossi vasi, sul cervello o su pazienti in stato di choc molto grave. La nostra impressione è che ulteriori progressi in campi tuttora inesplorati saranno possibili perfezionando questo procedimento col quale è stato e sarà nelle nostre possibilità di operare, in misura sempre maggiore, anche su cuore esangue, con circolazione fortemente rallentata o del tutto interrotta per alcuni minuti. La seconda relazione, sulla « resezione del fegato », impostata dal prof. Paólucci, ha preso in considerazione i limiti e le possibilità di asportare interi lobi epatici, sulla falsariga di quanto si fa ormai largamente sul polmone. Per la sua struttura compatta e per la complessa e ricca vascolarizzazione, il fegato si presta assai male ad interventi largamente demolitivi. P'fatti da quanto si è potuto sapere dai relatori, assai pochi sono stati i chirurghi che abbiano portato a termine con successo e con vantaggio epatectomie estese. Com'è risultato dai lavori del Congresso, solo singoli interventi di lobectomia destra per tumori maligni sono stati eseguiti felicemente qua e là, alcuni da Lorthart-Jacob di Parigi, da Brunswich di Chicago e da pochi altri. Ma soprattutto importanti sono risultate le statistiche di Longmirt (di Baltimore) e la nsifdamitrlteszdfrrmlrncpmcotamg2si nostra personale sulla possibilità di asportare tutto o in parte il lobo sinistro del fegato per raggiungere il dotto biliare principale ed anastomizzatrlo con lo stomaco o l'intestino nei casi in cui erano irreparabilmente compromesse le vie biliari extra-epatiche. Mentre per i tumori maligni il successo di uh'epatectomia è assai discutibile e comunque del tutto transitorio, negli itteri da ostruzione cicatriziale il metodo da noi ideato e per i primi felicemente eseguito ha in realtà permesso di restituire stabilmente alla vita ammalati altrimenti perduti. Importanti furono pure le messe a punto sulla chirurgia di alcuni vizi congeniti del cuore e della pericardite costrittiva. In Euror pa e in America il trattamento chirurgico della pericardite costrittiva è ormai ovunque accettato e i risultati riferiti a Copenaghen appaiono ottimi nel 60-70 per cento degli operati. La mortalità operatoria si aggira tuttavia ancora sul 1020 per cento. Più lenti e non del tutto soddisfacenti sono risultati i progressi della chirurgia riparatrice delle comunicazioni congenite intercavitarie del cuore e delle- insufficenze valvolari. Solo con la ipotermia e la circolazione extra-corporea o quella crociata si potranno forse fare decisivi progressi. E su questo punto i più importanti Centri di cardiochirurgia del mondo, il nostro compreso, sono oggi impegnati a fondo. Per il prossimo congresso della Società Internazionale di chirurgia è stata scelta quale sede la città di Messico. Un unico tema è stato fissato, ma quanto mai impegnativo; un tema che è nella mente di tutti ?li studiosi e nel cuore di tutti gli uomini perchè implica il problema più grave tra i gravissimi che minacciano l'umanità: il cancro. I chirurghi di tutto, il mondo sono fin d'ora invitati a raccogliere la loro esperienza ed i loro pensieri per tentare a Mexico City nel 1957 un decisivo avvicinamento alla grande mèta. La nuova presidenza della Società Internazionale di chirurgia, affidata per il prossimo biennio al chirurgo viennese Denk', con la Vice-presidenza dell'italiano Fasiani e dello spagnolo Duarte, dovrà scegliere i relatori non solo tra i chirurghi più qualificati, ma anche e più tra biologi e patologi senza distinzione di scuola. Voglia il Cielo che una luce nuova sorga da questo immenso sforzo che ognuno di noi farà, sospinto da una grande speranza, senza porre limiti alla sua fatica. Nella stessa sede ed alla nilllUlllllllllllillllllllHIIIlilllIllllllllllllllllItl stessa data si terrà il futuro congresso della Società Internazionale di cardioangio-chirurgia, presieduta dal sottoscritto. Anche per questo congresso si attendono grandi conquiste specie nel campo della chirurgia dell'angina di petto e di alcune altre affezioni cardiache che minacciano in misura crescente la salute e la vita degli uomini. Se lè forze immense della Scienza avranno modo di espandersi e collaborare in perfetta armonia, in una atmosfera di pace operosa, noi siamo certi che tra due anni potremo inviare notizie molto liete dalla splendente metropoli messicana. Prof. A. Mario Dogliotti Direttore Clinica Chir. Generale iMniMÌìmmMi

Persone citate: Baltimore, Denk, Duarte, Mario Dogliotti

Luoghi citati: America, Chicago, Copenaghen, Messico, Mexico City, Parigi