Tutta una città in fermento di Gigi Ghirotti

Tutta una città in fermento Tutta una città in fermento rai nostro inviato speciale) Udine, 2 agosto. La notista della retrocessione dell'Udinese è caduta come una folgore in questa città laboriosa e taciturna, la quale si compiaceva della pròpria squadra come di una sua illustre creatura che si faceva onore. Anche stasera un corteo di dimostranti —■ meno, numeroso di ieri ma non meno chiassoso — è sfilato con cartelli di protesta e bandiere bianconere per le vie del centro, ed ha sostato a lungo sulla piazza al canto di un ritornello popolare: < Baie baie, per batter l'Udinese ci vuol la nazionale ».' Il ritornello era fiorito durante quest'ultimo campionato dalle tribunette scoperte e dai posti-prato, ad incitare la squadra nei momenti critici e a salutarla nei successi; .anche negli stadi più lontani, dove. l'Udinese andava a giocare in trasferta, ad un certa punto s'alzava un drap po bianconero e insieme, dal pubblico, questo corale applauso alla sorprendente squadra che aveva scompigliato col suo comportamento tutte le previsioni degli intenditori e i pronostici di società ben più importanti e famose. « L'Udinese — ha dichiarato oggi il Presidente della Pro vincia avv. Candolini — era diventata e dovrà restare l'orgoglio del Friuli; la risonanza delle sue vittorie fu enorme e si riflettè a favore di tutta la provincia >. < L'Udinese — ha dichiarato a sua volta il sindaco avvoca to Centazzo — ha dimostrato di meritarsi il posto in serie A con una prestazione che trova pochi riscontri nella storia del calcio. La grave e deplorevole sentenza della Lega, se non sarà riveduta dalla C-A.F., produrrà enormi ripercussioni sia nel campo turistico che economico; vi sarebbero lesi non solò gli interessi dei giocatorii ma di Udine stessa*. Alla fine . del campionato scorso il Sindaco aveva rice- vuto in Municipio e decorato ! rali medaglia d'oro gli undici giocatori che avevano dato tanta soddisfazione alla società e tanto beneficio economico da suggerire oggi anche all'Associazione locale dei commercianti una secca presa di posizione sull'argomento. Persino in sede politica ci saranno ripercussioni al provvedimento della Lega, sia perchè l'on. Ceccherini, capo del gruppo sportivo parlamentare e consigliere dell'Udinese, si farà certo portavoce della protesta dei friulani, e sia perchè alla presidenza del Consiglio dei Ministri è stata oggi rivolta un'interrogazione dall'on. Vittorio Marangone, alla quale si chiede risposta scritta <per sapere se la Presidenza del Consiglio non intenda interporre i suoi alti uffici» per revocare o mitigare la dura sentenza contro giocatori < che hanno salvato con la loro sola bravura e alta passione sportiva il decorso campionato di calcio nazionale, funestato da grossi scandali che han avuto ben diversa sorte ». Udine si sente vittima d'una ingiustizia, defraudata di un diritto; da lontano non si può capire l'amore con cui la città s'era legata alla sua squadra.. Un amore persino geloso, per la squadra, che si sentiva vigilata alacremente sia nelle ore di gioco che in quelle di riposo. < Ambiente sano, passione sportiva; i nostri giocatori, guai se si facevano trovare a spasso dopo le nove di sera, guai a chi li facesse bere più del necessario. Ecco il segreto della nostra squadra », dicono i tifosi. Selmosson andava a farsi la spesa da sè al mattino, si spaccava la legna per l'inverno in cortile. Al mattino, quando partiva per andare in trasferta, egli si trovava, nell'atrio di casa i bigliettini che i tifosi gli avevano infilato di notte sotto l'uscio: « Panale (era l'affettuoso nomignolo con cui i friulani salutavano il campione svedese: vuol dire: spannocchia*). Panale — si leggeva in quei messaggi — oggi devi segnare!». Quando parti, sacrificato alle dure necessità del bilancio sociale, gli udinesi lo ac compagnarono alla stazione in corteo, con le lagrime agli occhi. E' perfino commovente la storia di questa squadra, quasi tutta paesana, che dalle oscure profondità della classifica riesce a salire, fino a quasi sfiorarlo, al successo finale contro i colossi delle metropoli; la decisione della Lega sembra avere messo in dubbio la onestà di questo successo, ed è perciò che gli udinesi sono sdegnati e si propongono di ripagare con amara moneta l'affronto. Il Consiglio del sodalizio bianco-nero si è riunito stasera nella sede di via Manin, sotto la presidenza di quel dinamico comm. Bruseschi che per la statura e, più, per la quasi funambolica onnipresenza, è soprannominato e ìi Tarzan del Campionato di calcio ». La seduta, è stata interrotta ad un certo momento dall'arrivo di quella colonna di dimostranti di cui si è detto più sopra. A tarda ora è stato emesso il comunicato finale, che risulta molto attenuato ri spetto al calore delle discussioni avvenute nella riunione, che si è protratta fino alle ore piccole, ed all'asprezza del contrattacco .che da Udine sembra prenderà le mosse. Si mormora in città che se non sarà resa giustizia alla squadra, gli udinesi risponderanno a loro volta accusando, e tremeranno allora le porte delle maggiori società del Campionato e della Lega stessa. Ecco il testo della comunicazione: «Il Consiglio dell'A. C. Udinese, riunitosi d'urgenza, mentre respinge sdegnosamente la accusa di cui alla decisione della Lega e dichiara ingiusto il provvedimento adottato nel confronti di una società sportiva che ha col suo glorioso passato sempre bene meritato dello sport, delibera di svolgere Immediata azione al fine di ottenere giustizia dalle compe¬ tenti autorità federali, cui inoltrerà ricorso, ed invita tutti i sostenitori e simpatizzanti ad aver fiducia nel trionfo del buon diritto ed a considerare con calma, senza manifestazioni di sorta, la situazione ». La aerata, malgrado l'appellò del Consiglio dell'Udinese, è trascorsa burrascosa: Deserti i cinema cittadini, la fòlla si è riversata a tarda ora attorno al corteo dei dimostranti, che dopo la visita alla sede dell'Udinese si sono raccolti in piazza Libertà, davanti al castello. Qui, tra urla e fischi all'indirizzo della Lega, Vassembramento ha cominciato ad impensierire le forze dell'ordine, che facevano cordone intorno al palazzo. < Butteremo giù { ponti del Tagliamento e faremo il campionato neW Austria >, gridava qualche scalmanato. Ce n'era anche troppo per la suscettibili lità della polizia e dei carabinieri, che già da ieri sera erano sul chi va là. I dimostranti non hanno sùbito ceduto all'lntimazione di disperdersi: si sono avuti tafferugli, si sono viste le aste di alcune bandiere rovesciarsi ed essere manovrate a guisa di manganelli. Oli incidenti sono stati subito sedati, ma il fermento è durato a lungo. Sono stati operati anche alcuni fermi e sequestrate alcune bandiere. Gigi Ghirotti

Persone citate: Candolini, Ceccherini, Centazzo, Selmosson, Vittorio Marangone

Luoghi citati: Austria, Friuli, Udine