I bavaresi lo onoreranno come un amato sovrano

I bavaresi lo onoreranno come un amato sovrano K' MORTO li; PRINCIPE RUPRECHT I bavaresi lo onoreranno come un amato sovrano Monaco, 2 agosto. II principe Ruprecht di Wittelsbach, pretendente al trono di Baviera, è morto oggi a Leutstaeten (Alta Baviera). Il vecchio principe era sofferente da qualche tempo; sabato ha avuto un collasso cardiaco, dal quale non si è più ripreso. Lo assistevano al momento del trapasso i sette figli avuti in due matrimoni; i Sacramenti gli sono stati amministrati dal cappellano della Real Casa. S. A. R. Ruperto Maria Liutpoldo Ferdinando, principe ereditario di Baviera, conte palatino del Reno, duca di Baviera, Franconia e Svevia, bali e gran croce dei S. M. Ordine di Malta, gran maestro dell'Ordine di Sant'Uberto, è morto di 86 anni nel castello di Nymphenburg, dove trascorreva la verde vecchiezza occupandosi della sua fattoria-modello. Gli saranno preparati funerali solenni, ed i suoi fedeli' bavaresi gli tributeranno gli onori che si addicono ad un sovrano. Il suo cuore, come è tradizione della sua casa, sarà collocato in una teca d'argento ad Alt-Oetting, accanto al . cuore di tanti altri Wittelsbach. Principi di ogni paese interverranno alle estreme onoranze, perchè Ruprecht era imparentato con metà delle case regnanti, e se i legittimisti bavaresi lo ritenevano erede del trono del Wittelsbach, ci sono degli scozzesi che lo consideravano, per via di madre, legittimo pretendente del trono degli Stuart. Apparteneva ad un'illustre e tragica famiglia. I suoi avi erano duchi di Baviera dal 1180, conti palatini dal 1214; diedero alla Germania un imperatore, Ludovico HI il Bavaro, e vantavano una diretta discendenza dalla dinastia imperiale carolingia; acquistarono in età napoleonica, nel 1806, il titolo lltlllllllllllllllitllltlllllllllllltllllllllllllllllllllllll di re. Ma drammi dolorosi turbarono la famiglia nel secolo scorso: il nonno di Ruprecht, Liutpoldo, fu reggente per Luigi n, il protettore di Wagner finito pazzo e suicida; e suo padre Luigi IH sali al trono nel 1912 dopo essere stato reggente per Ottone, un altro re demente. Perdette poi la corona nel novembre del '18, quando al termine della prima guerra mondiale scoppiò in Germania la rivoluzione, e tutte le case principesche furono deposte, e proclamata la repubblica. Ma nè Luigi, morto nel 1921, nè suo figlio Ruprecht firmarono mai un atto di abdicazione, e perciò il principe scomparso si considerava di diritto pretendente al trono bavarese, rivendicandolo anche contro la pretesa di Luigi Ferdinando di Prussia, che voleva farsi riconoscere unico legittimo sovrano tedesco. I Wittelsbach non erano mai andati troppo d'accordo con gli Hohenzollern e con le aspirazioni egemoniche di questi principi prussiani: essi rappresentavano, contro la Germania di Berlino, la vecchia buona Germania meridionale, cattolica, tollerante e paternallsticamente liberale. Ruprecht, chiedendo la restaurazione, ed i fedeli abbastanza numerosi che gli erano rimasti, battendosi per l'idea monarchica, pensavano infatti a ripristinare un' regno 1 autonomo di Baviera nel q"ua- a i e dro di un Reich federale, annullando il centralismo autocratico che Guglielmo di Prussia e Bismarck avevano imposto alla Germania nel secolo scorso. Ma queste tradizionali aspirazioni autonomistiche, questo patriottismo bavarese non avevano impedito a Ruperto di essere un fedele ufficiale del Kai¬ ser. Nato a Monaco nel 1869 (sua madre era la arciduchessa Maria Teresa di Austria-Este, principessa reale di Boemia e di Ungheria), vestì a diciassette anni la divisa «prussiana»; e pur avendo seguito poi i corsi di legge nelle università di Monaco e di Berlino, percorse tutta la carriera militare fino ai gradi più alti: nella prima guerra mondiale comandò la VI Armata, e nel 1916 fu nominato maresciallo. Perduto il trono, restò in Germania fino all'avvento di Hitler. Quando i nazisti presero il potere, Ruprecht approfittò della crisi per chiedere ad Hindenburg, naturalmente invano, di restaurare la monarchia. Dopo il « no » del maresciallo, fu implicato, pare, in un complotto di legittimisti: la Gestapo lo interrogò a lungo, sua moglie ed i suoi figli furono trattenuti in campo di concentramento, ed allora il principe prese la via dell'esilio. Scelse l'Italia, che già conosceva ed amava: la sua prima moglie, Maria Gabriella di Baviera, era morta a Sorrento nel 1912; si stabilì a Firenze e vi rimase fino alla caduta della dittatura, nel 1945. Tornò allora in patria, e rivendicò la corona, ma senza miglior successo che nel 1933. Non poteva del resto farsi illusioni: anche nella legittimista Baviera, il partito monarchico è piccolo, e fatto forse più di vaghe nostalgie sentimentali e di simpatie folkloristiche che non di ferme convinzioni politiche. Ciò non toglie che ad ogni compleanno i suoi fedeli gli rinnovassero onori regali, che fosse ovunque salutato come principe, e che i vecchi sudditi di suo padre chiamassero l'anziano gentiluomo campagnolo «padre della Baviera». c. C. Il vecchio principe Ruprecht con un mazzo di fiori alpestri; in quel giorno furono cordialmente festeggiati 1 suoi 85 anni