Un satellite artificiale sarà lanciato dalla Russia entro i prossimi 18 mesi

Un satellite artificiale sarà lanciato dalla Russia entro i prossimi 18 mesi Mosca e Washington in gara per la conquista dei etelo Un satellite artificiale sarà lanciato dalla Russia entro i prossimi 18 mesi L'annuncio degli osservatori dell'URSS al Congresso astronautico - Il "pianetino,, sovietico sarebbe più grande di quello americano; secondo alcune voci, verrebbe mosso da energia atomica , o (Nostro servizio particolare) Copenaghen, 2 agosto. Non si riusciva a trovare fondi nè contributi statali per questo VI Congresso internazionale di astronautica. Il governo danese esitava a mettere fuori i denari; il municipio di Copenaghen, interpellato sino alia settimana scorsa, rispondeva che c'erano ben altre spese da affrontare; fare capo ai privati sembrava pazzesco. Il Congresso pareva destinato a . radunare visionari, eccellenti ed apprezzati studiosi, ma visionari; ed il potere di convinzione, spiegato dagli organizzatori non funzionava molto. Fu deciso di quotare i delegati che sforano prenotati? due dollari a testa. Nelle casse della direzione entrarono alla fine trecento dollari. Non bastavano: gli organizzatori danesi dovettero provvedere a racimolare qualcos'altro. Poi è venuto venerdì, dalla Casa Bianca, l'annuncio che gli Stati Uniti progettano il lancio di satelliti artificiali nell'anno geoflsico internazionale che va dal luglio 1951 al dicembre 1958; ed il giorno dopo una indiscrezione britannitìa parlava di lanci di razzi interplanetari da « sparare » dal deserto australiano di Woomera. Era la prima rivincita del Congresso astronautico. Ma le sorprese non erano finite. A moltiplicare l'interesse dell'opinione pubblica mondiale hanno provveduto oggi i russi annunciando che contano di precedere gli Stati Uniti nel lancio dei satelliti artificiali, e con satelliti più grandi di quello progettato da Washington. E relazioni su astronavi capaci di affrontare lo spazio da pianeta a pianeta sono in programma durante il Congresso: infatti ad aprire domani mattina i lavori ufficiali sarà appunto una relazione sul « satelloide », un'astronave senza equipaggio e radio-comandata, progettata da un Istituto di San Diego in California. La prima delle notizie sensazionali che ci si aspettava ormai dal congresso di Copenaghen l'hanno portata i russi, con l'annuncio dell'azione di contropiede che il Cremlino ha in corso per precedere gli Stati Uniti nella conquista degli spazi. Perchè, a quel che hanno detto i russi, il primo satellite di costruzione sovietica non solo sarà più grande iiiiiiiiiiiiiiimmitiiiiii iiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiii dcmgsddisrati e o i o e o i, : à tnohi e, eù a ei, a vi si e ie ololinel ce- di quello americano, ma spiccherà il volo con almeno sei mesi di anticipo sul concorrente, e forse sarà mosso da energia atomica. I russi venuti a Copenaghen sono due: il prof. Leonid Sedov, membro dell'Accademia delle Scienze e ordinario di idrodinamica presso l'Università di Mosca, e il prof. Kyrill Ogorodnikov, ordinario di astronautica presso l'Università di Leningrado. Sono giunti in veste di osservatori, perchè l'URSS non ha mai chiesto di entrare a far parte della Federazione internazionale di astronautica. Il Sedov ha 1/8 anni ed i capelli grigi e porta gli occhiali; Qgàrodfhikov ha 55 anni e possiede il classico, profilo massiccio della razza slava. Erano attesi ieri mattina per la . riunione inaugurale. L'ambasciata sovietica fece sapere in giornata che sarebbero arrivati sul far della notte. Giunsero difatti verso le dieci di sera: cortesissimi, affabili. « E' il nostro nuovo spiriio liberate », disse sorridendo Sedov. Stamattina, mentre si recavano all'auditorium del Politecnico di Copenaghen, dove sono in programma i lavori e dove si lavora da ieri a questioni di procedura, hanno preso il primo contatto con i giornalisti « Non sapevamo — hanno detto — dell'enorme interesse che sta suscitando da qualche giorno questo congresso », Qualche ora dopo, l'ambasciata sovietica convocava i giornalisti per una conferenzastampa. I professori Sedov e Ogorodnikov, diceva la comunicazione, pregano di ascoltarli perchè « hanno qualcosa da dire » sulla conquista degli spazi siderali. Era chiaro che avrebbero parlato del satellite che si sta mettendo a punto nell'Unione Sovietica. Nella sala riservata alla conferenza stampa i due scienziati russi si sono fatti trovare in compagnia di un interprete. Stavano seduti, col sorriso sulle labbra, sotto grossi ritratti del maresciallo Voroscilov e di Molotov. Quarantotto giornalisti di varie nazionalità U hanno presi d'assalto, e la prima domanda, fatta quasi in coro, è stata: < Quando l'Unione Sovietica progetta di lanciare il suo primo satellite artificiale t ». Sedov ha detto subito: «Fra un paio di anni >; poi, fermando con un cenno di mano la foga delle domande, ha precisato < E' più esatto dire, fra diciotto mesi ». « Sarà un Jancio con tre fasi distinte, naturalmente — ha aggiunto — effettuato con la successiva propulsione di tre razzi, e forse anche due. Quel primo satellite sarà quasi sicuramente destinato a disintegrarsi dopo un ■ po'; ma quello che conta è di riuscire a lanciare un satellite, la pri ma volta ». Il satellite che scatterà dall'URSS, ha detto Sedov, sarà < molto più grande di quello che, a quanto ci si dice, par tira dagli Stati Uniti ». Tuttavia sulle dimensioni non ha pottUo fare precisazioni. < Dipenderà dalla Quantità di strumenti di registrazione che avrà a bordo », ha detto. Ha poi confermato che da molto tempo l'URSS lavora alla realizzazione di progetti di voli nella stratosfera. Questi piani sono però entrati nella fase concreta soltanto pochi mesi fa, in seguito alla decisione dell'Accademia delle Scienze di dare vita ad una commissione di esperti incaricati di occuparsi esclusivamente di problemi interplanetari. La commissione porta il nome di < Commissione interministeriale per il coordinamento delle ricerche scientifiche sulle comunicazioni interplanetarie » e, afferma Bedov, non ha lega¬ mDchnistgesoronotoinlisisomziglipndsenpSHdtàaesmczisubmtorshsdvscdè psstiRq LdmQtp mi di sorta col Ministero della Difesa. Quando un giornalista ha chiesto se fosse in grado di fornire una cifra approssimativa stanziata per le spese del progetto, Sedov ha risposto: <.Non sono cose da misurare a denaro. Noi, nell'Unione Sovietica, non badiamo a spese ». Ha detto anche che esperimenti sono in corso da qualche tempo, ma limitati sinora al lancio di missili a bordo di alcuni dei quali sono stati sistemati taluni animali. Si tratta di studi in funzione di un eventuale equipaggio dì esseri umani sui satelliti: ■ Ere. quasi sempre Sedov a parlare. Il suo collega Ogorodnikov interveniva di rado, dando spesso spiegazioni in inglese a giornalisti anglo-americani. Ogorodnikov ha vissuto per un anno, nel 1931, negli Stati-Uniti ed ha studiato con Harlow Shapely, già direttore dell'Osservatorio dell'Università di Harvard. A Sedov è stato chiesto se a questi studi collaborano esperti tedeschi. Sedov ha prima risposto di non esserne certo, poi, quasi con precipitazione, ha aggiunto: *No. Nessuno ». Il che appare improbabile, perchè ad un certo momento lo stesso Sedov ha detto che l'unico suo viaggio fuori della Russia, prima di questa puntata a Copenaghen, lo ha fatto' durante la guerra, al seguito dell'Armata rossa che dilagava in Germania. Non ha voluto dire in che veste avesse seguito l'esercito, ma dato che quel viaggio è da inquadrarsi sul finire del conflitto, è verosimile che Sedov abbia preso contatto in quella occasione con scienziati tedeschi successivamente, come è a tutti noto, chiamati a lavorare in Russia. Sia Sedov che Ogorodnikov q 1111111 ì ì 1111 ■ r 11 f ì ; j 11 ■ 11111 i 1111111 p 111111 i e i hanno cautamente eluso le domande relative a viaggi di esseri umani da pianeta a pianeta. « Se andremo nella Luna un giorno o l'altro t e chi lo sat — ha detto ridendo Ogorodnikov. — Per il momento è essenziale tenere i contarti fra noi, abitanti della terra », ha aggiunto pd ha sottolineato che egli ed il suo collega progettano di avere scambi di vedute con i delegati e gli osservatori occidentali. La voce, secondo cui il < satellite » russo sarebbe mosso da energia atomica, non trova per ora conferma ufficiale. La scienza sovietica sembra ame» ré, però, grandi speranze sub*, l'impiego dell'energia nucleare per i futuri viaggi interpiano* tari. Di questo argomento a Copenaghen si parla molto, e c'è chi giura sulla possibilità quasi imminente di creare < satelliti » abitati, e chi prevede fra venti anni il viaggio sulla Luna. a. p.