Il vecchio Dominici ha accusato due familiari della strage di Lurs

Il vecchio Dominici ha accusato due familiari della strage di Lurs JLa polizìa è tornata alla "Grand9 Terre„ per la nuova inchiesta Il vecchio Dominici ha accusato due familiari della strage di Lurs Interrogato in carcere, il «patriarca» ayrebbe rivelato fatti nuovi e precisi - Il commissario Chenevier ricerca la verità secondo il metodo che gli è stato suggerito dal romanziere Jean Giono (Dal nostro corrispondente) Parigi, 1 agosto. Il commissario Charles Chenevier ha incominciato oggi ad interrogare i testimoni nella nuova istruttoria sul delitto della Grand'Terre, per il quale nel novembre scorso era stato condannato a morte £ vecchio par store Gaston Dominici. Tutti i protagonisti dell'orribile nottata fra il 4 e il 5 agosto 19SS, durante la quale tre turisti inglesi — i coniugi Drummond e la loro bambina Elizabeth — furono massacrati nel sonno sotto la tenda che avevano innalzato sul ciglio d'urna strada, sono ritornati a sfilare nella sede del Commissariato dì polizia di Digne, dove Chenevier si è installato' per compiere le in\dagini. Sono riapparsi così i membri della famiglia Dominici, che con le loro contraddizioni durante il primo processo non salvarono dalla ghigliottina il padre ottantenne, senza tuttavia riuscire a diradare i sospetti che pesavano anche su ciascuno di loro. Ecco Clovis, il figlio che accusò spietatamente il padre, e Gustave, che invece cercò I di difenderlo. Ed ecco tutto il | resto della parentela, la nuora iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimn Yvette, ti nipote Roger Perrin, e gli altri, in mezzo ai quali, se le rivelazioni del condannato a morte venissero provate, dovrebbero trovarsi i due autori materiali del delitto. Manca soltanto Marie, la moglie di Gaston, colei che durante il processo di otto mesi fa l'imputato chiamava « la vecchia sardinay, che è rimasta sola alla Grand'Terre. Da allora non si è più mossa dalla cucina, dove rimana yiorne e notte, inebetita e rannicchiata per terra in un angolo del caminetto spento, senza parlare con nessuno; il commissario ha giudicato inutile udire la sua testimonianza. Nell'infermeria della prigione, dove aspetta l'esecuzione capitale, sospesa dalla apertura della nuova inchiesta, il condannato a morte è stato interrogato ieri dal commissario Chenevier. Settanta domande gli sono state rivolte nel corso dell'interrogatorio, durato più di tre ore, ed alla fine il giudice istruttore, Batigne, che vi aveva assistito, ha detto: < il commissario Chenevier è il più straordinario poliziotto che io abbia conosciuto: ora sono persuaso che la sua indagine porterà a risultati interessanti ». Finora il giudice istruttore Batigne era sempre stato contrario alla apertura d'una nuova inchiesta e non aveva mai nascosto'il suo scetticismo sulla possibilità di scoprire fatti natovi. Non più tardi di sabato aveva interrogato per conto proprio Gaston Dominici, ma non era riuscito a ricavarne nulla e, dopo Yinterrogatorio, aveva detto: < Non ne so niente di più di quello che sapevo già il 4 marzo,-, quando lo interrogai l'ultima volta. Sembra che il vecchio abbia perduto la memoria. Non vedo proprio .quali rivelazioni pòssa aspettarsi il pòUèiotto arrivatola Parigi ». Che cosa gli ha fatto cambiare opinione nel giro di ventiquattr'ore, di quali mezzt si ò servito Chenevier per ottenere la verità dal vecchio f Si sa soltanto che il commissario Chenevier agisce su uno schema che non è il suo, e, ciò che è veramente straordinario, questo sistema gli è stato fornito da una opera letteraria, un Vient-de-paraitre che si vende a migliaia di copie in questi giorni nelle librerie di Parigi. E' infatti Jean Giono, lo scrittore eletto di recente membro della Accademia Goncourt, che, attraverso le pagine d'un suo libro, dirige le nuove indagini dell'affaire della- Grand'Terre. Per conto d'un grande settimanale parigino, il Giono assistette a tutte le sedute del processo nel novembre scorso e, in quell'occasione, si convinse che la intera vicenda giudiziaria, con elusa con la condanna a morte dell'imputato, non era altro che una conseguenza d'un colossale equivoco. Jean Giono è nato sessantanni fa a Manosque, a pochi chilometri dal luogo dove avvenne l'assassinio dei Drummond, ed ha vissuto tutta la-vita in quelle campagne. Figlio d'un calzolaio e d'una stiratrice, conosce la gente della sua terra provenzale; in una trentina-di romanzi ne ha narrato la vita, semplice ed ermetica nello stesso tempo, ma in ogni caso del tutto diversa da quella di qualsiasi altra regione francese. Conoscendo alla perfezione tutte le sfumature del dialetto locale, che in un certo senso può essere considerato una vera è propria lingua, Giono ai rese conto che nel processo fra i giudici e l'imputato non arrivavano quasi mai ad intendersi. Ora Jean Giono ha pubblicato un libro in cui questa incomprensione è ampiamente documentata: migliaia di lettori se ne sono convinti, ed il commissario Chenevier ne è rimasto addirittura affascinato. Charles Chenevier è un poliziotto che proviene dal giornalismo, un poliziotto scientifico che lasciò la cronaca. deilTntranslgeant per passare alla carriera soltanto dopo aver studiato a fondo i più moderni sistemi di investigazione, -Egli è il contrario del commissario Sebeille, colui che condusse le prime indagini, un marsigliese esuberante che procedeva alla buona, aiutandosi soltanto con la propria immaginazione. Appena ebbe letto il libro di Giono, il commissario Chenevier ne scopri subito gli elementi positivi, ed è su quelli che ha impostato V interrogatorio col condannato a morte. Che cosa gli ha detto Gaston Dominicit Gli ha confermato di essere innocente, ciò che già aveva fatto subito dopo la condanna; però questa volta è stato preciso nell'accusare due persone della sua famiglia, contro una delle quali ha fornito elementi che non dovrebbe essere più possibile smentire. Chi sono queste due persone t Si sa che non si tratta del figlio Gustave, ma questo è tutto, perchè l'inchiesta procede nel più assoluto segreto. Il vecchio ha anche raccontato alcuni fatti dai quali risulta che quella notte, oltre a lui ed a Gustave, erano presenti alla Grand'Terre altri tre uomini. Essi erano certamente compresi fra i testimoni che Charles Chenevier ha interrogato oggi ed è dai loro confronti che il commissario conta di poter stabilire la verità. Sandro Volta Gaston Dominici

Luoghi citati: Parigi