Come l'inventore delle "V.2 ,,b ha studiato l'ordigno celeste

Come l'inventore delle "V.2 ,,b ha studiato l'ordigno celeste Come l'inventore delle "V.2 ,, ha studiato l'ordigno celeste lì piccolo satellite americano renderà grandi servigi alla scienza <- Mala sua vita sarà breve, perchè volerà sotto l'altezza di un milione di metri Roma, 30 luglio. I mesi che vanno dal luglio 1957 al dicembre 1958, in uno dei quali, come si è annunciato, sarà dato il via al cosiddetto /«satellite artificiale}, coincidono perfettamente con quelli prestabiliti per il prossimo Anno Geofisico Internazionale; segno che il progetto del satellite ha parte nei programmi stabiliti per il detto Anno Geoflsico. Quest'ultima iniziativa è stata presa dal Consiglio Internazionale delle. Associazioni Scientifiche, e vi hanno già aderito 36 nazioni, compresa l'Unione Sovietica. Essa promette di riuscire la più vasta collaborazione di studiosi di tuttofi mondo,per un comune scopo di ricerca; ed è stata fissata nei 18 mesi dalla metà del 1957 alla fine del 1958, anche perchè si prevede che allora il Sole si troverà verso il massimo undecennale di attività, che sulla sua superficie si formeranno grandi macchie, ed eruzioni, e che si avranno sulla Terra tempeste magnetiche, disturbi nelle radio-comunicazioni e aurore polari. II programma dell'Anno Geo- fisico prevede la raccolta di dati su supposte correnti elet-triche nelj'alta atmosfera, sul tratto di ozono che di lassùassorbe una buona parte del-le radiazioni ultraviolette che . - provengono dal Sole, limitandone gli effetti che altrimenti sarebbero molto dannosi alla vita sulla Terra; inoltre la raccolta di notizie sulla temperatura, la pressione, la composizione, la densità, la luminescenza, la circolazione dell'atmosfera; nonché sulla intensità e qualità dei raggi cosmici ad ogni altitudine. Orbene, più di una volta, nella raccolta di dati di questo genere, sono stati adoperati missili, o più sovente palloni, portanti strumenti registratori, e in certi casi muniti di emittenti radio, capaci di trasmettere l dati medesimi, agli studiosi rimasti a terra. Naturalmente i missili soggiornano per pochissimo tempo negli strati alti dell'atmosfera, perchè, toccato il vertice della loro parabola, ricominciano tosto la discesa; mentre i palloni vanno dove li porta il vento e scoppiano presto. Il progetto del satellite artificiale permette un perfezionamento importante in questo genere di esplorazioni. Un razzo viene lanciato verticalmente in alto: è un razzo multi pio, perchè, giunto ad una certa quota, esso ne espelle un i fecondo minore, e così via; -'finche all'ultimo e più leggero l j di tutti è conferita un'altissiù: ma velocità; ma non più in -, senso verticale, bensì parallee ' lamente alla superficie terre- j stre. La traiettoria di questo viene ad incurvarsi avvolgendo per l'appunto la Terra e ruotando attorno ad essa, mantenendosi all'altezza raggiunta. Per poter considerare questo oggetto propriamente un satellite, bisognerebbe che l'orbita sua intorno al pianeta continuasse indefinitamente nei secoli, come fa la Luna. Ma, per ottenere ciò, bisognerebbe che si muovesse completamente al di fuori dell'atmosfera; perchè l'aria anche se rarefattissima, come è alla quota di tre o quattrocento chilometri, ha per effetto di raffrenare la i ! è n à n a afatalagdgtastdasccqtecztgluclaslapssmltdlgssmvelocità dell'oggetto, con la conseguenza che esso a poco a poco cade verso il suolo. Forse non sarebbe impossibile fare un satellite più meritevole di questo nome facendolo viaggiare oltre i mille chilometri di altitudine, dove non c'è più aria affatto, e dove la sua orbita potrebbe ripetersi indefinitamente; ma in tal caso esso non potrebbe fornirci quelle nozioni sull'alta atmosfera che sono nel programma dell'Anno Geoflsico Internazionale Al progetto dell'ordigno ha avuto probabilmente parte Werner von Braun: un tede sco già dilettante di razzi, di ventato poi inventore delle te ltddlearmi dette V. 2, e che dopolà guerra, stabilitosi In Ameri-ca, lavora per le autorità mi>|litari degli Stati Uniti. Queste, avendo fornito a lui e alla sua famiglia una accogliente casetta e la tranquillità economica, lasciano che si diverta a progettare navi spaziali, per andar sulla Luna e su Marte, e grandi satelliti artificiali, abitabili: progetti tutti che, allo stato attuale delle cose, sono a dir poco utopistici; ma esse autorità utilizzano peraltro con sagacia la competenza reale che il'von Braun ha nella tecnica dei missili. Perciò, a sentir parlare di questo pioniere e del suo satellite, . non bisogna lasciar correre il pensiero alle descrizioni e ai disegni che di un satellite artificiale della Terra già si sono fatte su riviste illustrate d'America e d'Europa: come di una grande nave anulare, sospesa nello spazio, una specie di enorme ruota, entro la quale tecnici e scienziati si preparano o fanno sosta per spiccare il più lungo balzo verso altri corpi celesti; e dove militari tengono sótto controllo i Paesi avversari: cose tutte da' lasciare al fabbricatori di fumetti e di fantascienza. Il satellite di cui si è dato l'annunzio è un piccolo, ingegnoso, fattibile congegno, che servirà a migliorare la conoscenza che noi abbiamo di molti fenomeni attinenti alla fisica del nostro pianeta, trasmettendo i dati via radio e automaticamente (perchè non sarà abitato da alcun essere umano) ai numerosi Osserva, torli, che durante l'Anno Geoflsico lavoreranno in cooperazione pressoché in tutti i Paesi, comprese le regioni polari. Didimo

Persone citate: Werner Von Braun

Luoghi citati: America, Europa, Roma, Stati Uniti, Unione Sovietica