Americani e cino-comunisti si incontrano domani a Ginevra di Enrico Altavilla

Americani e cino-comunisti si incontrano domani a Ginevra Americani e cino-comunisti si incontrano domani a Ginevra Dopo la conferenza tra ambasciatori, forse continueranno le trattative i mini' stri degli Esteri - Si spera che sia raggiunta una tregua d'armi per Formosa (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 30 luglio. Forse per veder maturare 1 primi frutti delle recenti conversazioni fra i «Quattro Grandi» non bisognerà attendere la conferenza! dei ministri degli Elateri che, in ottobre, s'incontreranno in questa Ginevra, che sembra voler conquistare il titolo di < capitale della pace ». Lunedì venturo avranno inizio al Palais des Nations colloqui fra i rappresentanti del governi di Washington e di Pechino; e il lunedì successivo duemila scienziati e diplomatici si riuniranno per studiare l'impiego pacifico dell'energia atomica che, dopo l'accordo dì massima fra i i Quattro Grandi », non appare più destinata ad essere utilizzata per scopi bellici. Un anno fa, sempre a Ginevra, Dulles si rifiutò di stringere la mano a Ciu En-laì e trovò molti pretesti per non venirsi mai a trovare vicino al ministro degli Esteri, cinese durante gl'intervalli della conferenza asiatica. Erano i giorni in cui le armate comuniste minacciavano non soltanto il Laos, il Cambogia e il Vietnam, ma anche il Siam, la Birmania, Singapore; erano \ giorni in cui senatori e generali americani chiedevano l'impiego delle «atomiche tattiche» contro i «ribelli» e discutevano la possibilità di un Intervento internazionale in Indocina, simile a quello in Corea. Tornata la calma in quella regione lontana, grazie all'abilità diplomatica di Eden e al coraggio realistico di MendèsFrance, rasserenatasi l'atmosfera anche in Europa, grazie al personal approach di Eisenhower nei confronti di Bulganin e di Zukov; doman l'altro cinesi e americani si siederanno intorno alla stessa tavola, naturalmente dopo essersi stretta la mano, in una sala di un edificio che appartiene alle Nazioni Unite. L'incontro di Ginevra rappresenterà un disconoscimento de facto di Clang Kai-scek; lo conferma la nota irata con cui la radio di Formosa ha dato stamane notizia delle imminenti conversazioni ginevrine. Si arriverà al disconoscimento de iure del governo di Formosa, a beneficio di Pechino? E' difficile, anzi impossibile per il momento. I rappresentanti di Washington e di Pechino discuteranno dapprima il rilascio degli aviatori americani ancora prigionieri in Cina — soltanto quattro di essi sono stati finora liberati — ed una trentina di commercianti e missionari che, pur non trovandosi in prigione, non riescono ad ottenere il visto d'uscita. Il problema sarà facilmente ri 3plto, se Washington si dirà disposta a concedere i visti di uscita ai sessanta o settanta studenti comunisti cinesi che vq vorrebbero tornare a Pechino. Più importante è la seconda questione all'ordine del giorno: una tregua nello stretto di Formosa. A' Washington è stato dichiarato che durante l'incontro di Ginevra non verrà presa nessuna decisione lesiva degli interessi della Cina na: zionalista. Ma è chiaro che se verranno stabilite misure per la tregua — il che permetterebbe agli Stati Uniti di ritirare la VII Flotta dalle acque di Formosa — Clang Kai-scek non potrà non ratificarle. Verranno discussi anche l'ingresso di Pechino nelle Nazioni Unite e il progetto di neutralizzazione di Formosa che dovrebbe permettere la coesistenza pacifica, anche se artiflc osa fra i due Governi cinesi? «Ci sono già due Coree, due Indocine, e continueranno ad esserci per chissà quanto tempo ancora due Germanie; perchè non potrebbero esserci anche due Cine? », diceva stamani un diplomatico inglese1 ad un. giornalista. Ma sarà d'fficile appurare quali argomenti saranno discussi al Palais des Nations; americani e cinesi hanno stabilito di non dare alla stampa informazioni sui colloqui. Soltanto un comunicato finale verrà pubblicato contemporaneamente a Pechino e a Washington. A rappresentare la Cina è arrivato ieri sera l'ambasciatore di Pechino in Polonia, Wang Ping-man, che ha detto: «Già a Bandung avevamo auspicati contatti con gli Stati Uniti. Siamo sodd sfatti di iniziare ora i colloqui in una città dove le due ultime conferenze internazionali sono state coronate da successo ». Gli Stati Uniti saranno rappresentati dall'ambasciatore a Praga Alexis Johnson. Fra Praga e Varsavia c'è molto meno distanza di quanto ne corra fra le due città e Ginevra; ma I due ambasciatori hanno preferito incontrarsi nella « capitale della pace ». Enrico Altavilla

Persone citate: Alexis Johnson, Dulles, Eisenhower, Wang Ping-man