Si è aperta fra le grandi potenze la corsa ai razzi interplanetari

Si è aperta fra le grandi potenze la corsa ai razzi interplanetari Dopo il sscnssaasionalo annuncio degli Statti Uniti Si è aperta fra le grandi potenze la corsa ai razzi interplanetari Gli scienziati sovietici vogliono lanciare, come gli americani, un satellite artificiale ed hanno istituito da mesi un apposito comitato - Gli inglesi sono in ritardo, ma sperano di bruciare le tappe - Un monito degli esperti di Washington: la nave per il viaggio alla Luna è ancora lontana (Dal nostro corrispondente) Washington, 30 luglio. Ora che l'immaginazione dei pubblico è stata incendiata dall'annunzio che in un giorno imprecisato del '57 o del '58 verrà lanciato nella ionosfera il primo satellite artificiale, gli scienziati forniscono qualche altro elemento per correggere e per limitare le fantastiche ed eccessive conclusioni, che l'uomo comune crede ormai di essere autorizzato a fare. I viaggi interplanetari, l'escursione andata e ritorno alla Luna, di cui oggi tutti parlano come naturale conseguenza dell'avventura scientifica dei pressimi anni, sono ancora molto molto lontane. « Prima di addentrarci tanto nello spazio interstellare, dobbiamo ancora imparare a strisciare negli spazi che circondano la Terra », ha detto uno degli scienziati che ha partecipato ieri alla conferenza-stampa della Casa Bianca. L'esperimento che verrà tentato durante l'anno geofisico internazionale, può essere paragonato al primo tentativo dei fratelli Wright di volare con un mezzo più pesante dell'aria. Il loro primo volo, cinquantadue anni fa, durò solo dodici secondi e raggiunse l'altezza di quaranta metri. Ci sono voluti mezzo secolo e decine di migliaia di intelligenze creatrici e lo sviluppo di nuove scienze, come l'aerodi- i lcpcpsptdriqtcèslzzvslvacllvrzccc, | tellite artificiale di media gran- ffi^&SgSSS^mprogresso dell'aeronautica. ICi vorrà per lo meno una\generazione di studi ed espe-l rienze prima che si possa Jan- ; dare nell'alta ionosfera un sa-1 dezza, capace di ospitare un paio di navigatori e di atterrare, soprattutto, a velocità controllata. E ci vorrà ancora un'altra generazione prima che venga scoperta e tradotta in pratica la teoria e la tecnica per un viaggio spaziale. Questi tempi potranno essere notevolmente accorciati, però, se i primi esperimenti sveleranno i principali misteri che regolano le leggi fisiche e dinamiche det corpi celesti al di sopra della atmosfera terrestre. .Ciò che si conosce ora, teoricamente e sino ad un certo punto tecnicamente, è là possibilità ed il modo di far oltrepassare ad l(n corpo inanimato gli strati inferiori e molto densi dell'atmosfera. Oià un razzo americano ha raggiunto il limite di 310 chilometri di quota, penetrando ben addentro nella ionosfera; e circola con insistenza la voce, che non è possibile confermare perchè si tratta di un esperimento militare segreto, che un altro razzo, sfuggito del tutto alla forza di gravità, stia uttualmente viaggiando negli, spazi infrastcllari, governato ormai da leggi che gli uomini possono vagamente concepire, ma non ancora definire. Comunque, per ora è certo che il piccolo satellite artificiale raggiungerà la ionosfera solo grazie all'impulso che gli verrà impresso da una serie di razzi; ed anche su questo punto di fondamentale importanza nessun progetto concreto esiste ancora. Occorre ancora risolvere alcuni giganteschi problemi concreti, sia di costruzione che di controllo, del piccolo satellite. Oli scienziati non hanno voluto dire di che metallo sarà com¬ mfm *M strumenti centerIra e' nemmeno se il primo \esemplarc ne conterra, l E' possibile che, come prolo ; tipo, ci si serva di un modello 1 teorico studiato da anni dal i a . , e a n a a o e e i 1 e prof. Singer dell'Università del Maryland, sebbene le autorità scientifiche mettano in guardia contro l'ipotesi, facendo osservare che è molto probabile che l'esperimento americano si bast invece su dati ancora sconosciuti al pubblico perchè soggetti al segreto militare. Comunque, ed in mancanza di dati precisi, si rileva che il prof. Singer, ora in viaggio per Copenaghen ove la settimana prossima parteciperà ad un congresso di astrofisici, ha studiato e disegnato un modello di satellite artificiale che risponde, all'inclrca, ai pochi dati resi noti ieri alla Casa Bianca Si tratta di una palla di circa trenta centimetri di diametro, lanciata da un razzo a tre stadii e capace di rimanere nella ionosfera percorrendo un'orbita fissa distante dalla terra circa quattrocento chilometri, e che seguirebbe una traiettoria polare. La sfera, costruita in allumìnio, ruoterebbe attorno ad un asse che sporgerebbe dai due lati e che funzionerebbe da antenna per la ricezione e la trasmissione di segnali radio. Il 'satellite circumnavighereb be la terra da un polo all'altro lungo un piano perpendicolare ad una linea che unisce il Sole alla Terra; in tal modo il satellite sarebbe sempre illuminato dal Sole, riuscirebbe visibile/dal nostro globo, e la Ter ra ruoterebbe sotto di lui. Gino Tomajuoli Mosca, 30 luglio, (a. p.) La stampa sovietica ha completamente ignorato la rivelazione fatta ieri dalla Casa Bianca, ma i circoli scientifici russi affermano che specialisti dell'U.R.S.S. si stanno preparando a lanciare nello spazio anch'essi un satellite artificiale della Terra, simile a quello progettato dagli Stati Uniti. La data del lancio non è stata ancora rivelata, ma le ricerche sarebbero già avanzate. Come si ricorderà una <.Commissione per le Comunicazioni Interplanetarie* è stata crea¬ trlsm«mpttascSdttrldcasniz a a o o e a i n e i ¬ ta al principio di quest'anno e rivelata il 17 aprile. Il satellite artificiale di produzione sovietica' viene chiamato, come ha riferito la stessa fonte, « Laboratorio Cosmico Automatico » ed è stato progettato per ruotare lungo la sua orbita come la Luna. Del comitato di progettisti fanno parte alcuni dei massimi scienziati sovietici, fra cui esperti nucleari; lo.presiede il prof. L.I. Sedov, membro dell'Accademia delle Scienze dell'U.R.S.S. Il 17 aprile scorso, il segretario della Commissione scientifica sovietica aveva dichiarato che un pianeta artificiale avrebbe permesso lo studio di numerosi fenomeni biologici, astrofisici, radiofisici e di altro genere, ed aveva aggiunto che l'Unione Sovietica considera l'installazione di comunicazioni interplanetarie il più importante compito che rimanga alla scienza ». Londra, 30 luglio. (r.a.J Nello spazio di 24 ore l'astronautica è passata dai fumetti per bambini e dai romanzi più o meno scientifici al mondo dell'alta politica. Poche ore dopo l'annunzio del presidente Eisenhower, è cominciata la gara di prestigio fra le grandi nazioni per annunziare i propri programmi. Anche la Gran Bretagna — annunciano questa sera i giornali londinesi con molta fierezza — avrà i suol satelliti — o, come aggiunge ora uno scienziato — 1 suoi satelloidi, ma la data non è per ora fissata. Anzi il prof. Massey, che è « presidente della commissione per l'alta atmosfera della Reale Società delle scienze >, ha spiegato che < la Gran Bretagna è indietro di nove anni rispetto agli Stati Uniti in questo campo di ricerche » ma che si spera « di bruciare le tappe net prossimi 24 mesi >. Tre ditte aeronautiche (la Bristol, la English Electric e la Fairey Aviation), nonché lo stabilimento aeronautico statale di Farnborough, si sono impegnate nelle, ricerche in questo campo. Vi"-'collaborano anche professori delle università di Londra, Belfast, Birmingham e Swansea. Per il momento gli scienziati britannici hanno deciso di condurre esperimenti preliminari con razzi di grande potenza a lunga portata, ed a questo scopo il prof. Massey si recherà entro i prossimi giorni in Australia per preparare nuovi esperimenti nel deserto di Woomera. Ma se la Gran Bretagna non è ancora in grado di lanciare satelliti, sia pure soltanto delle dimensioni di un grosso pallone da gioco, essa è in grado di seguirli in volo. Sta infatti per essere completato a Manchester il più grande radiotelescopio del mondo. Il « centro di radioastronomia » di Manchester ha iniziato da tempo la costruzione di un potente apparecchio che sarebbe in' grado di seguire i satelliti annunziati dagli americani. Anzi il prof. Lovell, dirigente di questo istituto, ha dichiarato che gli inglesi avranno « la miglior vi sta » di questi satelliti futuri L'annunzio americano ha colto la fantasia dei giornali. Il Daily Express innalza all'onore della prima pagina il fumetto quotidiano che tratta di astronavi e annunzia: «I dischi volanti esistono, la cosa è ufficiale ». Tutti i giornali accompagnano la notizia da Washington con ampie spiegazioni tecniche ad opera dei redattori scientifici; ed il News Croìiicle afferma che « il Cristoforo Colombo che scoprirà la Luna, è già nato». Questa asserzione coincide con quella che ha fatto stasera alla radio il prof. Massey, secondo il quale « i bambini di oggi potranno, da adulti, raggiungere la Luna ». Lo scienziato tedesco Werner von Braun, un'autorità In fatto di missili teleguidati, indica un modello di razzo interplanetario che sarà capace di volare a 1075 miglia oltra la Terra. Il dott. von Braun è il famoso inventore della V 2 tedesca, (Radiofoto)