Si calano nella profondità degli abissi per misurare la radioattività del sottosuolo

Si calano nella profondità degli abissi per misurare la radioattività del sottosuolo Si calano nella profondità degli abissi per misurare la radioattività del sottosuolo / 25 speleologi hanno compiuto ieri le prime prove nelle caverne del Pas, sulle Alpi Marittime - Esperimenti coi contatori Geiger - Il programma dell'ardita spedizione Ormea, 26 luglio. La pioggia caduta con insistenza per tutta la giornata non ha impedito oggi pomeriggio ai 25 speleologi, convenuti nelle Alpi Marittime di Ormea, di tentare egualmente alcune discese di assaggio attraverso le due caverne del Monte Marguareil; le condizioni del tempo hanno però limitato l'attività degli esploratori ad un lavoro di affiatamento; la massima profondità raggiunta non ha superato infatti 1 200 metri, ed ha avuto come scopo principale il collaudo dei mezzi di comunicazione a filo che collegheranno durante le future discese gli speleologi col campo base. Nella tendopoli situata nelle pendici della montagna (a circa 5 ore di marcia da' Ormea) per tutta la giornata sono rimaste oggi soltanto le tre donne della spedizione: attraiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinn a verso il telefono al cui centralino è stata di servizio la professoressa Cherchi, assistente di zoologia presso l'Ateneo ligure, è stato possibile sentire per brevi istanti le parole di uno speleologo calatosi a 200 metri sotto terra nella caverna del Fas: le impressioni che quest'ultimo ha riportato dicono soltanto della temperatura rigida, probabilmente sotto lo zero, e delle difficoltà causate da infiltrazioni dell'acqua piovana. Il cammino dell'* inghiottitolo > al punto massimo raggiunto è stato invece definito piuttosto agevole, salvo il passaggio attraverso uno stretto « imbuto > superato soltanto dopo parecchi sforzi. Tutta la spedizione, che è composta da dodici elementi del gruppo triestino, sei di quello genovese e di otto uomini appartenenti al C.A.I.U.G.E.T., salvo le tre dottoresse, ha trascorso l'intera giornata all'imboccatura delle grotte che sono situate sul versante francese del Marguareil verso Briga alta, il Pas a quota 2100, il Gaché a 2500 metri sul livello del mare. Anche gli strumenti di alta precisione (fra i quali sono stati osservati contatori Geiger per misurare la radioattività della roccia) sono arrivati a dorso di mulo fino alla zona di operazione. La rigida sorveglianza, svolta da un cordone di carabinieri, ha impedito agli estranei di avvicinarsi agli esploratori: solo per telefono è stato possibile parlare con uno di essi, l'ing. Luciano Benedetti del gruppo triestino per conoscere il programma di massima della spedizione. Gli speleologi, nel giro di quindici giorni, scenderanno quotidianamente nelle voragini con puntate che dureranno chea 14-16 ore raggiungendo profondità progressive; il gruppo che si inabisserà dalla grotta del Gaché, una volta superato un dislivello di 1400 metri, dovrebbe poi incontrarsi a tale profondità con quello triestino che scenderà per l'apertura del Fas superando a sua volta un dislivello di 1000 metri. SI prevede che il fondo della cavità verrà raggiunto negli ultimi giorni di permanenza al Marguareil. Una conferma all'interesse che esercita il tentativo italiano in Francia, è stata fornita questa sera da una telefonata urgentissima proveniente dal Centro Speleologico di Parigi per chiamare 1 11 prof. Capello. Lo scienziato non ha potuto rispondere perchè a quell'ora si trovava ancora nei pressi delle grotte. Intanto in tutta la zona di Ormea continua a piovere e la situazione diventa sempre più difficile. Soltanto sul tardi la nebbia si è diradata ed il cielo accenna a schiarirsi.

Persone citate: Capello, Cherchi, Geiger, Luciano Benedetti

Luoghi citati: Briga Alta, Francia, Ormea, Parigi