I difensori non intendono chiedere la discussione del processo fuori Roma

I difensori non intendono chiedere la discussione del processo fuori Roma I difensori non intendono chiedere la discussione del processo fuori Roma Gli ini putii lì hanno accolto la notizia della sentenza con tranquillità, eccetto l'ex-questore Polito - Piccioni prepara la musica per un film - Introvabile Montagna e festeggiato Silvano Muto (Nostro servizio particolare) Roma, 21 luglio. La sentenza di rinvio a giudizio dei protagonisti dell'affare Montesi ha ancora vivamente interessato il pubblico che ha letto coti avidità sui giornali i riassunti del documento-fiume stilato da Sepe, sperando di trovarvi elementi ancora ignoti o per lo meno curiosi della complicata vicenda. Soprattutto interessanti sono però le reazioni degli imputati Piccioni, Montagna e Polito, ai quali i giornalisti fin da ieri sera hanno dato la caccia. E di indubbio valore paiono altresì i giudizi espressi da eminenti legali del Foro di Roma, primi fra tutti i difensori dei tre personaggi principali del processo. Piero Piccioni ieri sera non era a Roma, ma nella residenza di campagna del padre a Orottaferrata. Non si è mostrato ad alcuno, tutto preso da un lavoro musicale per un film in allestimento; e anche oggi è rimasto tappato in casa. Per lui ha parlato uno dei suoi difensori, l'aw. Giuseppe De Luca, il quale, interrogato sul come il suo cliente abbia appreso la sentenza di rinvio a giudizio, ha dichiarato: « Per quanto possa apparire paradossale, la decisione della Sezione istruttoria risponde al desiderio del mio cliente, il quale ritiene che, nell'attuale situazione, il pubblico dibattito costituisca l'unico mezzo per liberarsi da ogni sospetto di reato. Naturalmente solo in quella sede la difesa farà valere le proprie ragioni, nella certezza che l'innocenza . di Piccioni venga pienamente riconosciuta ». L'altro difensore del giovane musicista, prof. Giacomo Primo Augenti, di ritorno da Grottaferrata, dove ha avuto quest'oggi uno scambio di vedute con Piero e Leone Piccioni, in assenza del loro padre che era trattenuto a Roma da impegni politici, non ha voluto dire nulla sullo stato d'animo del suo cliente. Si è limitato a fare dichiarazioni di natura strettamente professionale, dicendo che non farà alcuna istanza per la legittima suspicione, tendente cioè a far celebrare il processo in un Tribunale diverso da quello di Roma. Questo punto di vista, spiegabile da parte sua, è condiviso del resto anche dai collegi di difesa di Montagna e di Polito. Riguardo alla legittima su spicione diversi pareri sono stati emessi dai legali interro¬ gati in proposito. « La Sezione istruttoria — ha detto ad esempio l'avv. Uuzzi — non poteva rinviare a giudizio gli imputati se non davanti a un giudice della sua giurisdizione, cioè il Tribunale di Roma, competente per territorio. Però, in base all'art. 55 del codice di P. P. per gravi motivi di ordine pubblico o per legittimo sospetto, su richiesta del P. G. presso la Corte d'Appello o presso la Corte di Cassazione, la Suprema Corte può rimettere il giudizio da uno ad altro giudice di sede diversa*. Questo è il punto strettamente giuridico della questione. Che tale procedura straordinaria venga però seguita, è tutt'altro che certo* almeno per ora. Per ritornare ai difensori del principale imputato, cioè di Piccioni, essi per ora non si preoccupano soverchiamente. Passeranno non meno di sette mesi, prima del processo, dicono. E mentre l'avv. Carnelutti non ha ritenuto opportuno rinviare un preventivato viaggio all'estero, l'avv. Augenti si è detto, per il momento, tutto preso da un processo imminente, quello di Giuseppe Venanzi, imputato dell'uccisione del cas¬ «■IIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllIIIIIIIIIItlllIlllllllIIIIIIII , a . l i i . e i o è o , ¬ siere Cignini. «17 dibattimento avrà luogo ai primi di agosto. Venanzi è innocente. Debbo strapparlo all'ergastolo ». L'ineffabile « marchese » Montagna, che specie in quest'ultimo mese si esibiva e si lasciava fotografare in compagnia di belle donne, seduto allegramente a mensa in un locale alla moda, nel corso di manifestazioni mondane, come l'elezione di « Miss Cinema-Lazio > o la premiazione dei < Nastri d'argento », non ha ancora letto il testo della sentenza di rinvio a giudizio. I suoi legali non l'hanno ritirata. E' destino che il brillante « affarista* debba venire a conoscenza di tutti i casi che lo riguardano cosi da vicino attraverso i giornali. Cosi è- stato, come si ricorderà, per il mandato di cattura. Letto sui fogli serali che la polizia lo stava ricercando, l'avventuroso siciliano si presentava alla porta di Regina Coeli. Sia pure più tranquillamente, anche la sentenza di Sepe, l'ha letta nei riassunti che i quotidiani hanno pubblicato. E ha fatto sapere, attraverso uno dei suoi legali, che non ha nessuna dichiarazione da fare, se non quella di essere matematicamente certo che al processo la sua innocenza balzerà con piena evidenza. Malgrado queste parole piene di sicurezza e l'atteggiamento spavaldo davanti ai fotografi, quando in doppiopetto blu partecipa alle serate di gala, alcuni suoi conoscenti affermano che egli è sfibrato da questa vicenda giudiziaria. Ha perduto molto del suo mordente, non ha Ijiù gusto per le polemiche, le battute di spirito, le manifestazioni teatrali d'ira o di disgusto che gli erano abituali, agli inizi delle sue vicissitudfni. Cerca di distrarsi e di tfare il bello >, ma l'avvicinarsi della data del processo lo preoccupa ^seriamente. Quanto all'ex questore Polito, colui che è sempre stato il più pugnace, fra i maggiori imputati, e che è sembrato non rassegnarsi alla situazione di accusato, dopo aver servito tanti anni nella polizia, anche davanti alla sentenza di rinvio a giudizio ha avuto un impeto di ira. Così riferiscono coloro che ieri sera gli erano accanto ad Anzio, dove egli si è trasferito dalla metà del mese per la stagione dei bagni. seteinCsvCaMcdsanWtrpzssncsMtatdssuts«csOUdZclttdFvdLlcspnsdqpodmnIIIIIIIIIlItllllllllllllllIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIlIlllllllllllllll Tutti gli altri personaggi di secondo piano sono in gran parte lontani da Roma. Nessuno si interessa a loro. 1 guardiani di Capocotta continuano a protestare la loro innocenza, con vivace ostinazione; Maddalena Caramello, colei che affermò di aver visto Piccioni con Wilma Montesi, non sostiene la sua dichiarazione che « per un punto di onore e di dignità », come essa dice. Il radiotecnico Tannoya, che rivelò di aver visto Wilma à Verona coinvolta nel traffico di stupefacenti, non è più a Roma. Anche Theo- Ganzaroli, rimpatriata dalla questura, non si sa dove sia. E smarrite son le tracce di Adriana Bisaccia, della quale le amiche di via Del Babuino non sanno dare notizie. E' a Roma, invece, Silvano Muto. E ieri sera ha festeggiato il suo proscioglimento. Molti amici lo hanno felicitato per telefono o di persona, accorrendo al suo ufficio, l'ex-sede del settimanale « Attualità*. Non si tratta ormai più che di un ufficio stralcio. A che prò continuare a stampare una rivista, nata e sviluppatasi con il « caso > Montesi, ora che il processo è prossimo e la vicenda sta per finire t A. XI. Olllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll Il presidente dottor Raffaele Sepe ha finito la sua fatica