Fantini strappa in volata a Millau la prima vittoria italiana al Tour

Fantini strappa in volata a Millau la prima vittoria italiana al Tour Fantini strappa in volata a Millau la prima vittoria italiana al Tour Diciotto corridori fuggono senza che gli assi reagiscano - Poi dieci di essi, fra i quali Benedetti che ha forato, perdono contatto - L'irresistibile scatto finale del vincitore che batte la coalizione franco-belga - Gli assi arrivano con 24 minuti di ritardo Astrila sale al quinto posto, Fornara è sempre saldo al terzo - Clerici e Kubler si sono ritirati - Oggi: Miilau-Albi di 203 km. (Dal nostro inviato speciale) Miilau, 19 luglio. Il colpo che a Fantini non era riuscito sul traguardo di Thonon-les-Bains è andato a segno sotto lo striscione di Miilau. Il SSenne ragazzo abruzzese seguendo gli ordini di Binda è stato pronto ad infilarsi subito con- Benedetti nella fuga buona, e se Rino si è visto costretto alla resa per una doppia foratura, Fantini, nonostante una caduta, ha resistito agli attacchi cui l'ha sottoposto la coalizione degli avversari e all'arrivo è riuscito a piazzare il suo formidabile spunto. Dodicesima tappa del Tour, primo successo italiano: la nostra pattuglia continua a comportarsi con onore e, ad aumentare la gioia nel clan bianco-rosso-verde, Astrua nella classifica ge- nerale è riuscito a superare Oaul, colpito da due, forature ■nel finale. Un buon bilancio insomma, la spedizione raggiunge a poco a poco risultati insperati. La tappa di oggi non ha avuto' fasi molto emozionanti nel quadro generale, del diro, per quanto cioè riguarda la lotta per la maglia gialla. Poco dopo la partenza, infatti, mentre la temperatura da caldissima che era diventava addirittura fredda, Jean Bobet, fratello e gregario del campione del mondo, prendeva un lieve vantaggio in compagnia di Stablinslci. Ai due si aggiungevano prima De Bruyne, Close, Gauthier, Hoorelbecke, Adriansen, Buchonnet, Mahé, Hinsen, Caput, poi Ockers, Benedetti, Forestier, Fantini e Van Est, sicché si formava al comando della corsa un plotone di sedici uomini. Il grosso, con tutti i campioni impegnati per il primato in graduatoria, si disinteressò del tentativo e la pattuglia dei coraggiosi, magari perdendo per strada qualche elemento, si trovò in pratica via libera verso Miilau. I distacchi presero subito consistenza, una salda barriera di minuti mise presto al sicuro il piccolo gruppo di testa senza che nel plotone si potesse notare il benché minimo segno di reazione, A nulla servirono i due colli valevoli per il Gran Premio della Mon■ tagna, il colle di Minier di £' categoria e il colle di Beyrerède, di 3' categoria. Pratica mente rimasero insieme i componenti del plotone in fuga e dal gruppo schizzarono via l'inglese Hoare, quindi Lauredi e piU tardi gli spagnoli Loroilo e Poblet, l'olandese Nolten E solo Lauredi "riuscì nel suo exploit e raggiunse i fuggitivi, Le uniche notizie di tanto in tanto le dava il cronometro allorché annunciava imperturbabile che gli assi viaggiavano con 10, te, 15, SO minuti di ritardo; oppure la lavagna, che parlava — more solito — di ri tiri. Nomi grossi anche stavolta, una falcidia per la compagine svizzera: Kubler, il povero <Ferdy>, nemmeno aveva preso il via, con i suoi 35 anni suonati resi ancora più duri dal calvario di ieri sul Mont Ventoux, e Clerici cammin facendo era salito sull'autoambulanza. Lottavano — i due — alla partenza da Le Havre per disputarsi il posto di caposquadra, lo stesso destino li accomunava ora nell'identico malinconico abbandono. Panorami bellissimi, offerti 'da «lire regione poco conosciuta della Francia e resi oscuri da ima nuora o//ensiua del maltempo; frequenti scrosci d'acqua a piovere giù da un cielo carico di nuvole color in- pvrptciègrllnbUAtAcahdbrNscpgupFdsrrpnt. chiostro,- una discesa lu?iga, lunghissima e pericolosa dalla 1 vetta del Seyrerède fino a LenTi 1 . . 7 . ; -, . . 17 „ . . •Rosier, ultimo controllo posto al 196° chilometro. La situazione è invariata, il distacco fra i fuggitivi e il plotone è sempre enorme: se si sta con i primi ai apprende che Caput — il velocista Caput — è passato in testa au entrambi i colli; se si ata con gli altri si sa che Coletto ha rotto la bicicletta ed ha forato, ritornando però preatiéaimo in gruppo. Sono le poche novità della giornata, novità che diventano più interessanti proprio a Le Rosier: qui incomincia uno strappo che nell'opinione generale dovrebbe decidere la tappa. In testa Benedetti buca (è la seconda volta che un tubolare lo tradisce) e scompare dalla scena; uguale sorte tocca a De Bruyne, Hoorelbecke, Caput e ad altri ancora della pattuglia che guida la corsa. Fantini fa un ruzzolone, ma si rialza in tempo e riprende. La strada sale in modo dolce ma continuo, ed Ockers, il vecchio Ockers per il quale questo è il Tour delle delusioni, piazza la mazzata, prende il largo in compagnia di Forestier. Sembra cosa fatta, ed invece Fantini non si rassegna. L'abruzzese contrattacca, sotto la sua azione il gruppetto si divide. Attimi di lotta convulsa, Ockers e Forestier vengono ripresi, ma i tentativi si susseguono a ritmo velocissimo, finché restano in otto a disputarsi la vittoria sul circuito «di Miilau. La volata è da cardiopalma. La inizia in testa Van Est con alla ruota Lauredi, Ockers, e Fantini; poi, ai trecento metri è Ockers che parte. A lui si affianca l'italiano; il belga, di fronte all'improvviso pericolo, stringe Fantini verso lo steccato, seynbra che < Stan » abbia ormai in pugno il successo; a venti metri dallo striscione, però, Fantini tenta il tutto per il tutto, sguscia via fra lo steccato e gli avversari, supera Ockers, lo batte in modo netto e inequivocabile. Abbracci, strette di mano, il tradizionale mazzo di fiori e le donne in costume. Arrivano i ritardatari del primo gruppo, ed intanto l'altoparlante annuncia che gli assi a 10 chilometri da Miilau sono segnalati con un ritardo di.Zj. minuti. C'è il tempo perchè Fantini, applauditissimo, compia il suo bravo giro d'onore; c'è il tempo d'intervistare Koblet, presente sul circuito. Domanda di rito: <Che gliene pare del Tourf ». L'eterna risposta: <Lo vince Bobet, finora è stato -il più forte >. « E degli svizzeri? >. < Kubler e Clerici si sono stancati troppo e fuori tempo >. « E lei, è vero che non intende più gareggiare su strada f ». <No, riprenderò presto là mia attività ed un altro anno sarò anch'io al Tour*. « La squadra italiana?>. < Va benone, ieri si è comportata ottimamente, oggi ha addirittura vinto ». 71 clamore della folla interrompe le chiacchiere, dà l'allarme, il gruppo arriva anche lui. Bono passati oltre' Si minuti, i tifosi sono generosi e battono ugualmente le mani. Un rapido sguardo, Fornara, Astrua, Rolland, Bobet, Coletto, i < grandi », ci sono tutti. Astrua, però, ci viene vicino: <I l'hai berlicaie '1 quint post!». — A chit — A Gaul. E' vero, Gaul non c'è, ha bucato, e Astrua, che gareggia attento ad ogni evenienza, ne ha approfittato ed è risalito di uno scalino in classifica. Domani tredicesima tappa, breve, di SOS chilometri, per raggiungere, da Miilau, Albi. Non ci sono grandi colli — uno solo, quello de la Garde, vale come 3' categoria —, ma il percorso è senza pace, va su e giù dal principio alla fine in una serie continua di salitene e discese. Il tracciato ideale per chi voglia tentare una sorpresa. Occhio alla penna! Gigi Boccacini H gruppo In fuga: (da sinistra) Gauthier, Fantini, Forestier, Ockers e J. Bobet (Telef.)

Luoghi citati: Albi, Francia, Le Havre