La Camera francese con 613 voti a zero approva il trattato di pace austriaco di Sandro Volta

La Camera francese con 613 voti a zero approva il trattato di pace austriaco Per la prima volta nella storia della IV Repubblica La Camera francese con 613 voti a zero approva il trattato di pace austriaco / deputati hanno valutato l'accordo come un "incoraggiamento prezioso,, per l'incontro di Ginevra-Faure proporrà ai tre capi di governo un comune "dispositivo di sicurezza,, in Europa (Dal nostro corrispondente) Parigi, 12 luglio. Un fatto nuovo nella cronaca parlamentare della Quarta Repubblica è accaduto stamani all'Assemblea Nazionale, dove un progetto di legge governativo è stato approvato all'unanimità: 613 voti contro zero. Era il trattato di pace con l'Austria, e l'unanimità è Importante perchè, quando quel trattato venne firmato, non erano mancati gli < ultra > dell'anticomunismo ad affermare che esso favoriva l'espansionismo sovietico. L'insolita votazione è avvenuta dopo un dibattito che era previsto dovesse durare tre giorni, mentre invece si è risolto in un'ora e mezzo in tutto. La discussione è stata aperta dal relatore della Commissione degli Esteri, il socialista Felix Gouin, il quale ha colto l'occasione per rivolgere un appassionato appello al governo In favore del tentativo di distensione internazionale che sta per compiere a Ginevra. « La pace in Indocina — ha detto —, la marcia prudente verso un disarmo generale e controllato, la riconciliazione russo-jugoslava, l'accettazione della prossima conferenza a quattro, il sorprendente invito ad Adenauer sollecitato ad andare a Mosca, la brusca conclusione del trattato austriaco dibattutosi così a lungo, tutto ciò significa che l'URSS è decisa a rovesciare la politica di Stalin, L'Occidente commetterebbe un ti i]111ti 11111111111■ 11 r 11ri1111111 li11iìr 11 ■ i 111ili• 1111 r 1 errore irreparabile se non te-Inesse nel più gran conto la [fiemmata di speranza accesa nel cuore degli uomini. Fin d'ora, e senza esitare, bisogna preoccuparsi della prodigiosa evoluzione che si delinea e che porterà, forse lentamente ma con certezza, un capovolgimento completo di ciò che era stata chiamata la guerra fredda >. In termini pressoché analoghi ha parlato anche il ministro degli Esteri: < La firma del trattato con l'Austria — ha detto Antoine Plnay — è stato il primo passo sulla via di un ravvicinamento necessario. E', un incoraggiamento prezioso alla vigilia d'una conferenza, che noi abbiamo voluto e nel còrso della quale agiremo per ottenere una vera pace nella libertà fra le nazioni e nel rispetto fra gli uomini >. Il comunista Krlegel-Valrlmont, che subito dopo ha chiuso la discussione, ha deplorato che il governo abbia, voluto, rinviare a dopo la conferenza di Ginevra la discussione generale sulla politica estera, che sarebbe dovuta Incominciare oggi, ma — tenuto conto che il trattato di pace con l'Austria è c un buon trattato > — ha annunciato che il suo gruppo avrebbe votato a favore della ratifica. Se il gruppo parlamentare cor. unista non ha insistito affin che venisse aperta la discussione generale di politica estera, e si è unito una volta tanto alla maggioranza, ciò è dovuto so- 1111111111 il 111111111 (■ 111111 c 11 i 1111111111 m 11■11111 il 11 il prattutto al fatto che il gover-[gno aveva fatto circolare nel Ocorrldoi di Palazzo Borbone al- cune indiscrezioni sul piano di disarmo che Edgar Faure presenterà alla conferenza di Ginevra, di cui demmo ieri le linee generali. Le reazioni sono state estremamente favorevoli in ogni settore del Parlamento, e gli stessi comunisti se ne mostrano molto soddisfatti. L'iniziativa del presidente francese, affinchè i risparmi realizzati nella riduzione delle spese militari vengano investiti per il progresso delle zone economicamente meno sviluppate, viene considerata il primo tentativo di pace compiuto finora su basi veramente realistiche. « Se il disarmo è la speranza dei popoli — scrive, per esempio, stasera Le Blonde — e anche spesso la preoccupazione degli economisti. Un rallentamento delle ordinazioni militari porta quasi sempre un pericolo di crisi. Ma, se si trasferiscono le spese improduttive ad altri settori produttivi, questo pericolo può essere evitato. Il governo francese intende così applicare al campo internazionale quella politica di trasferimenti che Mendès-France aveva preconizzato nel campo interno >. Un altro vantaggio viene riconosciuto al piano di disarmo che Faure si prepara a sottoporre al maresciallo Bulganin, al presidente Eisenhower e ad Anthony Eden: quello di semplificare e di rendere pressoché automatico il sistema del controllo. Si osserva infatti che controllare gU armamenti di tutti i paesi del mondo potrebbe sembrare un compito praticamente pressoché impossibile, ma se ogni paese sarà ob bligato a versare al fondo comune per gli investimenti economici e sociali le somme corrispondenti ai risparmi che realizzerà sul proprio bilancio militare, nella percentuale convenuta, ecco che il controllo avverrà automaticamente. Infatti, qualora un paese non riducesse le proprie spese militari, riuscendo con un trucco qualunque a farle passare in un altro bilancio, sarebbe costretto a pagare egualmente la somma fissata al fondo internazionale, e si penalizzerebbe così da se stesso. E', in ogni modo, "pòco ^Wbàbile^'Che ci siano paesi in grado di pagare due volte le pròprie spese mi litarl. A Ginevra, l'iniziativa francese non si limiterà d'altronde al piano di progressivo disarmo: Edgar Faure presenterà anche proposte concrete per la sicurezza collettiva ed il pro- patsl(cpprsrsdgshulaiCtdpflwcsnsupzsllllllllIIIIIIIIllllllIllllllIIItllllllIlllllilillllllllllllll getto di un patto ira Est ed Ovest. Egli sosterrà pure l'op- portunità di un dispositivo di allarme, che, attraverso il controllo internazionale dei punti strategici da una parte e dall'altra della cortina di ferro (porti, grandi vie di comunicazione, ecc.), • renderebbe impossibile le aggressioni Ai sorpresa La sua posizione alla conferenza dei «Quattro Grandi» sarà comunque sensibilmente rafforzata dal voto unanime di stamani, che, pure non essendosi svolto su una discussione generale di politica estera, ma su un problema molto limitato, ha egualmente il significato di una completa adesione del Parlamento è del popolo francese alle sue iniziative di pace. Sandro Volta imiiiiiMiiiiiiimiimnHMiiiiimmiiiiiniiminm

Persone citate: Adenauer, Anthony Eden, Antoine Plnay, Edgar Faure, Eisenhower, Felix Gouin, Stalin