Dimostrazioni pratiche in risaia di trapianto meccanico del riso di Carlo Rava

Dimostrazioni pratiche in risaia di trapianto meccanico del riso Dimostrazioni pratiche in risaia di trapianto meccanico del riso La nuova macchina richiede l'impiego d'un trattorista e di 9 mondine, e fa risparmiare dal 30 al 40 per cento sulla mano d'opera - Tra breve potrà iniziare il lavoro ordinario (Dal nostro inviato speciale) Novara, 6 luglio. Dimostrazioni pratiche di trapianto meccanico del riso sì sono svolte stamani, per iniziativa dell'Ente Nazionale Risi, alla presenza di tecnici ed esperti, sui terreni della tenuta Tricastello sita in comune di Ponzana (Novara) e condotta dall'agricoltore Motta. Nel trapianto è stata impiegata la macchina ideata dal sig. Grassi di Albuzzano (Pavia) e perfezionata recentemente dai figli dell'inventore. La macchina, non è molto complicata: occupa uno spazio di m. 2,50 per 1,60, altezza metri 1,20 circa, pesa 500 chili, viene trainata da un trattore della potenza di almeno 30-35 HP ed è costituita da uno sllttone portato da due ruote e munito dì corpi assolcatori e rincalzatori, che strisciano al suolo e modellano il terreno fangoso. Nella parte superiore si trova un organo di alimentazione formato da sei tramogge, un altro di distribuzione con pettini e rulli dentati e gommati, un terzo di interramento dato da sei pinze circolari continue del diametro di 90 cm., che prendono le piantine presentate dai rulli e le collocano alla profon dita di 5-8 cm. nel terreno già preparato dagli assolcatori. I mazzetti di riso provenienti dai vivai sono posti sulla macchina e due donne li porgono ad altre tre che a loro volta alimentano le sei tramogge. Le piantine vengono disposte in sei file, distanti 25 cm. (totale mt. 1,50) ed in numero da 200 a 300 per metro quadrato, secondo l'epoca del trapianto. Per traplantare due ettari di terreno occorrono otto óre lavorative e l'impiego di dieci persone (un trattorista, cinque donne sulla trapiantatrice e quattro donne che seguono la macchina per regolarizzare le file). Dal punto di vista della economia del lavoro, il prof. Placco della Stazione di Risicoltura, presente alla prova, calcola che con la macchina Grassi si ottiene un risparmio del 30-40 per cento 'di mano d'opera. La nuova trapiantatrice ha quasi superato la fase speri¬ mentale e con qualche lieve modifica potrà iniziare presto il lavoro pratico ordinario del trapianto, contribuendo ad alleviare la fatica del personale e ridurrci costi di produzione. L'esito riscontrato in un appezzamento di vari ettari su cui fu eseguito ai primi di giugno il trapianto del riso, dopo lo sfalcio del maggengo, ha persuaso noi tecnici della, prossima possibilità di impiego della nuova macchina e della utilità che può derivare alle aziende risicole dalla esecuzione tempestiva di questa operazione meccanica, nel periodo In cui tutte le forze dell'azienda sono impegnate per le diverse colture. Il trapianto del riso sul terreno dove già venne raccolto il fieno maggengo od il grano, ha sempre destato un particolare interesse per 1 risicoltori, e dopo la sua introduzione avvenuta nel 1915, per merito del prof. Novelli, ha sempre avuto un maggior sviluppo, tant'è ve ro che oggi il trapianto si pratica su circa 80 mila ettari, mentre la superficie seminata a riso si aggira intorno ai 100 mila ettari. Questa pratica potrà essere tra qualche tempo perfezionata dal punto di vista agronomico e meccanico. Troveranno così felice coronamento le fatiche sostenute dagli sperimentatori e le iniziative per i concorsi di questa natura, che cominciarono fin dal 1917. . Carlo Rava

Persone citate: Motta, Ponzana

Luoghi citati: Albuzzano, Novara, Pavia