Stavano fabbricando franchi falsi per lanciare un movimento nazista

Stavano fabbricando franchi falsi per lanciare un movimento nazista Stavano fabbricando franchi falsi per lanciare un movimento nazista Stamparono biglietti per 100 milioni ingannando persino gli esperti - Un pilota, nn avvocato ed nn possidente dirigevano la banda (Nostro servizio particolare) Parigi, 1 luglio. I dirigenti della Banca di Francia respirano. La banda di falsari, le cui banconote mettevano in imbarazzo 1 migliori specialisti per la loro perfezione, è stata arrestata quasi al completo, e il materiale che serviva alla stampa è stato ritrovato in un deposito di mobili, dove fu nascosto alcuni mesi-or sono. La scoperta che molti biglietti da mille falsi circolavano per la Francia, risale al 1954. Da principio era assai facile distinguerli dal veri, ma a poco a poco le emissioni si perfezionarono e in ultimo i biglietti erano addirittura come quelli della Banca di Francia. Da un anno la polizia indagava, e soltanto alcuni mesi fa parecchie persone furono arrestate a Besancon e a Parigi, tra cui la nota Rita Mondoloni, moglie del famoso bandito Dellapina, condannato a molti anni di lavori forzati, e un ex-detenuto; ma erano soltanto spacciatori e nessuno di essi, rispettando la legge della malavita, denunciò i fabbricanti e gli intermediari. Sicché 11 traffico continuò. E' il caso che, ancora una volta, ha favorito la polizia. Ultimamente'Un ispettore che si occupava della faccenda, vide una bella signora d'una trentina d'anni, pagare' alcuni suoi acquisti con biglietti da mille falsi, ed invece di arrestarla la seguì. La donna, Simone Gattefose, fu sorvegliata e gli ispettori della polizia giunsero così fino ad un caffè del Quartiere Latino, dove il suo amante, Michel Segai, s'incontrava ogni tanto con due uomini che furono rapidamente identificati: Pierre Versini, ex-avvocato, e Maurice Rocher, ex-segretario di quel Darquier de Pellepoix, che fu durante l'occupazione il commissario per le questioni ebraiche. L'automobile del Segai fu esaminata e sotto 1 cuscini vennero trovati alcuni pacchetti di banconote. Invece una visita nel caffè permise di scoprire soltanto cocaina: il proprietario trafficava in stupefacenti, ma non di moneta falsa. L'arresto di Pierre Versini, di Maurice Rocher, di Simone Gattefose e di Michel Segai fu seguito da quello di Marco Versini, fratello dell'avvocato. Fra la corrispondenza sequestrata una strana lettera del Rocher al Versini incuriosì i poliziotti. Essa diceva: «Occupati del deposito di mobili». Gli arrestati, interrogati, raccontarono frottole, gli ispettori non ci credettero e finirono per scoprire lo stesso il famoso deposito. Al proprietario di esso, che pare d'altronde in buona fede, furono consegnate, alcuni mesi or sono, tre voluminose casse, di cui egli ignorava il contenuto. La poliz'a le ha aperte e in esse c'era tutto il materiale per la stampa delle banconote. I falsari non sono delin¬ quenti comuni. Maurice Rocher, già allievo dell'Istituto di lingue orientali, dottore in scienze politiche ed economiche, è un ricco proprietario dapprima militante di estrema destra, poi collaborazionista Anche Pierre Versini era un distinto professionista, marito in seconde nozze della figlia di un ex-presidente della Corte di Cassazione, sicché ha molti amici nella magistratura; suo fratello era corridore automobilista. Con i fondi del loro traffico illecito, volevano finanziare un movimento nazionalsocialista. L'arresto del capibanda ha gettato lo scompiglio fra 1 loro compari e stamane una valigia piena di banconote false (ce n'era per 10 milioni di franchi) è stata ripescata nel la Senna; altri pacchetti sono stati trovati nelle casse delle immondizie: altri sarebbero stati bruciati. Si calcola però che siano stati emessi circa cento milioni di franchi. 1. m.

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