Sei anni al cassiere che al gioco sperperò 14 milioni della Banca

Sei anni al cassiere che al gioco sperperò 14 milioni della Banca Sei anni al cassiere che al gioco sperperò 14 milioni della Banca Le sorprese di un'improvvisa verifica all'Istituto San Paolo di Borgofranco - Da un ammanco di 800 mila lire a un gorgo incolmabile iiiiiiiiiiMiMiMiiNiiiiiiiMiiniiiiiiriiriMiMiiiiMiii(Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 28 giugno. Il 10 noveinbre dello scorso anno un'improvvisa verifica di cassa, eseguita nell'agenzia.dell'Istituto Bancario di San Paolo a Borgo/ranco d'Ivrea, constatava un ammanco di oltre mezzo milione di lire in contanti. Ciò portava a una revisione dell'intera contabilità e alla sorpresa di trovare un danno ingente: esattamente l'i milioni 890 mila SII, lire. Alle relative contestazioni, il ragioniere Giacomo Goletto, direttore, cassiere e contabile dell'agenzia non reagiva che debolmente, infine si accollava ogni addebito e il 12 novembre era arrestato. Egli è comparso stamane di fronte al Tribunale di Ivrea (Pres. dr. De Micheli, P. M. dr. Pogliano) con una quantità d'imputazioni: la più grave è quella di peculato, essendo l'Istituto di San Paolo un ente di diritto pubblico. L'accusa parla poi di atti di falso, compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, col compilare assegni iiinniMiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiuniiiiMHiiEMiiiiiiiiu bancari a favore di beneficiari fittizi, apponendo firme di traenza e quietanza; peggio ancora, c'è un'alterazione di atto vero, in seguito alla quale, lire 252 mila 486 diventano 1 milione 252 mila t86; risultano inoltre falsificate schede di correntisti, di fondi-depositi, eccetera; vi sono emissioni di assegni bancari a beneficiari inesistenti e, infine, anche una nota quasi comica, che è questa: il Gobetto giucca; perde, come vedremo, ma vince anche: la vincita gli viene pagata con trenta assegni autentici di centomila lire ciascuno, intestati a Bruno Baitone; disgrazia vuole che tali assegni siamo dell'Istituto Bancario di San Paolo, & Gobetto desidera che i suoi superiori ignorino la sua qualità di giuocatore, quindi butta giù una firma di quietanzd. qualsiasi per incassare l'importo relativo, ineccepibilmente di sua pertinenza ma, cosi comportandosi, compie altro reato di falso. Il Gobetto è assai giovane (data di nascita: 18 gennaio iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiia 1927). L/Istituto lo assunse nei 1947, passandolo presto in pianta stabile, perchè soddisfatto della sua opera. Prima di andare a Borgofrwnco era cassiere a Galuso e questa, secondo lui, sarebbe stata la causa prima della sua disgrazia. Egli racconta difatti che sul finire del 19SS il signor Luciano Valandro gli presenta a Borgofranco due assegni per lire complessive un milione e centomila, emessi sull'Istituto Baaxcario di San Paolo, filiale di Saint Vincent, da un dipendente di un grande albergo locale. Il regolamento gli vieterebbe di pagarli, ma il Valandro è di Galuso, conosciutissimo dal Gobetto come un galantuomo e solvibile, perchè non fargli un piacerei Il Gobetto glielo fa. Bi tratta soltanto di spedire poi i due assegni a Saint Vincent. per l'incasso, com'egli si affretta a fare. A otto giorni di distanza, gli assegni ^ritornano indietro, protestati inutilmente. La sostanza del Gobetto è relativa: un po' di terra, un po' di bosco, una Fiat 500, s* e no da coprire l'ammanco in tempo utile. Egli si getta su colui che ha onorato di eccessiva fiducia, sa che giuoca, e allora, parole sue, si < mette all'agguato* per carpirgli le vincite. Egli ricupera cosi S00 mila lire. Poi, il Valandro, o smette dì giocare o scompare altrimenti. Al suo posto si presenta il diavolo e suggerisce al Gobetto di giocare lui. Dice: «Bastano cinque mi?wt{ di fortuna ». Cinque minuti primi, s'intende. La fortuna viene ma si sa com'è fatta: non l'han forse definita « un'anguilla nello stagno dei pazzi >t Al massimo, per il Gobetto essa dura k minuti e 37 secondi, intercalati poi da ore e ore di sfortuna maligna. Cosi, il vuoto aumenta. Allora bisogna * rifarsi », verbo catastrofico per tutti i giuocatori, da sempre. Da un precipizio relativo di 800 mila lire, si arriva al gorgo incolmabile di oltre 14. milioni (in parte oggi coperto da ipoteche e sequestri fatti eseguire dall'Istituto danneggiato sui beni del Gobetto). Questa la linea difensiva dell'imputato. Dopo l'arrmga dell'avo. Baronia patrono dell'Istituto San Paolo costituitosi Parte civile e la requisitoria del P.M. che ha chiesto per l'imputato una pena detentiva di anni 10 e la difesa deU'aw. De Marchi, il Tribunale condannava il Gobetto ad anni 6 e mesi S, rpiù diecimila lire di multa, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, il pagamento delle spese processuali e la rifusione dei danni, interessi compresi, all'Istituto San Paolo. Il Gobetto ha interposto ap- peUo- a. a.

Luoghi citati: Ivrea, Saint Vincent, San Paolo