Un camion precipita dalla scarpata e si schianta contro la facciata di un villino

Un camion precipita dalla scarpata e si schianta contro la facciata di un villino Lungo la discesa del Pino presso il casello daziario Un camion precipita dalla scarpata e si schianta contro la facciata di un villino Dne bambini un attimo prima giocavano nel giardino dov'è avvenuta la collisione - L'autista, prigioniero nella cabina di guida, gravemente ferito: aveva sterzato bruscamente per evitare un lllobus Un incidente stradale addirittura clamoroso è avvenuto Ieri pomeriggio sulla strada del Pino: un camion che scendeva verso Torino, per non scontrarsi con il filobus, è andato a sbattere contro un pilone: In seguito al contraccolpo è finito sul lato opposto della strada, ha divelto una ringhiera, è precipitato giù dalla scarpata ed ha cozzato contro il muro di una villetta, sfasciandosi ed entrando con il < muso » nel vano di una finestra. L'autista, pur rimanendo ferito in modo grave, è efuggito fortunosamente ad orribile morte per schiacciamento e decapitazione. Erano le 13,40. Dal Pino procedeva verso la città un grosso e potente camion senza rimorchio, al cui volante era il quarantenne Alberto Borgonzo domiciliato In corso Peschiera 69. Ormai il camion era a circa 300 metri dal dazio e a normale velocità affrontava l'ultima curva. Ma in senso opposto giungeva 11 filobus che fa servizio fra Torino e Chieri: il filobus, a quanto sembra, s'era un po' troppo spostato nel mezzo della strada. Per un attimo si profilava il pericolo di una collisione fra i duo pesanti veicoli: collisione che, com'è facile immaginare, avrebbe certamente avuto conseguenze disastiose, essondo il filobus carico di passeggeri. II Bcrgonzo, allora, con notevole coraggio e sangue freddo, cambiava marcia, toccava leggermente l freni e sterzava sulla destra: la manovra riusciva perfettamente e lo scontro veniva evitato per lo spazio di nemmeno mezzo metro. Ma sul bordo della strada, proprio nel punto in cui i! camion era costretto alla brusca, disperata deviazione, vi era uno di quei robusti piloni In ferro che sostengono la.linea acrea per la trazione del filobus. Il camion urtava contro il pilone (che si trova dinanzi alla casa n. 37) sbandava e iniziava lo slittamento. I tentativi del Bergonzo per riprendere il controllo della macchina erano inutili. I! camion attraversava diagonalmente la curva e si portava tutto a sinistra, con le ruote bloccate dalla frenata (e i segni si potevano scorgere poi sull'asfalto: due strisele nere della lunghezza di oltre quaranta metri). Arrivato sul ciglio della etrada. a sinistra, 11 veicolo proseguiva la corsa, con estrema violenza spezzava ed abbatteva una ringhiera di ferro e volava — questo è il termine esatto — giù da una scarpata alta più di tre me- imimmmmimmmmmi imi in tri. Immediatamente sotto la scarpata vi sono alcuni ortlcefli In pendio che si estendono per breve tratto sino al muro di una villetta, il n. 28 della strada del Pino. La villetta (che per 11 declivio forte su cui è stata fabbricata risulta di un sol piano per chi guarda dalla strada e di due per chi guarda dalla collina) è di recente costruzione od appartiene al coniugi Casali i quali abitano al primo piano. Nella casa vi sono altre due famiglie: Bianco e Pizzorno. Ieri pomeriggio, alle 13,30, negli orti che, come abbiamo detto, sono situati fra la scarpata e il muro della villetta, stavano giocando 11 piccolo Renato Bianco di un anno e mezzo e il bambino dei Pizzorno, Leonardo, di otto anni. Alle 13,35, pochi minuti prima dell'incidente, la signora Bianco usciva dal suo alloggio al pianterreno e prendeva in braccio il figlioletto: « Su, Renato — gli diceva —, vieni a riposare un po'... ». E col piccolo In collo e l'altro dietro rientrava in casa. I tre erano nell'entrata dell'alloggio, ancora con la porta aperta, quando ei udiva uno schianto spaventoso: i muri della villetta tremavano e 1 mobili venivano scossi e 1 lampadari oscillavano corno per terremoto. « Io ho creduto proprio che fosse 11 terremoto » dirà più tardi la signora Bianco « tanto più che ho Intravisto, attraverso il vano della porta, una finestra del salotto che si sbrecciava, con l'intonaco e i mattoni che saltavano via in una gran nuvola di polvere... Pazza di terrore mi sono rifugiata in. cucina, tenendomi stretta al petto Renato e cercando di proteggere l'altro bambino... ». Ma 11 Pizzorno si svincolava e, piangendo e gridando, correva a cosa sua, .e si rifugiava fra le braccia della madre, non meno atterrita di lui. Anche la signora Pizzorno riteneva che ci fosse 11 terremoto. Chi invece aveva assi¬ 1111 J i 1L [ I ì 1111111 ! 11 i [ 1111J11111J1111111 ! 1111111 i 1 stito alla terrificante scena del camion contro la villetta, era la proprietaria, signora Casali. La Casali se ne stava affacciata ad una finestra del primo pieno e guardava 1 due bambini che giocavano nell'orto. Arrivava la signora Bianco e con lei 1 due piccoli rientravano. Non trascorrevano più di due o tre minuti ed ecco il cataclisma: il camion schiacciava la ringhiera della strada, precipitava .nell'orto — nel punto esatto dove poco prima orano i bambini — e senza rovesciarsi batteva contro il muro della villetta, incastrandosi con 11 « muso » nel vano di una finestra. Nell'urto tremendo due grossi blocchi di ferro che si trovavano nella parte posteriore del veicolo (ciascuno do' Tina0 di 10 quintali) schizzavano . a come se fossero stati oggetti di pochi chili: uno cadeva subito a terra e s'infossava nel terreno. L'altro, proiettato In avanti, sfondava la cabina di guida e la passava da parte a parte, slmile ad un bolide: questo però avveniva sulla parte sinistra della cabina: e 11 Borgonzo, essendo la guida a destra, evitava cosi di morire schiacciato e decapitato da. 10 quintali dì ferro. Tuttavia l'autista s'accasciava sul sedile, tra 1 rottami contorti, col viso rigato di sangue e privo di sensi. Numerosi passanti si precipitavano a soccorrere lo sventurato e con ogni precauzione lo tiravano giù dalla cabina. Dopo pochi minuti giungeva la Croco Rossa che lo trasportava all'ospedale Maria Adelaide: qui I sanitari lo ricoveravano in osservazione per ferite e fratture in tutto 11 corpo. Le sue condizioni, pur essendo gravi, non sono però allarmanti. Sul posto intervenivano 1 vigili del fuoco i quali con l'aiuto di operai e di tecnici, lavoravano per ben tre ore prima di poter riportare la carcassa del camion sulla strada. La folla che assisteva alle operazioni era cosi Im¬ 1111 i 111 f 11111111111 [ 111111111 r 111111111131 i I i 111111 i 11 i IJ □ ponente che ad un certo momento, per ristabilire il traffico, era necessario chiamare la Celere. Polizia e carabinieri hanno aperto un'inchiesta per ricostruire con la massima esattezza il drammatico episodio. L'eco è stata vivissima In tutta la zona: e ancora lor sera decine di persone si fermavano dinanzi alla villetta e chiedevano notizie dell'accaduto e c'era chi, per la centesima volta, narrava come due bambini fossero, di poco, scampati alla morte. iiHiniiiiinniniiHiiiniiiiiiniiiniiiiiiiiiiiiiiiiiii L'autista Alberto Bor L'autista Alberto Borgonzo m iimmmmmmmmiim mi vigili dui fuoco rimuovono il camion schiantatosi contro la facciata del villino

Luoghi citati: Chieri, Torino