Una misteriosa telefonata fa scoprire il cadavere d'un quindicenne assassinato

Una misteriosa telefonata fa scoprire il cadavere d'un quindicenne assassinato Una misteriosa telefonata fa scoprire il cadavere d'un quindicenne assassinato Zi ragazzo era scomparso da Mondavi domenica sera con uno scooter preso a nolo insieme a uno sconosciuto ■ 11 messaggio telefonico di ieri: "Recatevi al Ponte Nuovo di San Michele...,, L'autopsia: percosso e strangolato - Un telegramma dell'assassino • Imponente caccia all'uomo (Dal nostro Inviato speciale) Mondovì, 27 giugno. Un ragazzo di quindici anni è stato ucciso presso Mondovì. Lo hanno colpito alla lesta, hanno lottato selvaggiamente, rabbiosamente con lu>: alla fine lo hanno strangolato. La sua morte deve essere stata così lenta e così straziante da far perdere quasi la ragione all'assassino, che è fuggito inorridito prima ancora che il ragazzo si spegnesse. Roberto Barrò aveva compiuto da due mesi quindici anni. Abitava con la madre pd il padre — operaio in una fabbrica di ceramiche — in via Sant'Agostino, a Mondovì. Un anno fa, terminate le scuole professionali' aveva trovato 'a voro come aiuto meccanico nel garage Regia, all'Altopiano. Ed è appunto dal signor Regis che questa mattina, verso le sette, i genitori di Roberto si recarono turbati. Il ragazzo non era tornato a casa a dormire, mancava dalle l9,so di domenica; erano in apprensione, volevano ritrovarlo al più presto ed avevano pensato che egli si trovasse già lì, al .^uo posto di lavoro. Nessuno . lo aveva visto f Nessuno. Padre e madre si guardarono in faccia. A tutt'e due passò per la mente un pensiero: una disgrazia? Prendendo per le scorciatoie salirono in fretta dai carabinierit per denunciare la inspiegabile scomparsa del ragazzo. Alle 10 esatte suona il telefono del garage. Il Regis alza il ricevitore. Una voce rauca, come soffocata dal pianto, gli dice: — Sono un amico di Roberto... — Dov'è? — interrompe V garagista. — Dove si è cacciato? I suoi lo stanno cercando. — Non è andato a casa? Allora è morto... — Morto? Ma chi siete voi? — E' morto, ho detto. Lo potete trovare al ponte nuovo di San Michele, in un prato a duecento metri dalla strada. E' dietro ad un cespuglio. Il Regis grida: « Ma chi sei tu, che mi dici queste cose t » La voce non si ode più. La comunicazione viene interrotta. Ora il garagist", è esterrefatto, Si infila una giacca e corre al comando dei carabinieri. Racconta tutto. Vien fatto salire su una jeep con qualche milite e un brigadiere. In fondo nessuno di loro, neppure il Regis, credono alla verità delle parole dello sconosciuto. Ma quando sono a circa dieci chilometri da Mondovì, al ponte nuovo che conduce al paese di San Michele, i dubbi si dissolvono. Esattamente nel luogo descritto al telefono dall'uomo con la voce rauca e piangente, a duecento metri dalla strada, c'è Roberto. E' morto. Sdraiato nell'erba, bocconi. Un filo di sangue ali riga la guancia destra e più sii gli imbratta la tempia. Su un braccio sono visibili lesioni, graffi, lividure. Indossa una giacca (ma è grossa, troppo elegante, non è sua: è dell'assassino) e un'altra giacca è distesa a terra, sotto il corpo. Alla gola dell'infelice ci sono i se<7»ti dello strangolamento. Mentre frotte di gente — contadini, donne, operai —• invadono il prato e la voce del delitto si sparge lungo la strada, fino a Mondovì, incominciano le indagini. Il brigadiere e i militi accompagnano .1 Regis nel suo garage e quando arrivano è mezzogiorno e. un quarto. In quel momento un fattorino delle poste salta dalla bicicletta e porge al garagista un telegramma. Poche parole: «Incidente. Romano è morto ». E una firma: « Tommaso ». Romano? Forse il mittente si è sbagliato: voleva dire Roberto. E chi è Tommaso? Il telegramma è stato spedito (lo si legge chiaramente dal foglietto) alle orj lofio dalla ricevitoria postale di Moncalicri. L'assassino è dunque a Moncalieri? In pochi attimi ci si accerta anche da dove era giunta, due ore prima, la misteriosa telefonata al Rqgis: dal posto pubblico di Moncalieri. L'inchiesta è a buon punto, ma si tratta ora di identificare « Tommaso ». Era davvero un'amico del povero Roberto? Chi erano i compagni del ragazzo, stroncato dalla mano omicida nel prato di San Michele? Tutti meccanici, ex com. pugj.i di scuola, compagni di giochi o di gite. Ad un tratto uno di coloro che più spesso si incontravano con il giovane esce in una esclamazione: « Ma si! C'era un uomo. Roberto è andato qualche volta in < Vespa » con un uomo sui trent'anni, magro, ben vestiteche alloggia all'albergo dell'Angelo ». All'albergo dell'Angelo. Qui il padrone ed i camerieri ricordano lo sconosciuto. Un commerciante, doveva fare buoni affari perchè aveva sempre le tasche piene di biglietti da diecimila. Era un cliente abituale. Quando arri- vava a Mondovì (arrivava col treno) ordinava subito un buon pranzo, poi usciva. Sabato scorso era stato visto proprio coji Roberto Barrò. Parlavano confidenzialmente, si davano del tu e dicevano che sarebbero andati ad affittare una « Vespa » alla autoagenzia « Lampo ». All'autoagenzia « Lampo ». Il direttore signor Preti dice: « Ho affittato proprio sabato una motoleggera a un uomo accompagnato da un ragazzo. Li conosco. Il giovane è un meccanico, certo Barrò. Non mi hanno ancora riportata la « Vespa » e sono in ritardo. La targa della moto? CN-SS868...*. Ma chi è lo sconosciuto? Il nome dell'umico di Roberto è stato accertato (era segnato sui registri del noleggiatore di moto e su quelli dell'albergo dove più di una volta egli pernottò). E' Michele Tassane, ha SS anni, è nato a Cuneo ed abita a Novara. Al nome di Tossono esiste alla Questura di Novara un fascicolo dal quale risulta: una condanna, nel J9-49, per lesioni gravi (2 anni di reclusione) ed un'altra condanna, nel 195&, llllllllllllllllllllllinilllllllllllllllllMIIIIIIIIIIMI (1 anno di reclusio per furto ne). Dove è il Tassane t Questa mattina si trovava a Moncalieri. Una descrizione corrispondente ai suoi tratti ed al suo abbigliamento è stata fatta da alcune persone della cittadina alle porte di Torino. Qui egli deve essere giunto con la « Vespa» presa in affitto, e da qui ha, indirizzato il telegramma al garagista Regis. Questa sera, mentre pattuglie di carabinieri e di agenti della polizia saettavano sulle strade del Piemonte alla caccia dell'omicida, davanti alla casetta di via Sant'Agostino si è fermato un furgone nero. Gli uomini hanno calato una bara di legno chiaro, nella quale erano riposte le spoglie di Roberto. In quel momento il padre del ragazzo, che per tutto il giorno aveva gridato la sua disperazione ed il suo dolore, ha barcollato. La sua ragione si è ottenebrata all'improvviso. Si è sentito un solo urlo: « Perchè? ». Poi'si è messo a piangere, fra le braccia della moglie impietrita! come un bambino. g. n. IIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllU La vittima: Roberto Barrò ■ 11m11 ■ ■ ■ i ■ i li 1111 ■ i ■ 111 ■ i r 11111 ■ i ■ i il 11m i ■ i < e 11 ■ : 11 ■ 11 i Quusi Impazzito per li dolore, il padre sul luogo'del delitto

Persone citate: Michele Tassane, Mondavi, Preti, Regis, Roberto Barrò