Un laconico testamento: "Roba mia! tutta tua,,
Un laconico testamento: "Roba mia! tutta tua,, Un laconico testamento: "Roba mia! tutta tua,, Così scrisse alla fidanzata un prigioniero morto in India La Corte rende valide le estreme volontà del defunto La prima Sezione civile della Corte d'Appello (Pres. estensore De Litala) si è pronunciata in una singolare questione In, tema di disposizioni testamentarie proposta da una giovane residente a Vicoforte di Mondovl che riteneva di essere stata nominata erede dal fidanzato morto prigioniero in India. La giovane, Maria Viglione, il 28 febbraio 1942 ricevette dal brigadiere del carabinieri Marco Marnino, prigioniero in India — con il quale si sarebbe dovuta sposare — una lettera affettuosa che cosi ai chiudeva : « Ti abbraccio. Roba mia tutta tua ». Sette mesi dopo il Marnino mori e la Viglione, quando lo seppe, ritenendo che quella lettera costituisse un testamento olografo, iniziò le pratiche per ottenere la divisione giudiziale dei beni posseduti dal fidanzato In comunione con 1 fratelli e le sorelle. Questi rifiutarono e. convenuti in Tribunale, contestarono che dalla lettera del loro congiunto risultasse, l'effettiva volontà di far testamento a favore della fld-1zata; tutt'al più — sostennero — si poteva ravvisare nell'espressione « Roba mia tutta tua » una donazione che però non era valida per mancanza delle forme essenziali (atto pubblico), n Tribunale accolse le loro tesi. La Viglione impugnò la sentenza e la nostra Corte d'Appello, riconosciuta fondata la sua richiesta, l'ha nominata erede del Marnino con tutte le conseguenze di legge. Interessanti sono le argomentazioni del Presidente estensore della sentenza, il quale, premesso che le disposizioni testamentarie possono essere contenute anche in una lettera — quand'essa è scritta datata e sottoscritta — rileva che la singolare espressione del Marnino, vergata in caratteri più grandi e più marcati, stava a significare la sua volontà ben determinata.
Persone citate: Maria Viglione, Viglione
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