L'inchiostro della burocrazia

L'inchiostro della burocrazia L'inchiostro della burocrazia Un'altra < perla » della burocrazia. Ce la segnala il geom. Giovanni Fornas. « In data 1° maggio — scrive il lettore —, l'Intendenza di Finanza mi informava che presso l'ufficio postale di Regina Margherita, dove abito, era a mia disposizione un mandato di pagamento di lire 24, che rappresentavano gli interessi di una polizza a me intestata presso la Cassa depositi e prestiti. MI presentai a riscuotere la piccola somma, firmai il mandato e ritenni che la i pratica » fosse chiusa. Ma avevo fatto male 1 conti. Dopo un mese, l'Amministrazione delle poste e telegrafi mi comunica — per mezzo di uno del mille tipi di moduli ideati per rendere tutto difficile e macchinoso — che il mandato di pagamento di lire 24 è stato re spinto dall'Ufficio che lo aveva emesso, e al quale l'ufficio postale lo aveva spedito dopo avervi fatto apporre la mia firma di quietanza. Cos'era successo? Che lo avevo firmato il mandato con la mia stilografica — caricata' con inchiostro nero-azzurro — anziché con l'inchiostro nero dell'ufficio postale, c Per mettermi In regola con la legge, sono stato costretto ft tornare dinanzi all'impiegato delle poste e a ripetere la firma con l'inchiostro prescritto. Per esaminare, completare e trasmettere al vari uffici la pratica riguardante le mie 24 lire lo Stato avrà speso un migliaio di lire. Non è più una noTltà: tuttavia a pensarci, appunto perchè non si tratta di una eccezione, c'a da restare sbalorditi »

Persone citate: Giovanni Fornas