Trovano un libretto di assegni in bianco e ordiscono truffe per decine di milioni

Trovano un libretto di assegni in bianco e ordiscono truffe per decine di milioni Scoperti a Torino due froteili ricercati da tutte le Questure Trovano un libretto di assegni in bianco e ordiscono truffe per decine di milioni Per spostarsi più rapidamente da una città all'altra si servivano di automobili prese a nolo e che non restituivano - Sorpresi mentre tentavano un ennesimo "colpo >» Due fratelli truffatori, responsabili di € colpi » per parecchi milioni e ricercati dalle Questure di molte città, sono stati rintracciati e fermati ieri grazie all'intuito e alla prontezza di un sottufficiale della nostra Squadra Mobile, Verso le 14 il brigadiere Lojodlce, con tre agenti, si trovava in normale servizio di perlustrazione nella zona compresa fra piazza Solferino, corso Vinzaglio, corso Vittorio Emanuele e via XX Settembre. Ad un certo momento, la sua attenzione veniva attirata da im'« Aprilla» ferma in corso Re Umberto, quasi all'angolo di corso Matteotti. La macchina, che appariva assai impolverata, portava la targa di Parma. Al volante era un giovanotto elegante: l'auto aveva il motore acceso e la portella di sinistra aperta. Il brigadiere Lojodlce ha una memoria di ferro. E nel vedere la faccia del giovanotto restava perplesso. « Che strano — diceva fra sè e sè —, questa fisionomia non mi è nuova. Dove posso averla vista? ». Colto da un sospetto tornava Indietro e fingendo di ammirare una potente e lucente vettura sportiva che sostava dinanzi aU'<vA.prìlia » aveva modo di osservare con calma la faccia del giovanotto. Ad un tratto un lampo gli attraversava il cervello: ora ricordava bene, aveva scorto la fotografia dell'automobilista — o di persona che gli era perfettamente somigliante — sul bollettino di ricercHe della polizia. Troncava allora ogni indugio. Gli si avvicinava e gli chiedeva 1 documenti: l'altro restava allibito, poi si seccava, tergiversava: Inflne esibiva una carta d'identità intestata al bienne Attilio Berratini di Antonio, da Reggio Emilia, studente, — Cosa fa lei a Torino? — Sono venuto in gita. | — E chi aspetta? 1M111 < IM i I ] ; ! 11 i ì I ( 11 ; I ] 1M11111111M1111 [ 11M1111 ) — Mio fratello. E' andato a cercare un nostro amico che dovrebbe abitare in quei palazzo... Dopo cinque minuti giungeva il fratello: anche costui, nel sentir la parola « polizia », trasaliva o Impallidiva. — DI chi è la macchina? — chiedeva il brigadiere. — Mia — rispondeva II nuovo arrivato, non senza qualche esitazione. Il sottufflolàle si faceva consegnare il libretto dell'* Aprilla » e constatava che il documento era intestato al signor Giovanni Paciocchl, da Parma. — Come si spiega? — esclamava l'investigatore — lei m'ha detto di essere Casimiro Berratini, ventisettenne, studente e qui vedo HI nome di Paciocchl... — Già, è vero — replicava 11 Berratini tentando di mostrarsi disinvolto — ma Paciocchl è un nostro parente che oi ha venduto la macchina... il contratto non è ancora perfezionato, ma... Per tagliar corto il sottufficiale Invitava 1 due In Questura e 11 accompagnava dal dott. Sgarra. Un breve interrogatorio e una inchiesta nell'archivio e il funzionario accertava che I fratelli Berratini erano colpiti.da oltre quaranta denunce di truffa da parte di una dozzina di Questure di tutta Italia. Da alcuni mesi 1 giovani avevano risolto il problema dell'esistenza in modo assai spiccio. Un giorno dello scorso inverno uno dei due fratelli rinveniva all'uscita della stazione ferroviaria di Modena un portacarte: dentro, fra lettere d'affari e cambiali, vi era un libretto d'assegni. Immediatamente sorgeva nei Berratini l'idea di girare l'Italia e di compiere qua e là qualche buon « colpo». Ma non disponevano di un mezzo. Allora si recavano in un « garage » di Modena e affittavano per ventiquattr'ore un'«Ardea» ultimo modello. S'allontanavano e non si facevano più vedere. Si portavano a Bologna e di qui a Firenze e poi ad Ancona, a Roma, a Napoli, a L'Aquila, a Pescara, a Pesaro, Rimlni, Forlì. E ovunque acquistavano merci — per lo più tessuti — pagando i grossisti o i negozianti con gli assegni de! libretto rinvenuto a Modena: indi rivendevano la stessa merce, a buon prezzo, nelle campagne e nel paesi. 1 Ne' Veneto, un mese fa, l'« Ardea » individuata dalla polizia, veniva inseguita e per poco i due non cadevano nelle mani di una pattuglia motorizzata. Decidevano allora di cambiar macchina. Di passaggio a Reggio Emilia lasciavano l'« Ardea » da un meccanico, per una revisione generale: in¬ ( i i 1l111 : i j 111111 ■ 11111 [ 111 ; i : r 11 : i ; 111 : [ 11111111 g ; ] 111 ! j g tanto riuscivano a farsi prestare un'« Aprii la » che ti signor Giovanni Paciocchl — per nuill'affatto loro parente — aveva affidato a quell'autorimessa per un'eventuale vendita. Il prestito era per una sera:.ma 1 due, subito, uscivano di città e puntavano verso Genova. Di qui si trasferivano a Torino e proprio ieri pomeriggio stavano tentando il solito colpo ai danni di una ditta di tessuti con sede appunto nel pressi di corso Re Umberto. I due fratelli sono stati fermati e verranno denunciati all'autorità giudiziaria per truffa continuata. Oggi, tuttavia, saranno rilasciati a piede libero in attesa di jrocesso. Si calcola che l'ammontare della merce acquistata con assegni inesigibili sia di quindici o venti milioni.

Persone citate: Giovanni Paciocchl