Le prime ore di vita decisive per tutta l'esistenza di Angelo Viziano

Le prime ore di vita decisive per tutta l'esistenza L'opera dell'ostetrico associata a quella del pediatra Le prime ore di vita decisive per tutta l'esistenza Al convegno di Milano - L'assistenza prenatale e l'assistenza ai nati immaturi - Si possono evitare future minorazioni fisiche e mentali (Dal nostro inviato speciale) Milano, 13 giugno. Non le ho contate; ma potevano esBere persino cento quelle culle con i relativi pargoletti lietamente allogati su materassini di gomma-piuma ed avvolti in originali lenzuolini, come originali, erano le culle stesse in trasparente materia plastica incastellata su metallo cromato. Tutti sollevati assai da terra quei nidi, quasi mensole agganciate a lunghe sbarre geometricamente disposte in ampie sale, separate dal corridoio dei visitatori da pareti di puro cristallo. E non lontane le camere delle puerpere. Così da poter conciliare il desiderio degli < psicosomatici > moderni (i quali vogliono che le mammine abbiano subito presso di sè il frutto del loro seno, perchè continui la simbiosi psichica prenatale tra madre e figlio) con la necessità di dar tregua per il sonno alle neomamme, quando fan le bizze i loro neo-nati. Ciò abbiam visto, tra tante altre belle innovazioni, visitando ieri l'ampliazione dell'Istituto ospitaliero provinciale di Maternità diretto dal profi Piero Malcòvati, inaugurata pur ieri con cerimonia solenne. Quel che ha stupito è stato il fatto, che nessuna bizza, nessun pianto proruppe da quelle nidiate di bebé durante il passaggio di tanti medici, che spingevano la loro curiosità in ogni angoluccio del reparto modello. Un professoremadre, una nota pediatra, ebbe ad esclamare : « Ma questa disciplina del silenzio è straordinaria! >. Ed essa stessa poteva rispondersi che evidentemente lo stimolo al pianto doveva essere assai ridotto in uno stato lgienico-ambientale così perfetto, echeggiante pure la tranquillità psichica materna. Questa è la risposta che ci è parsa iscritta nel sorriso del prof. Brusa, che, per la parte pediatrica, coadiuva l'opera ostetrica del Malcòvati, realizzando già simpaticamente in quell'Istituto l'invocata collaborazione ostetrico-pediatrica, su cui ha fatto il punto il Convegno scientifico sull'assistenza al neonato, svoltosi nel pomeriggio di domenica, Cosa ovvia, o perlomeno semplice, questa collaborazione a giudizio del profano, cui sembra distinto a fli di logica quel che tocchi all'ostetrico, la madre, e quanto spetti al pediatra, 11 bimbette Nella real tà non tutto fila così liscio; perchè attualmente nella maggioranza degli Istituti di maternità, quando il bimbo vede la luce non è accanto a lui il pediatra e, d'altra parte, l'ostetrico rivendica a sè le prime cure del neonato; in quanto, tagliato il cordone ombelicale, non è del tutto avulsa l'influenza dello stato materno su quello dell'infante. Questi, .difatti, risente per un certo tempo ancora dopo la nascita delle condizioni contingenti di salute della puerpera. Cosicché dice l'ostetrico: «E' ancora parte materna e lo curo io >. Al che il pediatra oppone: < Ma io posso vedere con immediatezza quelle note sintomatiche della patologia futura, di cui solo io Bono competente e che può essere prevenuta parandone proprio le spie precocissime >. Così guadagnando terreno, certi pediatri si spingerebbero addirittura ad avocare a sè l'assoluto dominio delle cure non del neonato solo, ma del nascituro, invadendo evidentemente il terreno dell'ostetrico nella puericoltura prenatale; che si condensa nell'alimentazione adeguata della gestante, nella correzione di carenze di vitamine o di ormoni, nella profilassi di forme morbose ad 'influenza sull'andamento della gestazione stessa, nella prevenzione di cause di parti precoci. (Al quale ultimo proposito il prof. Massazza, Clinico ostetrico di Milano, ha riferito i buoni risultati ultimamente ottenuti mediante l'impiego di antistaminici e di glicerofosfati di sodio ad alte dosi per via endovenosa). Per quanto i motivi polemici non siano mancati, l'armonia del Convegno (tutti d'accordo 1 relatori, professori Massazza, Malcòvati, Colarizl, Brusa, Rezza) ha chiaramente dimostrata la possibilità (di cui sono state gettate le basi) di una reciproca collaborazione tra ostetrico e pediatra, ormai resasi ìndispensabile negli Istituti di maternità, non solo per attenuare almeno la cosiddetta mortalità < perinatale > (col quale termine si intende la mortalità che colpisce l'organismo durante gli ultimi novanta giorni di vita nel grembo materno e durante i primi dieci di vita libera), ma anche per ridurre al minimo le candidature alle minorazioni fisiche e mentali future per cause patologiche Inerenti le circostanze della nascita stessa. Qui si innesta in primo piano l'assistenza ai nati immaturi, sbocciati alla luce troppo in nanzitempo, o comunque ai nati in condizioni precarie. Ne abbiamo visti alcuni nelle incubatrici modernissime (costo: un milione ciascuna) dell'Istituto visitato. Il loro sgambettare, il loro respirar profondo, era motivo di compiacimento. U prima d'essere introdotti in quelle celle donatrici di vita, a questa erano stati avviati mediante quei mezzi rianimatori automatici che oggi sono prezioso sussidio dell'ostetricia. Mantenere gli immaturi per quanto possibile aderenti alle condizioni di vita intrauterina, questo il concetto della loro assistenza espresso dal Massazza; il quale ha sottolineato l'importanza dei più moderni metodi — tra cui l'esame delle variazioni del po¬ tesc(rictadztil'mcpdtopp< litesmftlSrv tenziale elettrico delle fibre mu. scolari del < nido > materno (isteroelettrogramma) — per riconoscere tempestivamente certe irregolarità funzionali di tale organo; al fine di provvedere al più presto alla protezione del feto, evitandone particolarmente l'< ipossia >, cioè l'insufficiente approvvigionamento d'ossigeno. Il che richiama in campo anche la preparazione al parto e la sua guida secondo i più moderni metodi. A proposito dell'assistenza psico-somatica (c parto senza paura>) 11 Massazza ha detto: < Siamo convinti della sua utilità, ma l'intendiamo come parte integrativa, perchè non può sostituire la preparazione farmacologica >. Non è, pertanto, fuori luogo che anche da Mi¬ tll II II 11 11 11 ] ! I ] 111 ) I i 111 ] 11M ! M i ! : Il M1111 ] Il I 11 11 f! Ili I 1 lano siano partiti alla volta di Parigi, per specializzarsi in merito, alcuni ostetrici dello stesso Istituto di Maternità. Angelo Viziano

Persone citate: Brusa, Piero Malcòvati, Rezza

Luoghi citati: Milano, Parigi