Cinquantamila emigreranno entro l'anno

Cinquantamila emigreranno entro l'anno Cinquantamila emigreranno entro l'anno Una conferenza a Roma dell'ambasciatore americano Tillman - Miri quarantamila entro il 1956 riceveranno il visto d'ingresso negli S.U. (Nostro servizio particolare) Koma, 8 giugno. L'ambasciatore americano Harold Tittman, direttore del C.I.M.E. (Comitato intergovernativo per le migrazioni europee) dal maggio scorso, ha voluto, accogliendo l'invito del governo italiano, prescegliere Roma come prima tappa del suo lungo viaggio che lo porterà a visitare i 26 Paesi aderenti all'organizzazione. Durante questo suo soggiorno romano (ed egli conosce benissimo l'Italia per avervi trascorso 17 anni in servizio diplomatico), il signor Tittman ha avuto colloqui, riguardo ai problemi dell'emigrazione, con 11 Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, con i ministri degli Esteri, della Marina mercantile e del Lavoro, con alti funzionari e tecnici dei vari- Dicasteri, Questa serie di contatti e di visite hanno indotto il direttore del C.I.M.E. a fare il punto della situazione emigratoria, con speciale riferimento all'Italia « perchè — egli ha detto — 11 problema, sebbene europeo, è particolarmente italiano). Infatti dal fbbraio 1952 ad oggi, dei 330 mila emigranti che il C.I.M.E. ha fatto partire dall'Europa, 107 mila erano italiani. La progressione è stata costante: dai 10 mila del 19S2 ai circa 54 mila dell'anno scorso; e quest'anno la cifra sarà di 50 mila e nel prossimo anno, 64 mila. Paesi di destinazione sono: Argentina, Brasile, Venezuela, Australia, Canada, Stati Uniti. Maggiori prospettive — ha assicurato Tittman — sono offerte dal piano decennale Vanoni per lo sviluppo economico dell'Italia: esso prevede una media annuale di 80 mila emigranti, il che significa che con le famiglie il numero delle persone che si trasferiranno oltremare sarà di circa 200 mila all'anno. Secondo Tittman il problema della sovrapopolazione in Europa potrà essere risolto se durante 1 prossimi cinque anni si riuscirà a far emigrare dall'Europa una media di 340 mila persone all'anno. Di esse, almeno 170 mila avranno bisogno di assistenza internazionale. Questo obiettivo può essere raggiunto perchè nuovi sbocchi vanno aprendosi alla emigrazione: l'America latina, l'Australia, 11 Canada, la Nuova Zelanda e la Federazione della Rodesia e del Niassaland. Gli Stati Uniti, come è stato recentemente assicurato a Ginevra alla sessione del C.I.M.E., concederanno nei prossimi di¬ ciotto mesi i restanti 170 mila visti di ingresso, fuori quota, ad europei; tra essi circa 40 mila saranno italiani. Perciò il C.I.M.E. — con preferenza all'Italia — rafforzerà l'assistenza finanziaria agli emigranti che non possono pagarsi il viaggio; procurerà alle migliori condizioni i trasporti; tutelerà l'emigrante fino al suo stabilimento nella nuova terra; farà In modo che sempre minori siano i rimpatfii e le disillusioni. Ma occorre, però, organizzare anche un < servìzio sociale dell'emigrazione}: la preparazione degli emigranti alle nuove condizioni di vita e di lavoro; l'insegnamento sia pure elementare della lingua del Paese ove si recano e, in primo luogo, la preparazione professionale. «Il governo italiano — ha concluso Tittman — sta compiendo un grande sforzo per sviluppare dei piani di istruzione professionale su larghissima scala. Noi siamo pronti a collaborare per quanto riguarda la preparazione professionale dei futuri emigranti e i primi corsi sperimentali hanno avuto inizio in questi giorni in stretta collaborazone fra le autorità italiane ed il C.I.M.E. >. d. m.

Persone citate: Harold Tittman, Tillman, Vanoni