Forse in autunno la fusione dei comunisti triestini col PCI
Forse in autunno la fusione dei comunisti triestini col PCI Forse in autunno la fusione dei comunisti triestini col PCI Vidali probabilmente trasferito ad un incarico piti importante (Dal nostro inviato speciale) Trieste, 4 giugno. Con l'intervista di ieri a Davide Lajolo si è praticamente chiusa la cronaca del * caso Vidali » che ha appassionato a Trieste non i soli ambienti politici, ma tutta l'opinione pubblica. Nel breve giro di cinque giorni colui che era insorto a contraddire. clamorosamente Kruscev su un problema fondamentale come quello della valutazione dello scisma titoista da parte dell'URSS e dei partiti comunisti di tutto il mondo, si è ridotto a parlare vagamente di < divergenze di opinioni nell'interpretazione di alcuni passaggi del discorso >. E' una ritrattazione sostanziale, anche se. abilissima nelle sfumature. La mia Interpretazione — dice Vidali — è stata ritenuta «affrettata ed errata » da Longo, ma « si arriverà ad un completo chiarimento entro un brevissimo tempo ». E siccome Longo « è per tutti i compagni un maestro», è indubbio che fin d'ora il discepolo ne riconosca la mag¬ giore saggezza in tema di marxismo-leninismo 0' aggiunta « stalinismo » presente nell'articolo di lunedì è scomparsa nell'intervista di venerdì). C'è poi la riaffermazione dell'incondizionata fedeltà alla politica russa e dell'adesione al nuovo clima moscovita belgradese. Cè, insomma, quanto basta a giustificare sia l'interesse della stampa italiana e straniera, contro la quale' Vidali si è scagliato vivacemente, sia l'attenzione e la meraviglia con cui 1 triestini han seguito l'evolversi della vicenda. ' L'opinione espressa già nei giorni scorsi su queste colonne che non erano da attendersi secessioni o scismi, concordava con quella dei più attenti osservatori politici locali. «Quella di Vidali — ci ha dichiarato oggi il segretario della d. c. prof. Romano — non è stata che una manovra per salvare il partito comunista triestino dall'indignazione e dalla sfiducia provocate nella maggior parte dei suoi aderenti dalla dichiarazione di Kruscev». All'obiezione che con l'intervista dì ieri si è praticamente tornati al punto di prima, 11 dirigente d. c. replica che l'eco della reazione di Vidali è stata tale e tanto inattesa da Indurre il comunista triestino ad accettare di soffocarla' rapidamente. E' inoltre da notare che col linguaggio de l'Unità contrasta notevolmente quello dell'odierno Delo (settimanale In lingua slovena dei comunisti triestini), dove il punto di vista di Vidali è riaffermato con più coraggio davanti a quello di Kruscev, e dove il miglioramento dei rapporti tra il partito locale e quello jugoslavo è subordinato a molti « se » Attraverso tutte queste sfumature di linguaggio a seconda dei lettori, si conta di tener buoni i comunisti triestini e mantenerli compatti nel partito in obbedienza alle direttive mondiali. E' indubbio che, nonostante ogni abile sforzo per tener dietro alla mutevole politica dell'URSS, il partito comunista a Trieste non può non risentir¬ ne. Forse, nonostante.la .personalità di Vidali, qualche i voce critica si leva nelle - segretissime riunioni dell'esecutivo, del comitato centrai** (che al termine della sua seduta-odierna non ha emesso alcun comunicato); dell't-àttivo ». - Sarà ■ certo soffocata, ma partito triestino sarà probabilmente costretto a darsi nuovi dirigenti: l'occasione potrebbe essere fornita dal .congresso autunnale in cui si deciderà la fusione col partito comunista italiano. Troppo eminente per fare il semplice federale, Vidali potrebbe essere trasferito ad altro e più importante^ incarico, g. gì.
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