Ex-sindaco arrestato sotto l'accusa d' aver ucciso un ragazzo con una bomba

Ex-sindaco arrestato sotto l'accusa d' aver ucciso un ragazzo con una bomba Drammatica conclusione dell'inchiesta di Vacallo Pombia Ex-sindaco arrestato sotto l'accusa d' aver ucciso un ragazzo con una bomba La vittima stava lavorando col padre lattoniere; fino a ieri si è creduto che fosse morto per disgrazia • I sospetti ostinati di una zia - Un muratore denunciato per favoreggiamento - Rancori politici all'origine della tragedia? (Dai nostro corrispondente) Novara, 24 maggio. L'ex-sindaco di Varallo Pombia, Luigi Altera di 46 anni, è stato arrestato sotto una gravissima accusa: di avere ucciso un ragazzetto con una bomba a mano. Con lui è stato arrestato per favoreggiamento Un muratore del paese, Pietro Paracchini di 58 anni. Sotto quella che pareva una terribile disgrazia, era, a quanto sembra, nascosto un delitto. Il 30 maggio 1950, a Varallo Pombia, il tredicenne Sandro Bertinotti, colpito in pieno petto dall'esplosione di una bomba a mano, decedeva. Le indagini st conclusero pochi giorni dopo nella convinzione che dovesse trattarsi di un caso sventurato. Il ragazzo aveva accompagnato il padre, Giovanni, lattoniere, a riparare una grondaia di casa Paracchini in via Scipione. Entrambi si trovavano sul ballatoio del secondo piano quando avvenne l'esplosione. Si ritenne che Sandro avesse rinvenuto l'ordigno nel sottotetto e che maneggiandolo avesse provocato lo.scoppio. Il padre, assessore comunista al Comune di Varallo Pombia, non seppe nè allora nè poi spiegare l'accaduto. Il muratore Pietro Paracchini, che lavorava nel cortile della casa di via Sempione, dichiarò di non aver visto nulla. A far pensare a una disgrazia fu il rinvenimento su quello stesso ballatoio del congegno di sicurezza della bomba a mano, un ordigno tedesco a tempo. In un primo tempo, veramente i carabinieri non trovarono nulla. Un'ora dopo giunse l'AUera, e fu lui a trovare la sicura. Ma a distanza di cinque anni l'episodio del 30 maggio è stato classificato invece come un fatto di sangue. A questa conclusione sono arrivati nei giorni scorsi i carabinieri della squadra di polizia giudiziaria dt Novara che sotto la di- ii! nini iiiiiiiiiiiimiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin è e a i - n e e e o e o n a i a i ; a e e o a rezwne del Procuratore della Repubblica dott. Pucci hanno concluso oggi Is indagini con la denuncia in stato d'arresto di due persone. Alla versione della disgrazia non tutti a Varallo Pombia avevano creduto. In particolare la zia della vittima, la signorina Felicita Bertinotti, oggi quarantaseienne, che da sarta st trasformò in poliziotto e per cinque anni indagò con una costanza che meritava di essere premiata. Essa arrivò alla coìiclusione che ad uccidere ii suo nipotino era stato il sindaco del paese, Luigi Altera, Era talmente convinta che non esitò a gridarglielo in faccia. Querelata, processata e condannata, zia Felicita non indietreggiò di un passo. E proprio all'indomani del processo di appello, celebratosi davanti ài Tribunale di Novara il 3 maggio scorso (la condanna a 3 mesi di reclusione per ingiurie le venne commutata in 30 mila lire di ammenda) la donna ebbe la soddisfazione di vedere le autorità riaprire l'inchiesta, I carabinieri della squadra investigativa di Novara incominciarono le indagini cautamente, assumendo informazioni, effettuando ricognizioni alla casa di via Sempione, I segni lasciati dalle schegge della bomba esplosa erano ancora ben visibili, soprattutto nella grondaia che appare tuttora sforacchiata. Questo ultimo elemento ha permesso di stabilire con relativa sicu rezza dove è avvenuta la deflagrazione, e ciò, insieme ad altri indizi, ha portato alla conclusione che non di disgrazia ma di delitto si doveva parlare. Giunti a questo punto, otto giorni fa, si è andati alla ricerca del colpevole. Compito arduo, a distanza di cinque anni. Chi poteva avere interesse a sopprimere un ragazzo di 13 anni? Forse soltanto un pazzo. Ma si voleva colpire veramente il piccolo Sandro, o non piuttosto il padre, (o magari semplicemente intimidirlo f ). Una settimana fa una ventina di persone venivano convocate nella caserma dei carabinieri di Castelletto Ticino ed interrogate a lungo. Quattro di esse venivano trattenute ancora per due giorni. Infine, oggi l'ex-sindaco Luigi Altera e il muratore Pietro Paracchini (che non ha nulla a che vedere col proprietario della casa dove avvenne la disgrazia), si sono visti il fermo tramutato in arresto. In serata sono stati denunciati: il primo quale autore materiale del delitto, il secondo per favoreggiamento. Su quali elementi si basi l'accusa, fa parte del segreto istruttorio; nè il Procuratore della Repubblica dott. Pucci nè i carabinieri hanno lasciato trapelare la benché minima indiscrezione. Il dott, Pucci ha semplicemente dichiarato che domani passerà la pratica all'istruttoria formale. Anche se Altera e Paracchini continuano a proclamarsi all'oscurò di tutto, più di un indizio dovrebbe esserci contro di loro. L'ex-sindaco sostenne e sostiene tuttora che al momento dell'esplosione stava riposando in casa sua. La madre del ragazzo ucciso, Maria Melone, ricorda invece che quel tragico pomeriggio, pochi minuti prima dello scoppio, l'Altera si presentò a lei chiedendole ove fosse iì marito. Quanto al Paracchini, la sua posizione di favoreggiatore si baserebbe sul presupposto della reticenza. In altre parole egli avrebbe visto e saprebbe molte cose, ma si rifiuterebbe di parlare. Dato l'ermetico riserbo dell'autorità inquirente, nulla è dato conoscere sul mo vente reale o presunto che ha determinato la tragedia. Per dedurne qualche cosa bisogna esaminare la figura dell'Altera Vecchio militante comunista, rifugiato politico in Francia, ritornò in Italia dopo la Liberazione assumendo incarichi in seno al partito. Eletto sindaco di Varallo Pombia, cadde in disgrazia nella primavera del '50, allorché lo si accusò di aver tradito i compagni di fede in Francia. Respinse l'acousa, ma venne ugualmente espulso dal P.C.I. A Varallo Pombia i comunisti si divisero in due fazioni: sembra che Giovanni Bertinotti, padre del ra gozzo ucciso, avesse preso, anche se non pubblicamente, posizione contro l'Altera, Può bastare questo fatto ad arm re la mano di un uomot Una cosa comunque le indagini avrebbero appurato: che la-bomba — lanciata non dal cortile ma dalla parte posteriore della casa — era diretta a scopo intimidatorio ma non omicida, contro il padre. Disgrazia ha voluto che ad essere colpito fosse il ragazzo. ' p. b. L'ex-sindaco Luigi Alleni aitnu il i Minili I1I1H11111III1II] il iiiiii min li iiini Sandro Bertinotti, di 13 anni