Gronchi inaugura a Napoli il monumento al combattente

Gronchi inaugura a Napoli il monumento al combattente Gronchi inaugura a Napoliil monumento al combattente Centomila reduci presenti alia cerimonia - Taviani esalta il sacrificio dei fanti - Un telegramma augurale del Paga - Il Presidente In visita alla periferia agli operai d'una sua vecchia azienda (Dal nostro 'corrispondente) Napoli, 24 maggioli Presidente della Repubblica ha celebrato oggi a Napoli il 40" annuale del 24 maggio, inaugurando un monumento al fante nel corso di un raduno di oltre centomila soldati dell'Arma, Gronchi era venuto a Napoli, in stretto incognito, fin da ieri, alle 13, prendendo alloggio al Parco Grlfeo, in casa d'una nipote, Cesarina Giacomelli. Di questa breve sosta privata ha approfittato per recarsi, con alcuni funzionari della sua Casa Civile, a Villa Rosebery, da poco fatta riattare da Einaudi. Il Presidente ha visitato la stupenda residenza estiva che non conosceva, mostrandosi particolarmente ammirato e proponendosi, per i periodi di riposo, di venire spesso a Napoli, di fronte al mare di Posillipo. La visita ufficiale è cominciata stamane allorché il Presidente è giunto al Palazzo della Foresteria, in piazza del Plebiscito. Nei saloni della Prefettura erano ad attenderlo molte personalità, tra cui Enrico De Nicola e il comandante della NATO per il SudEuropa, amm. Fechteler. Lungo il percorso stavano intanto allineandosi le truppe che sarebbero-state passate in rassegna (diecimila uomini e 1500 automezzi). Nella rada apparivano le sagome grigie delle unità della squadra navale arrivata a Napoli, In aggiunta alle navi del Comando del Basso Tirreno. In cielo rombavano i velivoli della IV Aerobrigata. Il corteo presidenziale è uscito dal palazzo della Foresteria alle 10,30, scortato dà un drappello di corazzieri a cavallo in grande uniforme. All'altezza di via Acton le auto hanno sostato e il Presidente Gronchi, con tutto il seguito, è sceso percorrendo a piedi il breve tratto lungo cui erano schierate, con gli alfieri ed 1 colonnelli, le 38 bandiere dei reggimenti di fanteria ed i gonfaloni delle città decorate di medaglia d'oro. A questo punto la folla, poiché non v'erano cordoni (lo stesso Presidente aveva voluto cosi) è scesa dal marciapiedi circondando e acclamando Gronchi, che è rimasto letteralmente serrato dai reduci. Poi, fattosi un po' di largo, il Presidente, seguito dalle alte autorità militari è salito sulla tribuna, vicino al monumento al Fante, una nuda colonna di porfido,' sormontata da un capitello corinzio, offerta dalla Sovrintendenza alle antichità, che l'ha tolta dalla raccolta farnesiana del Museo Nazionale. Ha parlato per primo il presidente nazionale dell'Associazione del Fante, sen. Aldo Rossini, e, dopo, il ministro Taviani che ha esaltato le glorie e 1 sacrifici della « regina delle battaglie >. Dopo la benedizione impartita dal vescovo castrense mons. Pintorello, il cardinale Mimmi ha letto un telegramma augurale del Papa. E' quindi seguita la sfilata. Mentre il Presidente lasciava la tribuna un ex-combattente, il sergente maggiore Michele Milella da Barletta, mutilato e superdecorato di guerra, gli si faceva incontro come per parlargli, ma, sopraffatto dall'emozione, sveniva cadendo a terra. E' stato questo il secondo reduce che si è rivolto al Presidente. L'altro, il grande invalido Pasquale Blundo, allorché il corteo si dirigeva al Molosigllo, ed era giunto all'altezza del tunnel delle Quattro Giornate, poiché non poteva correre, ha chiamato a voce alta Gronchi, ed il presidente ha fatto rallentare l'auto e 10 ha attéso finché il mutilato non gli si è avvicinato presentandogli una petizione in cui chiedeva il suo intervento per poter av e un alloggio. Rientrato il corteo in Prefettura, la folla si è riversata in piazza del Plebiscito e Gronchi ha dovuto affacciarsi più volte per salutare. Alle 14 vi è stato, sempre in Prefettura, un pranzo cui hanno partecipato 11 Presidente, i suoi familiari, Enrico De Nicola, il presidente della Camera Giovanni Leone, il ministro Gava, il sen. Mario Riccio, il Prefetto ed i due capi delle Case civile e militare. Rievocando il tempi) dell'altra guerra, Gronchi ha ricordato il suo comandante di Compagnia, il capitano Mario De Sena, di un comune del Napoletano, Nola, di cui egli era aiutante maggiore. Il capitano De Sena, colpito a morte da una scheggia, fu trasportato a un ospedaletto da campo e là, mentre il sottotenente Gronchi cercava di rincuorarlo, si tolse l'anello dal dito e glielo porse raccomandandogli: «Dallo a Mammarella mia>. Il pranzo si è chiuso con un brindisi fatto da Enrico De Nicola. Nel pomeriggio il Presidente, insieme ai familiari ed amici, si è recato in forma privatissima a Casoria, dove è la «Resia> cioè l'industria per la fabbricazione di resine sintetiche da lui creata e del cui consiglio d'amministrazione faceva parte fino a qualche mese fa. Essa dà oggi lavoro ad 85 operai e Gronchi; in questo dopoguerra, la trasferì da Milano a Napoli. Scopo della visita era di salutare i suoi vecchi operai che gli si sono fatti intorno festeggiandolo. Rientrato poi in città, Gronchi ha ricevuto la visita del vecchio compagno di lotte politiche avv. Mauro Leone, padre del nuovo presidente della Camera, e con lui si è intrattenuto sul carattere ultramoderno del reparto di cardiologia che l'avvocato, amministratore del gruppo di ospedali napoletani, sta facendo sorgere. Il Presidente è ripartito per Roma alle 20,10 su un treno speciale che l'attendeva alla stazione di Mergellina. Napoli era tutta illuminata dai fiabeschi bagliori dei fuochi artificiali, mentre Jjande militari suonavano nelle piazze. c. g.