Voleva buttarsi nel vuoto dopo la moglie ed è accusato d'averla spinta al suicidio

Voleva buttarsi nel vuoto dopo la moglie ed è accusato d'averla spinta al suicidio Voleva buttarsi nel vuoto dopo la moglie ed è accusato d'averla spinta al suicidio L'oscura storia d'an matrimonio infelice rievocata all'Assise di Roma - Il muratore Tommasi racconta che rimase un'ora a cavalcioni del davanzale, e che fa un frate da una finestra a convincerlo a sopravvivere (Nostro servizio particolare) Roma, 20 maggio. La sera del 3 agosto di due anni or sono, una donna si uccise gettandosi dal 5° piano di un palazzone in via Crescenzio 43. Giuseppina Mariotti era giovane e bella. Suo marito, Mario Tommasi, un muratore di circa trent'anni, rimase a cavalcioni sul davanzale, deciso a seguire la moglie, per circa un'ora. *E' colpa mia — gridava fuori di sè. Levatevi di sotto perchè mi butto anch'io />. A dissuaderlo dal fare il salto nel vuoto furono le parole serene di un frate carmelitano che abitava in un convento vicino e che prese a esortare da una finestra il giovane, pronto ai suicidio. Fu un'ora terribile per tutti quelli che assistevano alla scena. Poi l'uomo si calmò e seguendo il consiglio del frate scese dal davanzale. Ma la polizia indagò sul suo conto e sul dramma di cui era stata vittima sua moglie e finì per arrestarlo. Soltanto un anno e mezzo dopo, il giudice Istruttore si decise a rinviare a giudizio il muratore per aver malìràttato la moglie al punto IIIII{|IIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1III da « farla vivere come in un incubo e da indurla al suicidio >. Un . iato che va da un minimo di dodici ad un massimo di venti anni di reclusione. Ed oggi il giovane muratore si è presentato dinanzi ai giudici della Corte d'Assise, per dire che l'accusa mossa contro di lui è ingiusta e che egli non ha da rimproverarsi nulla per la morte della moglie. Il matrimonio fra Mario Tommasi, un giovanotto ciociaro nato a Cervara in provincia di Frosinone, e Giuseppina-Mariotti, una ragazza di Gubbio, non fu felice. Tre mesi dopo le nozze cominciarono It discussioni e i litigi: Mario e Giuseppina cercarono di dividersi, fecero ricorso spesso al commissariato denunciandosi u vicenda. In realtà poi, dopo aver vissuto ciascuno per conto proprio per circa sette mesi, tornarono ad abitare sotto lo stesso tetto. Ma armonia fra i due non ci fu mai. < Una vita d'inferno > ha spiegato oggi Mario Tommasi ai giudici a conclusione del racconto tu cui ha illustrato come si sviluppò il dramma di Giuseppina Mariotti. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1 n n . e r o n r o i i t e l u o , o a a i a u a 1 e ? ò , i a o o o u o e o a à o è i « La sera del S agosto io tornai a casa verso le sei — ha detto Tommasi —; avevo lavorato tutta, la giornata nel palazzo del Senato, ed avevo lavorato sodo, perchè dovevo sbrigarmi al più presto. Mia moglie mi ricordò che avret dovuto ritirare un vestito dal sarto perchè dovevamo andare ad una Cresima. Le dissi che ero stanco. Lei mi rispose male, mi insultò come era solita fare. Poi si calmò e mangiammo: ma all'improvviso tornò u dire che ero un mascalzone. Io non le risposi, mi spogliai e mi misi a letto/ Mia moglie, allora, vedendo che avevo le spalle bruciate dal sole, cominciò a gridare che io la tradivo, che invece di lavorare ero andato a prendere il sole sulla spiaggia di Ostia con una donna. E questo non era vero. Per l'intera giornata avevo sgobbato sotto il sole. Quanto ai tradimenti, io negli anni di matrimonio non ho conosciuto altra donna che mia moglie: ho sempre pensato a lavorare sia fuori che in casa. «Afta moglie, dunque, prese ad insultarmi e a dirmi che dovevo andare via da casa, che mi odiava. Poi afferrò una scarpa e prese a colpirmi: non soddisfatta tentò di stringermi alla gola. Cercai di difendermi e fu <iosì che le si strappò il vestito. Allora,si alzò dal letto, prese un altro abito, io indossò, spalancò le persiane, salì su una poltrona che era vicina alla finestra, scavalcò il davanzale... Quando intuii quello che stava accadendo era troppo tardi >. Presidente — Ma non avrebbe assolutamente potuto impedire a sua moglie di compiere, ti gesto che ha compiuto t Tommasi — E' stato un attimo. Ho sentito che apriva le persiane, mi sono voltato e ho intravisto mia moglie che scavalcava il davanzale. (E per spiegare meglio come aveva visto la scena, l'imputato ripete davanti ai giudici il gesto di Giuseppina Mariotti, salendo sulla sedia dei testimoni. <Mi resi subito conto che mia moglie era morta — ha proseguito il muratore — c pensai di farla finita con me stesso. Scrissi quattro parole su un libretto che trovai in casa per salutare i miei e dire ohe indagassero sulla fedeltà di mia moglie. E mi accinsi a gettarmi anch'io di sotto. Fu allora che un frate carmelita¬ nfiuegsimipnsiiiiiiiii>iiiiiiii<>><iiii>iiiii<ii>>)i<<ii>iiiiiiiiiiiiiiiiMi no prese a parlarmi da una finestra accanto. Parlò per un'ora: finalmente mi calmai e scesi dal davanzale >. Presidente — Tutte le indagini hanno accertato che Giuseppina Mariotti era una donna irreprensibile sotto il profilo morale >. L'avv. Urbani (che difende insieme all'avv. Casaburi l'imputato, ribatte: cMa nessuno 10 ha mai messo in dubbio. A noi semmai interessa dimostrare che aveva fatto, un matrimonio sbagliato, ed in un momento di crisi, anche perchè malata, ha deciso di togliersi la vita*. Il processo continuerà lunedì. La indagine dei giudici proseguirà ancora per sapere da Mario Tommasi tutti i particolari della sua infelice vita matrimoniale. _ _ g. g-

Luoghi citati: Cervara, Frosinone, Gubbio, Roma