La minoranza tedesca non vuole immigrati italiani
La minoranza tedesca non vuole immigrati italiani Xnnve polemiche nell'Alti» Adige La minoranza tedesca non vuole immigrati italiani Clamorose dimissioni del consigliere Hans Dietl, della Volkspartei - Un articolo del "Dolomiten,, con accuse a Roma-Vivace reazione dei democristiani (Dai nostro corrispondente) Trento, 10 maggio. Una grave crisi politica si è aperta oggi nel ™"°rno della Regione autonoma Ticr. Alto Adige, in seguito ad un improvviso colpo di "scena attuato dalla Volkspartei, il partito cattolico degli alto-atesini di lingua tedesca, che con la D. C. detiene la maggioranza nei consiglio regionale. Le dimissioni dell'assessore regionale all'Agricoltura ed alle Foreste, Hans Dietl, di Bolzano, sono state, infatti, annunciate da un comunicato della Volkspartei, che sembra voler portare nuovamente 11 problema dell'Alto Adige in campo internazionale, proprio alla vigilia della conclusione della conferenza di Vienna. Nel comunicato la giunta direttiva del partito di lingua tedesca dichiara che, a nove anni dalla conclusione dell'accordo internazionale per il Sud-TiroIo, stipulato a Parigi fra il presidente del Consiglio italiano on. De Gasperi e il ministro degli Esteri austriaco Gruber, il gruppo etnico tedesco, che rappresenta la maggioranza della popolazione residente n-Ila provincia di Bolzano, « verrà costretto alla minoranza > dalla continua immigrazione verso l'Alto Adige di italiani provenienti dalle altre province della Repubblica. La giunta della Volkspartei constata inoltre che il memoriale inviato al governo centrale di Roma sul problemi vitali della popolazione alto-atesina, non ha trovato nessun fondamentale accoglimento, ed approva le dimissioni date dall'assessore Dietl per affermare il principio della difesa dei diritti che lo statuto della regione autonoma, rispettando parzialmente gli accordi di Parigi, riconosce alla provincia di Bolzano. La Volkspartei dichiara infine di voler adottare prossimamente una risoluzione decisiva sull'ulteriore azione che seguirà a questo primo pronunciamento_ E' chiaro come il colpo di scena attuato in modo cosi clamoroso e con termini perentori dalla Volkspartei si inserisca in un piano a vasto raggio per risollevar» il problema dell'Alto Adige In campo Internazionale in vista della conclusione della conferenza di Vienna. Tale atteggiamento è confermato da . Un articolo di fonte austriaca, riportato proprio oggi dal Dolomiten di Bolzano, sul significato della neutralità dell' Austria. «Il Sud-Tirolo — cioè l'Alto Adige — parte integrante e irrinunciabile dell'Austria — esso dice — si trova al di fuori dei confini statali austriaci. Una neutralizzazione dell'Austria potrebbe, perciò, comportare una minaccia più forte al Sud-Tirolo, che diverrebbe un avamposto decisivo di difésa della NATO. L'Italia potrebbe, per difendersi da una aggressione dell'Oriente, costruire ai confini ;Una larga fascia di difese, e ciò significherebbe per l'Alto Adige l'immigrazione di migliaia di lavoratori italiani, l'aumento delle forze militari nella zona di confine e, di conseguenza, " una ondata di italianizzazione " >. L'articolo vistosamente pubblicato dal giornale tedesco di Bolzano, che lo riporta dal Volksbote, esponente degli oltranzisti tirolesi, ' conclude dichiarando che l'Austria potrà accettare solo una formula di neutralità, la quale lasci intatti i suoi diritti nei confronti del Sud-Tirolo e che non possa essere interpretata come una rinuncia a questa provincia. Le reazioni a questa presa di posizione della Volkspartei sono state particolarmente vivaci da parte degli esponenti della d. e, e il giornale ti'Adige di Trento se ne è reso portavoce con una dura risposta alla minoranza allogena. Constatando come l'insistente rifiuto a comprendere la buona volontà del governo italiano riceva oggi una nuova dura conferma, il giornale ricorda che gli accordi internazionali di Parigi sono stati totalmente e lealmente applicati dall'Italia, la quale non può pertanto accettare la riserva e l'occhio ispettivo di alcun altro Paese. «L'Itali-. — conclude il giornale — è parte integrante dell'Unione Europea oc. cìdentale ed il suo contributo vive e vale in quanto non un millimetro della sua dignità di nazione libera e sovrana venga toccato.
Persone citate: De Gasperi, Dietl, Gruber, Hans Dietl
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