Il voto di una peccatrice e la teologia di Graham Greene

Il voto di una peccatrice e la teologia di Graham Greene AL FESTIVAL DI CANNES Il voto di una peccatrice e la teologia di Graham Greene Il film ha lasciato il pubblico in dubbio • Una "petizione,, perchè si concedano intervalli ai lungometraggi - La bella Esther Williams ha fatto il suo ingresso (trionfale) al Palais (Dal nostro inviato speciale) Cannes, 4 maggio. Giunto più che a mezza strada, il Festival è entrato nella zona dei ricevimenti ufficiali e dei primi pronostici; ma il suo polso batte sempre tranquillo e l'umore della giuria, da quel che si vede in Pagnol, Achard e Isa Miranda, continua a essere q'uello del « prima vivere, poi filosofare ». Se non ee li avrà portati André Cayatte, il regista del molto atteso Dossier noir, la cui testa da medaglia antica spicca da ieri fra i nuovi arrivati, saranno mancati a questo Festival i corrosivi della polemica. Appena una traccia ce n'è in una' « petizione » che circola da stamani, la quale vorrebbe gli « intervalli » delle proiezioni dei lungometraggi. La ragione addotta è di aiutare, con un breve riposo, i film noiosi; la vera, che le signore, le quali hanno speso tutti e due gli occhi del marito per farsi le toilettes, esigono luce. ; Sullo schermo ha primeggiato Ieri sera l'Inghilterra con The end of the affaire di Edward JDmytryk, tanto attrattivo da indurre la bella Esther Williams a rompere il riserbo e a fare l'ingresso trionfale al Palais, accanto al torreggiante marito: Presente anche Van Johnson, l'interprete maschile del film, il successo mondano è stato pieno. Dmytryk è 11 noto regista di Cristo fra i muratori; ma il più vero autore del film di ieri sera è il romanziere cattolico Graham Greene, da cui Lenore Coffe ha tolto un calzante copione, morbidamente risolto in immagini dallo stesso Dmytryk. The end of the affaire è la storia di un adulterio attraversato e rotto da una crisi religiosa, e riconferma la bravura ambidestra di Greene nel lavorare di intrigo e di morale, nel saldare il quasi poliziesco con la teologia. Abbiamo detto bravura, perchè la salr datura ieri si e vista, e il pub blico è rimasto più intrigato che convinto. Curante la guerra, a Londra, il' giovane romanziere Maurizio Bendrix, che per romanziere ci andrà poi sembrando un po' troppo ingenuo diventa di galoppo l'amante di Sarah Miles, moglie di un alto funzionario londinese, uno di quei mariti senza peso specifl- !-, .tutto buone^man^re, col jdà spesso la civiltà anglosas¬ sone. Sarah porta l'adulterio con incantevole flemma, gustandone 11 dolce giorno per giorno e dicendone le bugie, le necessarie come le superflue, con faccia fresca. Di qui il tormento geloso di Maurizio che in quella limpidezza vede la sfinge. Una sera che Sarah si è imprudentemente recata in casa dello scrittore, la prima V-l sfascia il nido, e seppellisce Maurizio sotto i calcinacci. Quando egli rinviene e torna di sopra, Sarah si riscuote come da una estasi, e dopo i rallegramenti e le medicazioni del caso, fugge via con una specie di esaltato ribrezzo. Da questo momento ella diventa un'anguilla, è totalmente perduta per il giovanotto, che furibondo perchè sospetta di un altr'uomo, decide di farla spiare da un investigatore privato. L'investigazione frutta al geloso un diario, solito artificio per spiegare tutto, il diario intimo di Sarah, Quella notte, avendolo creduto spacciato dalla V-l, ella aveva superstiziosamente promesso, a qualcosa di yago, lassù, di rinunziare all'amante in cambio d'una miracolosa salvezza di lui; e dopo cinque minuti ecco che l'amante era davvero come resuscitato. Avrebbe potuto riderci su, gettarsi dietro alle spalle quel voto assurdo. Non aveva potuto. Nè un prete, nè un professore di ateismo a cui l'infelice era ricorsa, l'avevano potuta liberare da quella tagliola, che si era fatta da sè, e per dove Dio era entrato e ora camminava in lei travolgendo gli stizzosi sofismi della donna innamorata. (Impareremo poi che Sarah fu battezzata secondo la fede cattolica e non lo sa). Letto con molta commozione codesto diario che a noi si rivela per abili incastri retrospettivi, lo scrittore si precipita dalla sua diletta per proporle un compromesso tra l'amore e la fede; ma la donna difende il proprio tormento e lo respinge. E perchè un esito ci vuole, era per fortuna di così poca salute, che le abbondanti piogge, prese durante le ultime spiegazioni con l'amante, la uccidono di grippe. L'Intero film è d'una eleganza mordace, e basterebbe lo spassoso episodio dell' investigatore, che compendia la satira dello spionaggio industrializzato a favore dei gelosi, a classificarlo tra i lavori intelligenti. Ma poi l'assunto si fa cosi alto che l'intelligenza e l'eleganza non bastano più a coprire l'artificio, il concetto. L'ambizioso e per metà sfuggito personaggio di Sarah, ha trovato in Deborah Kerr una interprete di squisita modulazione, un volto dalle cristalline sfaccettature. Bravo anche Johnson, con tutti gli altri. Dell'accoglienza abbiamo detto: cortesemente dubitativa. Precedentemente, la Germania aveva presentato un buon « storico » a colori, Ludwig II, diretto da Kautner, biografia dello sventurato Re di Baviera, pervicacemente idealistico fino alla follìa e al suicidio; film un po' lento e massiccio, ma che stratificandosi si impone anche per l'ottima interpretazione e il cospicuo commento musicale; e la Russia un pregevole sovcolor, Una grande famiglia, di Jossif Hei- fltz, dove l'apologia di regime non è troppo risentita, e vigorosamente realistica è invece la rappresentazione dei casi d'una famiglia di operai che lavorano in un grande cantiere navale. Nel pomeriggio di oggi é stata la volta dell'Egitto e dell'Australia; il primo con Vita e morte, narrante le peripezie d'una boccetta di veleno scam. blata per farmaco, un fllmet to che per i molti contrattem pi e rilanci, ha divertito; la seconda col gevacolor Jedda, interessante dal lato documentario, la storia d'una negretta adottata da una famìglia di bianchi, che la voce del sangue e 11 fato spingono a morire fra la sua gente. Il pianoforte è sprecato quando nel le vene si ha il tam-tam. Leo Pestelli

Luoghi citati: Australia, Baviera, Cannes, Egitto, Germania, Inghilterra, Londra, Russia