Festa di alpini per le vie di Trieste di Gigi Ghirotti

Festa di alpini per le vie di Trieste M*A GRAN GIORXATA m SETTAXTAMIMjA VttJXNJE XERE Festa di alpini per le vie di Trieste L'imponente sfilata tra due ali di folla plaudente-Affettuose accoglienze alle rappresentanze del Piemonte-La benedizione del Pontefice all'adunata "che riafferma lo spirito della fratellanza cristiana,, - Il discorso del sindaco Bartoli dal nostro inviato Trieste, lunedì mattina. L'adunata nazionale degli alpini è culminata ieri nella sfilata di circa 70 mila scarponi da Foro Ulpiano a Piazza Unità d'Italia, passando per le principali vie di Trieste. Durante tutta la notte tradotte e autopullman avevano continuato a rovesciare in città I gruppi di fiamme verdi provenienti soprattutto dalle tre Venezie. Alle 8,30 la enorme massa di scarponi ha incominciato a ordinarsi intor¬ no ai cartelli e alle bandiere, in Foro Ulpiano e nelle adiacenze. Un'ora dopo al ritmo delle fanfare alpine il battaglione di formazione dell'ottavo reggimento si poneva in marcia verso il cuore della città preceduto dalla bandiera della divisione Julia. Un mare di folla schierata sui marciapiedi ha salutato con applausi e sventolio di tricolori il passaggio dei soldati della montagna, sciatori e alpieri in tuta bianca, alpini paracadutisti, artiglieri e genieri. Seguiva poi II consiglio nazionale dell'A.N.A. con il la- baro splendente di 180 medaglie d'oro e con due decorati della massima onorificenza militare. Lunelli e Zlliotto; un manipolo risonante di decorazioni era pure quello dei 30 cappellani militari. L'Italia in cappello grigioverde e penna nera ha celebrato a Trieste il suo rito più solenne e festoso: erano in prevalenza alpini un po' stagionati quelli che sfilavano Ieri mattina, uomini solidi ancora ma commossi, come fanciulli per questo loro trionfo triestino' che si ricollega alle ansie e alle fatiche dei lontani anni trascorsi nelle trincee e alla storia delle giornate di Vittorio Veneto. Eccoli sfilare odorosi di buoni pascoli, di sudore e di robusti vini, gli uomini di tutte le valli e dei villaggi Chitarre, fisarmoniche, tromboni, cornette e ciaramelle allietano la marcia e destano a< loro passaggio scoppi di bat timani e scene innumerevoli d' simpatie, L'Aquila, Como, Mi lano, Pavia, Verona, Sondrio Bergamo. Parma, Reggio E milla, Modena, Bologna, qùe st'ultimo drappello preceduti dal generale Battisti che co mandò la divisione Cuneense in Russia. La rappresentanza giunti, dal Piemonte è la più compatut e la più numerosa malgra do l'afflusso imponente di veneti e di friulani avvenuto nelle ore della .notte. Gli scarpon. della Val d'Aosta sono accolti da scrosci di applausi ed evviva salutano Àsti e Casale, delegazioni sonanti di medaglie, e Biella che procede al ritmo di una fanfara gagliarda, e la Valsesia, la cui marcia è aperta da una schiera di ragazze in costume; Cuneo avanza a grandi passi lenti, il suo medagliere è carico d'oro, una grande scritta ricorda < i diecimila della Cuneense che non sono ritornati». Ecco Ivrea, Mondovì. Ceva, Pino d'Asti, Dogliani, Castelnuovo. la Valpellice, Bussoleno. In una selva di gagliardetti procede la quadrata delegazione di Torino, numerosissima, con la fanfara di Montichiari che ne scandisce la grave marcia. Ecco Chivasso con 11 sindaco rag. Rigazzi in testa, il cappello di capitano appena un po' stinto; e Vercelli che - sul gagliardetto porta la medaglia d'oro d'un leggendario eroe dell'altra guerra, Alberto Picco, il conquistatore del- Monte Nero. Ecco le sezioni di Trino e della Valdossola; Omegna é preceduta dall'invalido Ermanno Beltrami in carrozzella. Ad una certa ora non si riesce più a controllare il flusso dei reparti verso Piazza-Unità. Passano le rappresentanze della Liguria — un battimani speciale a Genova che ospitò tre anni fa una memorabile adunata scarpona — della Calabria, della Sicilia, della Toscana e l'immensa fiumana di friulani e veneti: Udine, Belluno, Vicenza. Padova, Verona, Rovigo, Venezia. Le sezioni della Pedemontana di Treviso recano su un autocarro una riproduzione del massiccio del Grappa ricavato dal sasso del monte che fu sacro alla resistenza italiana contro gli austriaci nel 1915-18: sarà donata più tardi agli alpini di Trieste, che chiudono il lunghissimo corteo. Nomi cari: Piave, Isonzo, Vittorio Veneto, Bassano, Pasubio, Cadore. Ortigara; battaglioni che hanno nomi di leggenda: Belluno, Edolo, Cividale. Exilles, Trento. Vicenza. Monte Cervino. Questi nomi erano portati alti sui cartelli e suscitavano fra la folla scrosci di applausi e una appassionata commozione. Sulla piazza troneggiava un altare da campo, stretto in un quadrilatero di reparti in armi e delle carrozzelle dei mutilati e degli invalidi. La Messa incominciò a mezzogiorno e tre quarti, dopo più di tre ore di sfilata. Il celebrante, monsigno Trossi, lesse agli alpini il messaggio Inviato dal Papa che benediceva all'adunata « che riafferma lo spìrito della fratellanza cristiana». Il presidente dell'A.N.A. di Trieste dott. Guido Nobile ha salutato l'imponente assemblea scarpona ricordando che «l'Italia non finisce sul colle di San Giusto». L'ing. Bartoli, sindaco della città, dopo aver rievocato il sacrificio della terra giuliana e il sentimento affettuoso che lega Trieste ai soldati della montagna, ha esclamato: « Fratelli alpini, camminiamo insieme su per l'erta via, faticosa e gioiosa, della rinascita del Paese, camminiamo uniti per le vie- non sempre agevoli della libertà e del la democrazia. Trieste vi ringrazia e vi dice arrivederci! » Un piccolo dodicenne, orfano della medaglia d'oro vicentina Olivieri si è avvicinato commosso al palco delle autorità per stringere la mano al smelato e questi l'ha baciato in fronte e gli ha puntato sul petto una coccarda tricolore. Ha parlato portando il saluto del governo il sottosegretario alla Difesa on. Sullo. Nel pomeriggio le penne nere sono sciamate per le vie di Trieste allietando ogni angolo Moltissime sono salite sulla collina, dovunque facendo onore al vino del Carso al punto che in serata quasi tutte le cantine dei dintorni risultavano « prosciugate ». In piazza Unità, festeggiamenti e spettacoli in continuaz'.one: cori e danze, esibizioni di giocolieri e suonatori da paese. La grande adunta degli alpini s'è disciolta in migliaia di piccoli cortei chiassosi, festeggiati dovunque. Stamattina le rappresentanze dell'A.N.A. saliranno a Redipuglia per un solenne rito, di omaggio al caduti della prima guerra mondiale. Gigi Ghirotti Una grande folla ha salutato con applausi lì passaggio del soldati della montagna. (Tel.)