Ascoltando le canzoni di sanremo si ritrovano vecchie conoscenze di Angelo Nizza

Ascoltando le canzoni di sanremo si ritrovano vecchie conoscenze POLEMICHE E STRASCICHI HI UN FESTIVAL Ascoltando le canzoni di sanremo si ritrovano vecchie conoscenze Solo tre o quattro motivi sono davvero originali ■ Sappiamo chi è l'autore della canzone vincitrice «Buongiorno tristezza»; chi ha composto la quarta classificata «Incantatela»? - Come è avvenuta la votazione - Lamentele generali per i testi delle canzonette - Il successo di una manifestazione DAL NOSTRO INVIATO Sanremo, lunedì mattina. Pioggia di coppe, targhe e medaglie sui vincitori del torneo sanremese. Bulla passeggiata dell'Imperatrice ieri mattina i pochi io-nari domandavano ai bene informar ti; Ohi ha vinto t — Ha vinto la tristezza — era la risposta. Non lagnamoci poi se passiamo per un popolo malinconico, afflitto da problemi centrali. E contrariamente alla realtà, poiché spesso da noi tutto finisce a < tarallucci e vino>, i drammi nazionali e quelli intimi. Anche l'arte minore non riesce a rispecchiare il nostro vero sentire. Ha vinto Buongiorno tristezza di Ruccione-Fiorelli (67 voti). Per merito di chit Gli 8 voti di Palermo e Bologna sono infatti bilanciati da un solo voto a Torino. I 6 voti di Genova, Firenze, Ancona, 5 di Bari e Napoli e 4 di Milano dai 2 di Roma, Trieste e Venezia. Questi scompensi e risultati della finalissima bastano a far capire come funzionano le faccende del genere. Torino, ad esempio, che ha dato l'altra sera un voto solo a Buongiorno tristezza, ne aveva attribuiti 9 nella selezione del giorno precedente. Perchè t Perchè i giudici erano cambiati. Perchè, forse, in luogo di giovani erano persone più anziane e di altro gusto, temperamento e cultura. E' l'imponderabile di tutti i concorsi, di tutte le gare, di tutti i confronti. Accade ciò che non t'aspetti. Sempre considerando il risultato di questa sola can- zone si riscontra che un certo gusto unitario si viene formando fra gli italiani del Nord e del Mezzogiorno: Palermo dimostra le stesse preferenze di Bolzano. Firenze, Ancona e Genova sono sullo stesso piano. L'unica vera dissenziente (e da un risultato solo) parrebbe Torino, mentre Milano e Napoli sono alla pari come valutazione. Ciò che ha fatto traboccare, la bilancia dalla parte de II torrente di Carmi, sono i voti di Torino, Bolzano e Napoli; a favore del Canto nella valle di Fusco .hanno agito i suffragi di Trieste, Ancona e Bari. Ricerca della paternità Ha vinto effettivamente la migliore t Porse si. Buongiorno tristezza, sebbene non abbia un soggetto molto solido (il migliore è sempre il « raccontino » con una vicenda e un peso drammatico), pos- siede una musica bene costruita, una bella frase spiegata e aperta, all'italiana, generosamente donata, armonizzata con sapienza. Anche chi non ha attribuito le sue preferenze a questo pezzo, deve ammettere che molti elementi militano a suo favore. E' ■ stato un giudizio giusto onesto e chiaro. E del resto chi ha vinto ha vinto, E a nulla vale ritornare su ciò .che il pubblico, giudice ultimo e assoluto, ha stabilito. Si potrebbe dire che forse L'ombra di Coli non meritava solo l-'i voti e due quinti e che Incantatella di Bonagura con i suoi SI e due quinti ne ha avuto troppi. Ma sono considerazioni che hanno sapore del t senno di poi». " Pensiapxo al futuro, è tempo di prendere sotto esame la situazione e considerare, ad esempio,' che per un non grande scarto di voti Ruocione non ha avuto quest'anno due premi contemporaneamente, per Buongiórno tristezza prima classificata e per Incantatella quarta in. graduatoria. Ora, il regolamento è esplicito a questo proposito. Per ciò che riguarda Incantatella l'autore denunziato, Bonagura, si sa benissimo che è un < paroliere »: un altro avrebbe steso le note delia canzone. Chi potrebbe essere t Buccionet Quest'ultimo non ne faceva nemmeno mistero, lo diceva tranquillamente (così ci hanno riferito persone insospettabili). Che cosa si deve concludere. Che il regolamento non va, O meglio occorre far si che sia rispettato e molto* rigidamente. Partendo ab ovo. Non è regolare che se la selezione delle canzoni deve essere di venti, se ne scelgano soltanto sedici. Se anche' la cosa non è contemplata nel regolamento la consuetudine acquista valore determir nante. Venti canzoni all'anno per un Festival non sono né troppe ni poche, ma tante hanno da essere. La commissione pare,si sia rifiutata di aggiungere le altre supplementari per formare la « quota» stabilita. E ha concluso con quel comunicato poco riguardoso, la € mancanza di un minimo di reguisifi tecnici*. Non possiamo credere che questo corrisponda a realtà. Su quattrocento non è possibile^ che alineno venti canzoni non fossero ammissibili al concorso. Ma ancora più inammissibile è ohe si accolga un pezzo in gara con una sola firma di un paroliere, ottimo, per il quale abbiamo chiara stima. Ogni canzone dovrà recare nelle prossime competizioni il nome effettivo dell'autore o degli autori autentici. Parliamo dei plagi Come si fa a ovviare al sotterfugiot Si potrebbe richiedere per la presentazione del pezzo una dichiarazione della Società Autori comprovante la.paternità della canzone sul bollettino di denunzia. Ma anche questo sistema può essere svisato attraverso un accordo preventivo e tacito. Eppure una regola si deve trovare anche se non siamo noi a scoprirla e indicarla. Poiché non è giusto che gli esclusi vedano passare con tanta facilità due o anche tre canzoni dello stesso compositore, cosi abile da trarre in inganno la R.A.I. e la commissione di selezione. A Buongiorno tristezza non accadrà come alla canzone vincitrice dell'anno scorso — Tutte le mamme di Falcocchio — di vedersi bruciato il successo da pezzi in seconda e terza posizione. Il torrente e Canto nella valle, a parer nostro, non sono di- tale forza da superare la prima arrivata in copia e in reddito delle esecuzioni. Del resto Sanremo non dà una canzone vincitrice ma sedici (ne darebbe venti se ci fossero). La propaganda che la Radio fa di tutti i pezzi della selezione è tale che ognuno ha le sue probabilità di affermazione. Basterà l'esempio di Papaveri e papere che ha battuto di gran lunga il record dei diritti d'autore e delle vendite di dischi pure essendo arrivata seconda nel Festival '68. Lo prova altresì il rendimento ottenuto da La canzone da due soldi arrivata seconda Vanno scorso. Se non avesse avuto l'incidente spiacevolissimo ma logico di una causa per plagio, avrebbe reso al suo autore una betta sommetta. Di questi plagi sarà. bene parlare. Come principio la Società degli Autori accoglie qualunque pezzo lo venga affidato e lo incasella sotto il nome delPautore, senza preoccuparsi se sia di derivazione o meno. Abbiamo visto canzoni americane, motivi italiani, perfino pezzi d'opera sinfonici servire da spunto assai comodamente a canzonette di successo. Perchè il plagio sia punito occorre che il danneggiato reclami e trovi le ragioni a suo favore chiedendo i danni. Avviene allora il sequestro dei diritti d'autore; e il colpevole ne paga le conseguenze. Premi all'originalità Spesso però il plagio è trasparente. Alla Società Autori se ne accorgono. Se ne accorgono anche alla RAI. Ma finché nessuno interviene tutto va liscio. E' giusto t A nostro parere, no. Quando il plagio è troppo smaccato se anche la Società Autori non sanziona direttamente, la Radio dovrebbe funzionare come elemento moralizzatore e rifiutare ■ di- accogliere ai suoi microfoni una vergognosa copiatura tanto della musica quanto delle parole; Ciò creerebbe un'atmosfèra di maggior rispetto verso la proprietà individuo- le altrui anche in un genere minore, come è una canzonetta. Di qualche pezzo uscito dall'attuale Festival la gente dice: «L'ho imparato subito >. Santa ingenuità! Sarebbe più preciso dire: «Lo sapevo già». Ci sono, infatti, dei motivi fra i sedici presentati, che avevamo nell'orecchio. Interamente copiati f Certo no. Arieggiano dieci altre arie, dieci altre costruzioni ritmiche. Sono figlie di dieci padri e di un compositore solò che, fors'anche senza accorgersene, ha mescolato melodie e ritmi in un cocktail di grato sapore i cui componenti sono fatti per il palato medio, piacevoli alle papille ma per nulla originali Gusto comune di mediocrità niente affatto aurea. E' proprio ciò che bisognerebbe evitare. E guanto ai testi delle canzonette, la commissione di selezione si sforzi di darci dei soggetti nuovi: conferisca un premio all'originalità, ammattendo le canzoni che hanno un argomento inedito; non già i marziani de l'Omino piccino piccino, non la tiritera de La foto nella cornice, o la presunta ingenuità de I tre timidi, che di nuovo qui non c'è nulla. Ma neppure le diverse cantilene, storielle e serenatene tutte uguali; melassose, piene di assonanze balorde e tristi. Queste canzoni sono figlie spurie e degeneri di «Fontane» di Padilla, una bella canzone di trenta anni fa che ha una sola colpa: quella di avere provocato molte imitazioni. Il quinto Festival della canzone ha avuto un successo giornalistico e di pubblico mai visto finora. Siamo dunque di fronte ad una manifestazione vitale effettiva tonificata da largo consenso. Leggeri ritocchi al regolamento basteranno a mantenerne il livello. Chi vi è preposto se ne occupi tempestivamente. Non siamo del parere che il Festival della canzone debba ,m essere soppresso. Lo si mantenga, lo si moralizzi, lo si innalzi come tono. Si faccia più severa la selezione e si crei perciò una commissione esterna di effettivi competenti nel campo della canzonetta. Non ci ha fatto nessuna impressione vedere fra i nomi dei selezionatori quelli di Oliviero' De Fabritiis e Toti Dal Monte. Abbiamo infatti pensato che al loro posto ci poteva essere qualcuno che la sapeva più lunga in materia. Qualcuno che evitasse certi plagi troppo evidenti. Ciò che più ha disturbato è accorgersi che ascoltando le, dici «nuove » canzoni ne trovavi tre o quattro davvero originali, mentre per tutte le altre canticchiavi sotto sotto un motivo già noto dal quale derivavano più o meno evidentemente. Comunque va sottolineato il successo del quinto Festival. Va data una lode ai direttori d'orchestra Ferrari e Semprini; ai cantanti e, soprattutto, a chi ha allestito e contrappuntato la manifestazione che è ben riuscita, ha trovato la sua formula esatta di esecuzione, vero motivo del successo fra il grande pubblico. Noi crediamo che nessun'altra. emissione radiofonica sia ascoltata come questa. Angelo Nizza —1 Rucciono, autore di «Buongiorno tristezza», tra I maestri Ferrari (a sin.) e Semprini Claudio Villa, a letto febbricitante per l'attacco Influenzale, non ha potuto partecipare alla finalissima

Persone citate: Bonagura, Carmi, Claudio Villa, Falcocchio, Fiorelli, Padilla, Semprini, Toti Dal Monte