Scelba invita la D.C. a non presentare un proprio candidato per il Quirinale

Scelba invita la D.C. a non presentare un proprio candidato per il Quirinale A tre giorni dulV elezione del Presidente delia Repubblica Scelba invita la D.C. a non presentare un proprio candidato per il Quirinale Il discorso del Presidente del Consiglio al congresso della CISL: "Occorre qualche Tolta dare alla nazione l'esempio di rinunciare alle proprie posizioni e possibilità,, - "Bisogna procedere in piena intesa con i partiti democratici,, - Compiacimento per le vittorie del sindacati liberi nelle fabbriche: "I lavoratori che sperano nella democrazia non devono ora essere delusi,, Posizioni più chiore Roma, 25 aprile. I favori del pronostico tornano a volgere stasera sul nome di Merzagora come prossimo Presidente della Repubblica: in questo senso, almeno, è stato interpretato il discorso dell'on. Sceiba. Con poche frasi attentamente meditate, il Presidente del Consiglio ha cominciato ad escludere la convenienza di dare ,11 voto ad un candidato democristiano contribuendo cosi a ridurre ulteriormente le scarse probabilità che erano rimaste a Gronchi; Pella o Segni. Ha concluso affermando che il Paese avrebbe accolto con soddisfazione un gesto di disinteresse della Democrazia Cristiana, che rinunciasse a proporre un proprio uomo Eer la più alta carica dello tato, e ciò dicendo ha colto nel vero. Non ha fornito,' tuttavia, una precisa indicazione delle proprie preferenze, e si potrebbe qumdi anche attribuirgli il proposito di sostenere, al momento buono, un candidato liberale, o socialdemocratico, se non la riconferma di Einaudi. Sta di fatto che Sceiba si è riservato varia carte, e potrà in ogni caso apparire l'elemento determinante della scelta, sia che Einaudi rimanga, sia che venga eletto Merzagora, o Paolo Rossi, o Martino o chiunque altro dovesse emergere dalla schiera degli outsiders. In sostanza, perciò, l'onorevole Sceiba col suo discorso è venuto ad inserirsi ih condizione di vantaggio nel giuoco politicò presidenziale, di cui sembrava che gli fosse sfuggita l'iniziativa: e si può dire che, comunque il giuoco abbia a svolgersi ed a chiudersi, Ton. Sceiba sarà nel novero dei kingmakers, dei grandi elettori. D'altro canto, la sua presa di posizione produce alcune conseguenze da valutare sul piano obbiettivo.'' In primo luogo, ne viene .molto agevolata l'opera di Fanfani, sostenitore dell'on. Merzagora. Sgombrato il campo dagli uomini del partito, sarà più facile a Fanfani realizzare l'unità dei voti democristiani, o almeno il più largo concorso possibile di voti democristiani sul nome raccomandato dalla segreteria. Dato che è Sceiba che ha spianato la strada a Fanfani, Sceiba per primo si rende conto di aver personalmente contribuito a diminuire le probabilità degli altri eventuali candidati; perciò è difficile attribuirgli fiducia nel successo di Martino o di Paolo Rossi; come è difficile pensare che faccia assegnamento su una conferma di Einaudi. Nei caso avesse ritenuto di doversi impegnare per una rielezione non avrebbe, nel suo discorso, sottolineato che il Presidente della Repubblica dura in carica sette anni, e non avrebbe anzi mancato di rivolgere all'indirizzo dell'attuale Capo dello Stato parole di omaggio, che sarebbero state assai significative. Non le ha pronunciate, e l'omissione ha valore indicativo, date la circostanza. Per quello che riguarda Paolo Rossi e Martino, egli già aveva preso atto, la settimana : corsa, che una sua precisa offerta a favore di un candidato libérale o socialdemocratico era stata lasciata cadere. Avendo, infatti, ricevuto per un colloquio gli onorevoli Malagodi e Matteotti, aveva suggerito la formazione di una terna di candidati per il Quirinale proponendo di comporla con i nomi di Merzagora, Martino e Paolo Rossi. Malagodi rispose che toccava alla D.C. indicare il proprio candidato, e Matteotti partì per Vienna senza lasciare detto nulla: è in queste condizioni che il Presidente del Consiglio si è risolto oggi a pronunciarsi, spinto probabilmente in ugual misura dal silenzio tenace degli alleati, e dal desiderio di agevolare il segretario del suo partito nella fatica di unificare quanto più possibile il voto democristiano. Per domani è in programma la riunione in comune dei componenti i comitati direttivi dei gruppi democrist:ani della Camera e del Sena¬ tdpmcnrbpsèntèipgss to e per la sera di mercoledì l'assemblea plenaria dei parlamentari del partito di maggioranza. I socialdemocratici discuteranno domani, sulla guida di un memorandum che Matteotti avrebbe lasciato prima di partire per l'Austria; i liberali non si sa quando, e cosi pure non è prevista alcuna nuova riunione comune degli esponenti del quadripartito, dopo che è andata a vuoto la prima, indetta per iniziativa deLl'on." Pacciardi. Vi saranno pertanto decisioni separate. Concludendo, si è fatto un passo avanti per quanto riguarda l'atteggiamento della D.C., che rinuncia a presentare un proprio uomo riservandosi di scegliere un candidato diverso, da raccomandare anche agli altri partiti. E' probabile che si tratterà di un indipendente, poiché è difficile immaginare che la D.C. faccia il recalo di una candidatura liberale o socialdemocratica a Liberali e socialdemocratici che non la chiedono. E del pari è probabile che tra gli indipendenti la scelta cadrà su Merzagora, al quale questa sera e tornato il favore del pronostico, subordinato solo all'eventualità di una conferma di Einaudi. Vittorio Gorresìo L'on Sceiba mentre paria al congresso della CISL (Telefoto)

Luoghi citati: Austria, Roma, Ton, Vienna