Il Parlamento in seduta straordinaria elegge giovedì il nuovo Capo dello Stato di Enzo Forcella

Il Parlamento in seduta straordinaria elegge giovedì il nuovo Capo dello Stato Un avvenimento nella vita democratica italiana Il Parlamento in seduta straordinaria elegge giovedì il nuovo Capo dello Stato l partiti alla ricerca di un accordo ~ Si vuole una maggioranza che comprenda anche i gruppi estranei al governo Dopo Merzagorae Gronchi si fa il nome dell'ex-mmistro Segni'Forse non sarà presentata alcuna candidatura uiiiciale Roma, 23 aprile. Le celebrazioni dei decennale della Resistenza e gli impegni della campagna elettorale siciliana terranno lontana da Roma, nei prossimi due giorni, la maggior parte degli esponenti politici. Vi sarà perciò un certo rallentamento nell'attività preparatoria delle candidature per la Presidenza della Repubblica, che peraltro riprenderà subito martedì, con un ritmo che il poco tempo a disposizione (la seduta comune dèi Parlamento è convocata per il 28, giovedì) renderà febbrile. In quelle quarantott'ore dell'immediata vigilia si terranno ancora molte riunioni, si svolgeranno altri sondaggi, si tenteranno ulteriori accordi; difficilmente, però, si riuscirà ad arrivare a qualcosa di conclusivo. Uno del pochi punti di riferimento abbastanza sicuri, in una situazione che rimane caratterizzata da una generale Incertezza, è proprio questo: con ogni probabilità non vi sa- o d n - a a . ai l e a a o ea a a edi a el li I sa e è a o e ae e no e sa o n vi sII o a to ilu ni- ranno candidature ufficiali, o per lo meno non vi saranno candidature sulle quali i rispettivi gruppi vorranno impegnarsi rigidamente' per tutto il corso dei vari scrutini. Ognuno si presenterà alla prima votazione riservandosi più o meno esplicitamente la libertà di modificare il proprio atteggiamento a mano a mano che risulterà più chiaro quello degli altri e si preciseranno le possibilità di successo dei vari candidati. Ciò che maggiormente temono i'fautori di questa o quella candidatura, difatti, è di scoprire anzitempo 11 loro gioco e di < bruciare > cosi 1 loro favoriti. Lo spirito che presiede questa campagna elettorale, questa volta più che mal, è uno spirito di cautela -e di prudente riservatezza. L'unico candidato di cui è stato fatto ufficialmente il nome — Ferruccio Parrl, indicato'ds.1 P.S.I. nel corso del congresso torinese — prima dell'inizio delle votazioni farà forse sapere che non gradisce la candidatura. E', comprensibile che non voglia essere l'unico esponente esposto e gettato allo sbaraglio. Sarà il caso di avvertire subito, a questo punto, che negli ambienti della . coalizione governativa non .si sono abbandonate del tutto le speranze di poter arrivare al 28 con un accordo quadripartitico o di poterlo, comunque, raggiungere nel corso delle votazioni in modo da dare all'elezione una precisa qualificazione politica. Il portavoce socialdemocratico, ad esempio, questa nera è è tornato a ricordare che, « se 1 partiti del centro democratico agiranno in pieno accordo, essi sono in condizione di fare eleggere il loro candidato senza bisogno di raccogliere voti da parte diversa > ed ha accennato alla possibilità, per favorire l'accordo, di sottoporre ài parlamentari della maggioranza u?ia rosa di candidati democratici tra cui -essi potranno scegliere liberamente, salvo a far convergere poi 1 voti sul nome che si rivelerà più bene accetto. E' una tesi, però, che non trova tutti consenzienti e che molti accolgono anzi con franco scetticismo. < Anche ammesso che i gruppi della maggioranza fossero tutti d'accordo su un nome — ribattono I repubblicani — il piccolo scarto di voti è.tale'da non garantire se non con una impossibile disciplina totalitaria la elezione del Capo dello Stato, ed in ogni caso non vi conferirebbe in partenza il dovuto prestigio. Inoltre non è politicamente opportuno identificare la coalizione parlamentare dell'attuale governo con la maggioranza che elegge il Presidente >. I democristiani, divisi su tanti altri punti, su questo sono concordi. Anch'essi non ritengono opportuno caratterizzare troppo l'elezione, e si preoccupano di assicurare al nuovo Presidente una maggioranza che non ricalchi rigidamente I confini di quella governativa. II problema che per essi si pone — quello che renderà sino all'ultimo momento incerto 11 loro pronunciamento — è piuttosto un altro: come raggiungere questo obiettivo della più larga maggioranza . mantenendo, nello stesso tempo, l'unità del gruppo, come evitare che il nuovo Presidente venga eletto < a dispetto > di una parte dei parlamentari del partito di maggioranza. II pericolo che stanno correndo le due candidature più in vista, di Merzagora e di Gron¬ cp<cmddrcuetlpccsccaecccsAliltllItllIIEIIIIlMIIMIl][lMt IIIIIIKIlIlirtEllllIlB chi, è proprio questo: il primo potrebbe essere appoggiato dai < fanfaniant > e dai gruppi del centro-destra; il secondo dalla minoranza democristiana e dalla sinistra; per evitare di dare all'elezione una caratterizzazione politica troppo accentuata, le se ne darebbe un'altra altrettanto accentuata e si finirebbe allora per accantonare entrambe lasciando via libera ad un terzo candidato. Non a caso forse stasera, proprio negli ambienti democristiani, si è cominciato a far circolare il nome dell'ex-ministro Segni. E' una personalità che potrebbe risultare ben accetta sia alla maggioranza ala alla minoranza democristiana e nello stesso tempo sarebbe, come uomo di partito, meno caratterizzato di Zoli (del quale, sempre stasera, si e cominciato a parlare come del possibile presidente dell'istituenda Alta Corte Costituzionale): realizzerebbe perciò la cosldetta unità del partito. Non sarebbe tuttavia gradito agli altri partiti del centro — che mantengono la loro pregiudiziale a favore di un indipendente — ed imporrebbe alla L>. C. delle trattative dirette con le opposizioni. In parole più semplici: il candidato ideale dovrebbe essere in grado di ottenere tutti, o quasi tutti, 1' voti d. e, una parte dei voti del Centro e una parte di quelli dell'opposizione; meglio'ancora se.questi ultimi saranno e di destra e di sinistra. Non è ovviamente una impresa semplice, e per raggiungere la soluzione si dovrà forse rinunciare a qualcuno di questi obiettivi: o all'unità del gruppo d. c. o all'unità del quadripartito, o all' appoggio da una'parte delle opposizioni. Enzo Forcella l Presidente de'.la Repubblica, Luigi Einaudi, che conclude U ano mandato settennale

Persone citate: Gronchi, Luigi Einaudi, Merzagora, Zoli

Luoghi citati: Roma