Uh carabiniere eoi mitra a ogni uscio nel villaggio terrorizzato dal bandito

Uh carabiniere eoi mitra a ogni uscio nel villaggio terrorizzato dal bandito Cinque morti e due Ieviti: e il tvugieo bitaneio é ancora aperto Uh carabiniere col mitra a ogni uscio nel villaggio terrorizzato dal bandito I feriti di ieri erano colpevoli soltanto di aver aiutato una delle vittime predestinate - Strisce nere inchiodate sulle porte - Uno dei due vecchi trucidati era rimpatriato pochi giorni fa dall'America, dopo una intera esistenza di lavoro (Dal nostro inviato speciale) Vibo Valentia, 20 aprile. La strage e il terrore continuano nella provincia di Catanzaro. Le due vittime di ieri sera confermano che Serafino Castagna — il < móstro > — prosegue inesorabile nel sentiero della vendetta. Francesco Badolato e sua moglie Rosa sono rimasti solo feriti dai colpi sparati dalla < belva > e possono dirsi fortunati, perchè l'intenzione del Castagna era di ucciderli. Il nuovo elenco dei suoi delitti, aperto il 17 di questo mese, si allunga: cinque morti, due feriti e due mancati omicidi. Oli scampati sono il capraio Maffeo Marino e il contadino Marino Mazza, fintasti illesi per miracolo. L'episodio dei coniugi Badolato conferma la. ferocia del piano di Serafino Castagna. Abbiamo visitato stamane, all'ospedale civile di Vibo, i due feriti, ma le risposte che essi ci hanno date sono identiche a quelle ricevute dal maresciallo Tommaso Lo Faro, Comandante la stazione di Vibo. c Conoscete il motivo dell'aggressione e la persona che ha fatto fuoco t >. <Non sappiamo. L'uomo che uscì da Una siepe per noi è uno sconosciuto >. Ma non è vero. I due tacciono per la paura, ma sanno chi i o — o a è a i, i el a. le i e a e è hi 6 il feritore e perchè voleva sopprimerli. Come potrebbero non riconoscere il Castagna che è del loro stesso borgo, uri villaggio di 800 abitanti t II motivo del silenzio è questo: il « mostro > voleva punirli perchè avevano fatto un favore a una persona, il pastore Raffaele Monteleone, che è nella lunga lista di coloro, uomini e donne, che Serafino Castagna ha giurato di uccidere. Poiché il- Monteleone, ogni mattina, suol recare al pascolo le Sue pecore, sa benissimo che, una volta giunto in un luogo solitario, si espone all'agguato mortale del Castagna, contro il quale testimoniò davanti ai giudici di Vibo. E quindi - Ad chiesto ai Badolato di fargli usare il loro trappeto (cosi è detto in dialetto il frantoio) dove c'è un camerone in cui può rinchiudere le sue 1S0 pecore, e da due giorni conduce le bestie giù in paese, sotto la protezione dette pattuglie di Carabinieri. Il Castagna ha voluto vendicarsi di chi aveva aiutato il sua nemico. La frase che ha' pronunciato dopo avere steso a terra, nel sangue, i due Badolato, ben udita da due donne, Pasqualina Burlano e Anna Polito, è chiarissima: « Cosi imparerete >. Nessuna colpa avevano i poveri Badolato, -ccetto il c torto > di aver teso ti .o mano pietosa abhldcRoltnfcspnptsnccnudCslllgecmcnt a un uomo che il < mostro » braccava per ucciderlo. ■ Ciò che è accaduto ieri sera ha . aumentato naturalmente l'angoscia della popolazione dell'intero agro vibonese, perchè prova che la belva di Rombiolo non ha, almentilper ora, nessuna intenzione di allontanarsi dalla sua zona natia, per raggiungere l'Appennino. Egli è qui, si nascónde fra i campi e i fossi, riceve del cibo dai contadini cui si presenta con il mitra spianato perchè diano e perchè tacciano, e se non va verso quella parte della Calabria dove certo gli sarebbe più agevole sfuggire alla caccia dei carabinieri, è perchè vuole prima chiudere il suo Sanguinoso compito. Le autorità giudiziarie continuano a negare l'esistenza di una lettera giunta sin da lune di ai carabinieri, ove Serafino Castagna dice che si arrenderci solo dopo avere compiuto tutte le sue vendette. La gente del luogo, invece, vi sia o no la lettera, afferma che il Castagna ha nella sua memoria un elenco di 24 persone da massacrare. E conta: ventiquattro meno cinque, ne rimangono diciannove. E, angosciata, rimane chiusa in casa. La mancata uccisione dei Badolato, di ieri sera, pone un interrogativo sull'efficacia della iiiiiiiiiiimiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiHini vigilanza organizzata contro la belva. Ma in che modo impedire a un uomo, armatissimo, e fra l'altro — come disse il Vecchio Nicola Polito prima di spirare — in possésso di un tascapane colmo di bombe a mano, residuo del tempo di guerra, in che modo impedirgli di nascondersi nelle campagne, e a notte fatta (l'aggressione di ieri avvenne alle i9,so) usare all'improvviso, premete un grilletto e poi sparire t Come impedirglielo, quando quest'uomo è invasato da una follia che gli fa ignorare qualsiasi paura T L'aggressione avvenne al Calvario, un luogo presso Le Fontanelle, distante in linea d'aria trecento metri dall'abitato. Eppure riuscì, e le pattuglie accorse non trovarono nulla, eccetto i corpi dei feriti, stesi sulta via. Comunque l'accaduto ha fatto intensificare la vigilanza; con i rinforzi giunti oggi, si calcola che trecento uomini fra carabinieri e agenti siano sparsi nella zona. Si attende anche un reparto della « scientifica » da Roma con cani poliziotti. Alla caserma dove si trovano in stato di fermo la moglie, i tre fratelli e la madre del Castagna, abbiamo visto due foto del « mostro » quando era soldato di artiglieria a .Nola. In una it Castagna aveva in capo, per scherzo, un berretto da colonnello e suonava, ridendo, la chitarra. Usciti dalla caserma, ci siamo recati al municipio. Il sindaco è assente: ha fatto sapere che è ammalato, di riceve il segretario comunale, Domenico Miceli, che scrive alla luce di uno stoppino colle imposte sbarrate. « Non si sa mai — spiega — io sono Solo un impiegato, ma spesso in questi paesi è proprio con il municipio che se la prendono ». Da Rombiolo passiamo a Presinaci, il paese del « mostro », un borgo misero, con le vie senza selci. Gli usci sono chiusi; ogni tanto qualcuno spia, timido, dalla finestra. Al n. il di via Siena è la casa vuota del Castagna. Al n. 8 è quella di Maria Zappino, la prima vittima, con due strisce nere inchiodate sul portoncino. Intorno a queste case c'è un carabiniere fermo ad ogni uscio, col mitra in pugno. Ci fermiamo al n. ti, dove è l'abitazione di Francesca Badolato, la donna che non volle sposare Latino, il fratello del Castagna e che deve alla sua anima Se è Sfuggita alla morte. E' molto giovane; il viso, sotto la pezzuola che qui portano sul capo le contadine, appare pallidissimo, gli occhi sbarrati riflettono il suo spavento. Ha in braccio una figlioletta, Rosa. In un < basso » c'è (I figlio Giacomo con la moglie, la sorella Rosina e un gruppo di donne. Sedute in cerchio, avvolte in scialli neri, piangono; ogni tanto qualcuna scoppia in grida stridule e singhiozzi. Bui comò è la fotografia dei genitori morti, e davanti c'è un lume. Il padre era rimpatriato it e aprile dall'Argentina. «A veva lavorato tutta una vita — commenta Giacomo — e, appena ritornato al paese, questo doveva capitargli». E in dica il muro, ancora imbrattato di sangue, dove i due vec chi caddero uno sull'altro. Nella chiesa delta Madonna del Lume, il giovane parroco, don Michele Pontoriero, sta accendendo delle candele che pone davanti atte statue dei santi. < La patrona — dice — è Lei (e indica la Madonna), e questi sono solo compatroni, ma noi li preghiamo tutti perchè facciano finire questa brutta storia*. Passiamo per Piaggi, la località dove il € mostro > si no» sconderebbe. E' un Viale limitato da grandi pioppi seeolari Satinino in Un campo, dove il grano, color Verde mare, è già ben alto. Intorno c'è un silenzio profondo, ansioso. Crescenzo Guarino

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