La destra d.c. per Merzagora o Gronchi se Einaudi non accettasse il reincarico di Enzo Forcella

La destra d.c. per Merzagora o Gronchi se Einaudi non accettasse il reincarico I sondaggi tra i partiti per il nuovo Presidente della Repùbblica La destra d.c. per Merzagora o Gronchi se Einaudi non accettasse il reincarico La decisione annunciata da Gonella nella riunione del direttivo parlamentare - Fanfani a colloquio con La Malfa, Pertinl, Paolo Rossi, Catterò e Martino - I nenniani si dichiarano favorevoli al presidente della Camera - Polemiche dei socialdemocratici - Sempre vivo il problema della "chiarificazione,, Roma, 19 aprile. CI si sta rapidamente avvicinando al giorno fissato per la elezione del Presidente della Repubblica ed i vari gruppi pare comincino a sentire l'assillo del poco tempo a disposizione per maturare le loro scelte e concordarle reciprocamente. Si moltiplicano i sondaggi, gli incontri confidenziali, le riunioni di dirigenti: specialmente tra 1 democristiani che, per essere il partito di maggioranza, hanno ovviamente le maggiori responsabilità del. momento. Fanfani, ad esemplo, sta interrogando ad uno ad uno tutti i parlamentari del suo partito e si dice che con il gruppo ascol. tato oggi sia già arrivato e. « quota 150 ». Parallelamente lo stesso segretario della D.C. non trascura di mantenere ì contatti con gli esponenti degli altri partiti cercando anche de questa parte di raccogliere un panorama quanto più possibile vasto delle opinioni: basti notare, a titolo indicativo, che oggi sono stati visti a colloquio con lui il socialdemocratico Paolo Rossi ed il repubblicano La Malfa, il socialista Pertinl, i monarchici Cancro e Greco, il liberale Martino. Gonella ed Andreotti, che hanno assunto il ruolo di capigruppo della minoranza democristiana, proseguono intanto un loro personale giro di consultazioni ed anche per essi la cscepdpdmvgcdstfcmiqfoumuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuii cronaca ha da registrare quest'oggi numerosi incontri di cui sono stati protagonisti, con esponenti del loro e degli altri partiti. Le fila di questi diversi sondaggi hanno poi trovato un punto d'incontro nella riunione del direttivo dei deputati democristiani, dove si sono ritrovati gli esponenti della maggioranza e della minoranza per confrontare 1 rispettivi punti di vista ed esaminare la possibilità di una intesa. Fi' infatti evidente che, prima di affrontare 11 problema degli accordi con gli altri partiti i democristiani hanno da risolvere il loro problema interno, che è quello di far convergere 1 loro favori su un unico candidato o su una rosa di candidati unanimamente accettata: in modo da evitare che al momento delle votazioni si rovescino i rapporti di forza ed il nuovo Presidente della Repubblica possa venire eletto senza il concorso determinante del partito di maggioranza. Diciamo subito che anche questa riunione del direttivo -r dalla quale qualcuno si attendeva indicazioni risolutive — si è conclusa con battute Interlocutorie, e cioè con l'intesa di rivedersi ancora venerdì, dopo la riunione dei capigruppo della maggioranza governativa fissata per giovedì. Ne sono emersi, tuttavia, degli orientamenti che, senza intro- iitiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiinn durre elementi sostanzialmente nuovi nella situazione, possono essere peraltro assunti come un contributo, e sia pure soltanto un piccolo contributo, olla chiarificazione. E' restata in primo luogo confermata la contrarietà dei < fanfaniani > alla rielezione di Einaudi, mentre gli esponenti della minoranza hanno ripetuto la loro propensione ad offrire nuovamente la candidatura ad Einaudi. < Solo nel caso di mancata accettazione —. ha detto Gonella — sarà necessario passare ad altre candidature che dovrebbero essere basate bu titoli del massimo prestigio, come potrebbero offrirne i presidenti delle due Camere ». E cosi anche si sono espressi Vedovato, Codacci-PisanelU e gli altri esponenti della «concentrazione » non mancando di rivolgere qualche strale polemico al segretario e alla direzione del partito che, a loro avviso, si sono sottratti al dovere di indicare chiaramente le loro preferenze. Gli esponenti della maggioranza hanno ripetuto le ragioni per le quali preferiscono raccogliere tutte le opinioni dei < notabili > prima di esprimere un giudizio preciso ed hanno confermato la loro contrarietà per 11 reincarico. Ma non hanno mancato neppure di prendere atto della minore intransigenza dimostrata dalla minoranza sul nome di Einaudi. E questo, secondo qualche osservatore, sarebbe appunto il fatto nuovo della giornata. La corrente di concentrazione, •ile oonta circa 120 aderenti tra Camera e Senato, avrebbe mostrato di non ritenere utile di insistere sino all'ultimo sull'elezione dell'attuale Presidente facendo capire che sarebbe disposta, dopo i primi scutini, a votare uno del due preside n ti delle Camere;npnVtanto Merzagora quanto Gronchi.*' L'agenzia di stampa più vicina allo stesso Gronchi è uscita stasera dal riserbo mantenuto nei giorni scorsi ed ha detto francamente che, se la scelta deve essere ridotta a due presidenti delle assemblee legislative, quello della Camera del deputati ha più titoli dell'altro. Ha aggiunto, anzi, una graduatoria delle preferenze della sinistra democristiana, che vede al primo posto Gronchi seguito da Zoli, Segni, Vanoni, Cadorna e Zanottl Bianco. Se ne deve arguire che gli elettori di Gronchi hanno giù dicato la situazione abbastanza favorevole per risolversi a presentare semiufficialmente la loro candidatura. Ma non se ne può concludere che il nome dell'attuale presidente della Camera, stia per ottenere l'unanimità del suo gruppo. Al contrario: i < fanfanianl » gli sono piuttosto contrari e per la stessa minoranza non si può dire sino a che punto questo orientamento vuole avere un carattere definitivo o semplicemente tattico, magari per avanzare all'ultimo momento, esclusione dopo esclusione, il nome dell' ex-Presidente del Consiglio Pella. ctddtsgcIppdqgnpcrslcsci\[llllllillillllllllSllIMlllMllllllllI 11(1 t<lllll«l.l Itli4( 111 Ciò che, invece, si può dire con sicurezza è che la candidatura di Gronchi avrebbe 1 voti dei P.SJ. (anche la direzione di questo partito ha esaminato quest'oggi l'argomento.), senza contare quelli degli altri gruppi di opposizione : che ancora non si sono pronunciati. I socialisti hanno già fatto capire che cercano l'occasione per poter votare a favore del candidato democristiano e quella di Gronchi'gli sarebbe graditissima. I socialdemocratici criticavano aspramente, questa sera, la propensione del P.S.I. verso I candidati della D.C., facendo rilevare 'ie « Nenni lavora oggi contro lo sbandierato laicismo ed a prò di quel monopolio democristiano, del. potere che 1 partiti di estrema sinistra non si stancano di denunciare». Aggiungevano ancora i portavoce del P.S.D.I. che, oniiiimniiimiiiiiiMiiiHMiiiiHiiimiiun pur senza porre alcun v«*to ad una candidatura democristiana, un accordo su un candidato laico sarebbe altamente auspicabile che. in caso contrario, si arriverebbe alla rottura del fronte democratico. ; I socialdemocratici, In altri termini, fanno dell'elezione del Presidente della Repubblica un problema di carattere strettamente politico: considererebbero un'elezione raggiunta attraverso una maggioranza diversa da quella governativa un atto di sfiducia da parte della Democrazia Cristiana nella stessa formula governativa. Cosi il problema, mentre tende a chiarirsi da_ una parte, tende a complicarsi dall'altra. Dietro la questione presidenziale torna ad affacciarsi l'accantonato problema della « chiarificazione ». Enzo Forcella

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