Due famiglie distrutte dalla folle sparatoria dello studente geloso della sua ex fidanzata

Due famiglie distrutte dalla folle sparatoria dello studente geloso della sua ex fidanzata Due famiglie distrutte dalla folle sparatoria dello studente geloso della sua ex fidanzata La tragedia della Crocetta ricostruita dalla polizia • Il giovane sparò tutti i proiettili del caricatore, pòi per uccidersi infilò nell'arma altre 5 pallottole ■ La ragazza fu raggiunta da ire colpii Sempre gravi le condizioni dello zio che tentò di fermare l'assassino - Un biglietto: "Mammà, perdonami !„ Nessuno pu8 entrare nella camera num. 17 dell'ospedale Maurlziaho. L'avv. Attillo Raynerl, ferito gravemente al petto durante la tragica sparatoria di corso Duca degli Abruzzi, sta lottando contro la morte. Il primario che lo ha in cura ha proibito a chiunque a a à i — anche al magistrato e al! funzionario di polizia — di avvicinarsi al Rayneri: la più piccola emozione, il minimo sforzo potrebbero essere fatali all'infelice la cui vita è appesa ad un filo. La pallottola si è conficcata tre centimetri sotto il cuore e, per ora, l'intervento chirurgico è impossibile. Dal momento del suo ricovero 11 ferito ha continuato a delirare. Fra tante parole sconnesse, una frase era chiara e si ripeteva con un'intensità dolorosa: « Sta attenta, Nini... Scappa Nini... non farti prendere... ». Nel tempo stesso l'avvocato si torceva sul letto smaniando, invano trattenuto dai dottori e dagli infermieri e tendeva- le braccia come volesse difendere la nipote dalla mortale minàccia dell'ex-fldanzato. Verso sera le condizioni si mantenevano stazionarie. Entro la giornata di oggi i sanitari 'curanti decideranno se operarlo o rimandare ancora l'estrazióne della pallottola. E fórse stasera — ma non è ancora sicuro — l'avv. Rayneri potrà parlare. Sino a quel momento la versione, delia tragedia sarà incomplèta. Infatti lo zio è stata l'unica persona presente all'ultimo scontro fra 1 due giovani, un attimo prima che Vittorio Rigat, in preda a furore omicida, aprisse selvaggiamente il fuoco. Tuttavia la polizia (Squadra Mobile e Commissariato dì San Secondò) ha ricostruito, con probàbile esattezza, la scena, sconvolgente del dramma. Dòpo lina notte Insonne Vittorio Rlgat, pallido, calmo, vestito elegantemente con un abito bleu scuro, camicia bianca e cravatta chiara, si presenta in corso Duca degli Abruzzi 77 in ca8a dell'ex-fidanzata, Anna Maria Dolores Rayneri, e chiede di parlare con la ragazza. Ma la ragazza non c'è, è andata a pranzo dagli zii, In corso Duca degli Abruzzi 31 (nello stesso isolato, in corso Arimondi 17, abitava 11 Rigat). receduto da una telefonata della madre di Anna ,Marla — che 1 familiari e gli amici chiamavano Nini — Vittorio arriva alle ore 12,10 nell'alloggio dell'aw. Rayneri. « Vengo a salutarti — dice all'ex-fldanzata — perchè, parto per l'America. Vado laggiù a studiare -e^laggiù mi faràfauna posi- eazuorbvcblsccsdgvccnnmpmesagiovani non è molto cordiale e per gli zii della ragazza, com'è facile Immaginare, imbarazzante: tanto che, trascorsi alcuni minuti, 1 coniugi Rayneri lasciano la coppia nel salottino e si ritirano nella stanza da pranzo. Ma dopo poco le voci dei due giovani salgono di tono e la conversazione iniziatasi in un'atmosfera di grande freddezza ma anche di calma, si tramuta in violenta dìsputa. Evidentemente, ancora una volta, il Rlgat ha chiesto a Nini di tornare con lui: e ancora una volta ne ha ricevuto un netto rifiuto. Impressionato dall'alterco lo zio interviene. Nessuno può dire ■osa sia successo nel salottino, dopo l'entrata dello zio: oggi o domani lo sapremo, quando l'aw. Rayneri parlerà. Sì pensa comunque che 11 Rigat (il quale durante il tempestoso colloquio aveva fumato nervosamente, deponendo anzi sul tavolo un pacchetto di «Virginia») abbia improvvisamente zioné >. ì/J*contrò 'fra. I dÈUej estratto di tasca la pistola e abbia sparato sulla ex-fidanzata ferendola al petto, sotto un seno. Con un singulto e gli occhi spalancati per 11 terrore ,e 11 dolore. Nini fuggiva barcollando dal salottino, usciva in corridoio, entrava In cucina e andava a rifugiarsi sul ballatolo. Qui però non aveva la forza nè di gridare nèdi trascinarsi sino in fondo al balcone. S'appoggiava al muro, accanto ad un battènte della persiana, e scivolava giù, reclinando, la tèsta sul petto. Intanto nel corridoio si svolgeva la lotta fra lo zio e il giovane. L'avvocato Rayneri, benché anziano, afferrava energicamente il Rigat — un giovanotto atletico, alto, un metro e novanta — e.tentava di disarmarlo,' gridando: «Afa lei è impazzilo t Metta giù qùest'armait. "Il Rigat si svincolava ed esplodeva una revolverata quasi a bruciapelo sili Rayneri che, portandosi le mani al petto, si accasciava sui pavimento. Contro la zia della ragazza, signora Adalgisa. Peesano Rayneri, lo studente, che era cereo In volto e aveva gli occhi sbarrati a jé frlinèatoètìtr'ispaventòsamen- te alterati, sparava il terzo colpo, raggiungendola alla spalla destra. Il Rigat, cosi, s'era sbarazzato di ogni impedimento (la domestica Maria Margaria, di 63 anni, si era nascosta in un angolo, inebetita e paralizzata dall'orrore): piombava in cucina e, intravedendo Nini sul ballatoio, riprendeva la sparatoria: i primi .due proiettili andavano a vuoto e, sorvolando la ringhiera, finivano proprio contro la casa di corso Arimondi • 17, domicilio del Rigat (la madre Btava rigovernando In cucina, ma essendo completamente sorda, non udiva le detonazioni il cui fragore davano l'allarme a tutto l'isolato): ma le altre due pallottole, esplose a brevissima distanza dal corpo della ragazza già agonizzante, si conficcavano nel petto dell'Infelice e una di esse le spaccava li cuore, A questo punto nel convulso, orrendo precipitare della tragedia vi è una pausa. La. rivoltella dell'assassino conteneva sètte proiettili, uno in canna e sei nel caricatore. L'arma è scarica. Il Rigat estrae di tasca altre cinque pallottole sciolte (dodici glio ne aveva vendute l'armatolo) e ad una ad uria le introduce nella pistola. Non è un'operazione semplice e non si può fare in pochi istanti. Ma l'assassino è ormal fuori di sè e agisce come un automa. Finalmente è pronto. Afferra per i piedi la ragazza e la trascina in cucina. Indi al corica accanto a lei, si apre la giacca e s'appoggia la canna sul cuore e per due volte consecutive preme li grilletto. La morte è immediata e quando i vicini di casa, chiamati dalla domestica, entrano nella cucina, scorgono i due giovan' distesi l'uno accanto all'altro, con gli occhi aperti, i corpi immobili chiazzati di sangue. L'inchiesta della Magistratura e della Polizia, ora, non ha più urgenza. Non c'è assassino da scoprire o da rincorrere, non c'è mistero da risolvere. Tutto è tremendamente chiaro: Vittorio Rlgat e Nini Rayneri si conoscono da fanciulli frequentando lo stesso ginnasio. Il tenero idillio si tramuta in amore. Segue il fidanzamento. Ma Vittorio non riesce a trovare la sua strada: è Inquieto, incerto, vuole e disvuole: s'iscrive alla Facoltà di legge, poi a quella di economia e commercio, poi a quella di fisica. Il padre, dopo un grosso rovescio finanziario, muore d'un collasso cardiaco. La situazione familiare è difficile: la madre è inferma, un fratello .è in una casa di cura. Il ragazzo è frequentemente agitato, cupo, scontento: vorrebbe fare, sistemarsi, imporsi e non ci riesce. Intanto 1 rapporti con Nini si sono guastati. Nini rompe la relazione e di recente avvia un'amicizia affettuosa con un altro giovane, tale Gigi B., un aostano laurearido in medicina. Ormai questo Gigi B. era considerato il suo nuovo fidanzato ufficiale e già si parlava di nozze a breve acadenza: un paio di settimane fa i due giovani si erano recati a compiere una crociera di una dozzina di giorni in Spagna. E' facile immaginare che il Rigat fosse venuto a conoscenza di qe cnagrinNmdzpgStfipmflgdtmtplp, i a a a questo viaggio e 11 suo cruccio e il suo tormento fossero giunti cosi al colmo dell'esasperazione. Da notare che lo studente aveva In precedenza dato segni d'essere un esaltato: durante una gita in montagna, in Val di Susa, aveva costretto Nini a dirgli: <S1, ti sposerò >, minacciando, In caso contràrio di deviare l'auto in un precipl zio. Nell'autunno scorso aveva perseguitato a tal punto la ragazza che 11 commissariato di San Secondo aveva dovuto intervenire con una severa diffida. Là follia di Vittorio Rigat ha precipitato nello strazio due famiglie: la sua e quella dell'exfidanzata: e ha coinvolto nell'assurda, raccapricciante tragedia due persone estranee al dramma passionale: l'avv. Attilio Rayneri, che come abbiamo detto è fra la vita e la morte, e la moglie che non guarirà prima di un mese. Indosso all'assassino-suicida (oltre alla pistola « Martlal > di marca spagnuola comprata sabato da un armatolo di piazza Porta Susa per 6500 lire) è statò trovato un portafoglio con poco più di 2 mila lire, una collanina 'oro, la ricevuta dell'acquisto dell'arma,, e un foglio su cui erano elencati debiti per un ammontare di circa 200 mila lire. Sotto, una frase vergata con mano convulsa, che pare quasi uh grido disperato: « Per. donami, mamma! Vittorio » Il foglio dev'essere stato scritto domenica mattina. Oggi la salma dello studente sarà portata dall'Istituto di Medicina legale a Vlllafranca Piemonte e là tumulata nella tomba di famiglia. I funerali della ragazza si svolgeranno probabilmente domani mattina nella parrocchia della Crocetta, Lo studente impazzito 11M111T1111111 ( 111 f M ! Il ! H11M M II I 11 ! 111 IIIIIIID La vittima: Anna Madia Dolores Rayneri, Lo zio: aw. Attillo Rayneri

Luoghi citati: America, Spagna, Virginia, Vlllafranca Piemonte