Consultazioni tra i partiti per il nuovo Capo dello Stato di Vittorio Gorresio

Consultazioni tra i partiti per il nuovo Capo dello Stato Consultazioni tra i partiti per il nuovo Capo dello Stato La rielezione di Einaudi esclusa da Fanfani - 0 segretario della d. c. a colloquio con il socialista Targetti Probabile orientamento su nn indipendente - Previste diverse sedute del Parlamento prima del voto valido Roma, 18 aprile. A dieci giorni di distanza dalla riunione dell'assemblea comune per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, il problema della scelta è stato finalmente posto in modo chiaro, per iniziativa del segre-r tario della Democrazia Cristiana. Con il discorso pronunciato a Trento, l'on. Fanfani ha, infatti, preso posizione a nome del partito di maggioranza. Ha cominciato ad escludere, esprimendosi in modo abbastanza trasparente, la possibilità di una conferma di Einaudi, che egli ha senz'altro affiancato a De Nicola, cosi creando un binomio di «expresidenti » da tenere fuori del conto. Essendo stato chiaro su questo punto, ha dichiarato poi che la D.C, nell'orientarsi sulla scelta di un nuovo candidato, non si farà guidare da egoismi di partito: ciò che vuol dire, in altri termini, che potrebbe anche rinunciare a proporre un democristidno. Questa rinuncia, tuttavia, dovrebbe essere compensata da una diversa rinuncia da parte delle altre forze politiche: tutti, cioè, dovrebbero impegnarsi a non porre preclusioni all'elezione di un democristiano in quanto tale. Una volta sancito che anche un democristiano potrebbe ascendere ai Quirinale, ci si potrebbe mettere d'accordo per.la ricerca di un indipendente, e in questo mo¬ do si eviterebbe di risuscitare llllIlllilIllllllllllItllIIItlllllllllllllIflIllIIIIIIIIlD a a . secondo le stesse espressioni di Fanfani che ha fatto proprio un concetto già formulato da De Gasperi — l'antica e deprecanda contrapposizione tra guelflsmo e ghibellinismo. Enunciati questi due punti - mancata conferma di Einaudi e possibile orientamento verso il nome di un indipendente — il segretario della D.C. è venuto a Roma ad accertarsi delle reazioni. I democristiani della concentrazione, vale a dire i cosiddetti oppositori interni, hanno mostrato di gradire poco l'esclusione jdi Einaudi. Con vari modi di manifestarsi avevano, difatti, già lasciato intendere che la conferma dell'attuale Presidente sarebbe stata, a loro giudizio, la soluzione migliore. E' molto probabile che continueranno a sostenere questo punto di vista, e la prima occasione per far ciò sarà probabilmente fornita loro domani dalla riunione del comitato direttivo del gruppo parlamentare della Camera, convocato • per le 11. Anche i socialisti di Nenni sono tornati sulla questione, spiegando .che una conferma di Einaudi non avrebbe altro significato all'infuori di quello di eludere un problema, com'è nell'uso dell'attuale maggioranza, la quale, secondo le accuse socialiste, non cerca soluzioni, ma le rinvia. Comunque l'on. Fanfani non ha evitato di prendere contatto con socialisti del P.S.I., ed oggi a Montecitorio si è lungamente intrattenuto con l'on. Targetti, vice-presidente della Camera e membro della direzione del P.S.I. Argomento del collòquio, naturalmente, è stata la questione presidenziale, desiderando Fanfani compiere sondaggi in tutte le direzioni. E', infatti, da notare che, anche nel caso che la D.C. votasse compatta per un candidato determinato, avrebbe sempre bisogno di alleanze per assicurarne l'elezione. Essa dispone di 379 voti (compresi quelli dei sette delegati regionali D.C.) mentre la maggioranza assoluta richiesta per il quarto scrutinio supera notevolmente i quattrocento^ Occorrono perciò accordi con altri gruppi dello schieramento che si presenta cosi suddiviso: comunisti 192; socialisti 103; monarchici 48; missini 37; socialdemocratici 19; liberali 13; indipendenti di sinistra del Senato 10; gruppo misto della Camera 31; rappresentanti dei partiti laici minori in Senato, dieci. Pure avvertendo che questi calcoli sono fatalmente approssimativi poiché è molto difficile che i diversi gruppi mantengano un'assoluta compattezza nel voto, è il caso di segnalare che nemmeno il pieno accordo dei rappresentanti del quadripartito sareboe sufficiente ad assicurare l'elezione di un candidato che non ottenesse un certo apporto di suffragi dall'opposizione. Sempre in via di ipotesi, si può addirittura concepire l'eventualità dell'elezione di un candidato che non abbia neppure un voto dalla Democrazia Cristiana. La questione è pertanto estremamente delicata e la situazione resta ancora allo stato fluido. Si è pronunciato a favore dell'elezione di un indipendente, escludendo il reincarico ad Einaudi, l'on. Pacdardi a nome del P.R.I., che ha accennato favorevolmente ad una candidatura Merzagora. Allo stesso Merzagora andrebbero le preferenze segrete di Fanfani, secondo quanto si assicura, ma l pochi voti repubblicani, in aggiunta a quel li della D.C. non basterebbero certo a garantirne il successo. I socialdemocratici sono avversi a Merzagora, e i liberali sono molto incerti. ' Le destre nbtccslcitdssPcdvsqptpctsrnddqzlt non si pronunciano, ed è probabile che prenderanno un atteggiamento soltanto' dopo aver conosciuto quelli degli altri; e così pure tacciono, fino a questo momento, i comunisti. Giovedì, per iniziativa dell'on. Pacciardi, si riuniranno gli esponenti dei gruppi del centro per uno scambio di idee: ma sarà una runione certamente interlocutoria, se non destinata a semplicemente constatare che non ci sono possibilità di accordo preventivo. Poiché si calcola che' sarà ne¬ cessario raccogliere non menti pdi centocinquanta voti a favore del candidato che sarà sostenuto dai democristiani ossequiènti alla disciplina di gruppo, le fatiche dei grandi elettori non saranno lievi, e il presidente della Repubblica, chiunque egli sarà, verrà eletto da uno schieramento di assai varia composizione. Ciò del resto non è da deplorare in linea di principio, trattandosi delia massima magistratura dello Stato che, appunto per questo, è bene non sia condizionata da un Bolo fronte politico. E' però facile pensare che la « fumata bianca » si farà attendere più giorni: esauriti fra il 28 e il 30 aprile i primi tre ■iliiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiit2l p* Dominata la situazione dal scrutini che esigono la maggioranza di due terzi, il quarto — a semplice maggioranza assoluta — non si avrà che il 2 maggio, essendo festa il 1°. E non è detto, infine, che basti 11 primo scrutinio semplice per ottenere l'elezione. Prospettate così tutte le difficoltà, si può concludere sul tema, avvertendo che forse son proprio tutti questi ostacoli a rendere non. impossibile un ripensamento dell'ultima ora a favore di Einaudi per sciogliere cosi le fila dell'imbrogliata matassa. problema dell'elezione presidenziale, resta poco da dire sulla rimanente attività politica. Il Presidente del Consiglio ha ricevuto oggi 11 dott. De Micheli, presidente della Confindustria, che lo ha intrattenuto su alcune questioni che interessano le categorie industriali. Domattina si riunisce, in assenza di Saragat, che rimarrà in Sicilia tutta la settimana, 11 Consiglio dei ministri, 11 quale ha in programma una serie di provvedimenti di ordinarla amministrazione, tra cui quello del deferimento agli enti locali delle attribuzioni In materia di concessioni di autolinee. Vittorio Gorresio

Luoghi citati: Roma, Sicilia, Trento