L'ultima pagina prima della fine

L'ultima pagina prima della fine L'ultima pagina prima della fine (Dai nostro corrispondente) Washington, 18 aprile Albert Einstein, il genio che ha permesso alla mente umana-di intravvedere le leggi fisiche- e matematiche che regolano la vita di ogni forma creata e che. tengono assieme l'intero universo, si è spento quietamente questa notte, alle ore. 1J5 . (ore 7J.5 italiane), ucciso da una minuscola emorragia all' aorta causata dall'arteriosclerosi. Solo la figlia Margot, la segretaria Helen Dukas, e due o tre dei suoi più fedeli amici, fra i quali lo scienziato Robert Oppenheimer, sapevano ohe venerdì sera egli si era fatto ricoverare all' ospedale della università di Princeton. La sua malattia rimo.se sconosciuta a tutu, non solo perchè Einstein viveva in volontaria solitudine, nell'isolamento della Sua tranquilla villetta nella cittadina universitaria; ma soprattutto perchè egli stesso proibì che si parlasse della sua malattia. Parlava male l'inglese . Einstein detestava ogni forma di pubblicità, non fece mai nessuna concessione alla fama, rifiutò sempre, con ostinazione, di adattarsi all'idea di essere un genio. < Io sono un individuo -t- .disse in più di una occasione — e^non un genio. È quando, in una solenne occasione accademica, qualcuno osò sfidare la sua invincibile e naturale modestia, Einstein interruppe l'oratori e disse, nel suo inglese imperfetto è con il forte ' accento tedesco che non riusci mai a padroneggiare: < Lasciamo che ogni uomo sia rispettato come individuo e non permettiamo che nessun uomo venga idollazata. E' un'ironia, della sorte che, proprio io, senza alcuna mia colpa, venga fatto oggetto di eccessiva ammirazione e rispetto, da parte 'dei miei simili ». Nessuno seppe così, nei quat. trò giorni scorsi, che le sue condizioni di salute erano improvvisamente divenute preoccupatiti, ni che set famosi medici, tre delta sua stessa università e tre specialisti in affezioni della vescica di New Yorlc fossero stati convocali al suo letto. E finché i familiari non vorranno dirlo, nessuno saprà con quali pensieri Si sia staccato dalla vita. O'ò che si sa, è ch'egli si è spento in piena lucidità, ignorando però, come ignoravano i medici, la vera causa delta morte. Solo dall'autopsia si è saputo, infatti, che la sua fine non è dovuta, come si credeva e come venne annunciato qualche oro, dopo la morte, ad una infiammazione della vescica, ma invece ad una minuscola rottura dell'aorta, che causò una ■ lenta ed inarrestabile emorragia interna. Ma forse non si va lontano dal vero immaginando che, nelle confuse, parole mormorate in tedesco prima di spirare, parole che le due infermiere americane accanto al suo letto non seppero comprendere, egli abbia ripètuto U giudizio espresso nel 1945 dopo fuso delle prime due bombe atomiche su Nagasaki e Iroshima:. « L'energia atomica ora non è u- a fortuna per l'umanità, ma una minaccia ». Egli aveva dischiuso le po'te dell' èra atomica avanzando quarantacinque anm fa le prime 'teorie sulla relatività, una idea rivoluzionaria Ohe aggiun¬ svdgsupgdiffiss se una quarta dimensione, il tempo, a quelle tradizionali di lunghezza, larghezza e profondità. E fu la sua ipotesi, poi verificata da Fermi, che una radiazione quando viene propagata acquista una struttura spe. cifica,:che. sta, alla base della sua scoperta successiva: che una piccola quantità di materia poteva produrre astronomiche quantità di energìa. Egli rifiutò sempre di essere considerato, però, il < padre » della bomba atomica, e lottò ne. gii ultimi anni con crescente decisione contro l'utilizzazione dell'energia atomica per fini bellici. Come parecchi altri scienziati, egli aveva sperato in un primo tempo che la scoperta dell'energia atomica e l'esistenza delle armi nucleari <avrebbero intimato alla razza umana di porre ordine negli affari internazionali, ciò che senza la pres sione della paura, essa non vorrà indubbiamente fare », E la tendtnza a limitare le libertà fondamentali dell'uomo, gettando un'ombra sulle democrazie, lo trovò negli ultimi tempi critico coraggioso. Egli fu il solo che osò, nel pieno della involuzione maccartista, incitare i cittadini a rifiutarsi dt rispondere alle inchieste illiberali condotte allora da vari enti governativi. < Questo rifiuto a deporre (egli scrisse allora) deve essere fondato sull'asserzione che è vergognoso ed indegno, per un cittadino senza colpa, di sottoporsi a tale inquisizione, e che questa viola lo spirito della Costituzione ». E st ricorda che, per i Rosenberg condannati a morte osò chiedere ad Eisenhower la commutazione della sentenza, dicendogli che era suo dovere prendere quell'atteggiamento in conseguenza < del mio appassionato senso di giustizia sociale è di responsabilità sociale >. Noncurante del denaro Nessuno, per nessun motivo, riuscì .mot ad intimidirlo, quando questi valori essenziali erano in discussione. E nessuno anche, si ricorda oggi con simpatia a Princeton, riuscì mai a fargli indossare un abito come st deve o a domare in qualche modo .la sua ribelle chioma grigia. Il suo disdegno per la gloria, la sua assoluta noncuranza del denaro (una volta ai servì per segnalibri di un assegno di millecinquecento dollari e poi perse libro ed assegno, dimenticandoli su una panchina di giardino pubblico) erano leggendari; la sua bontà e gentilezza con quelli meno dotati di lui, cioè con il resto della umanità, infinite. Egli attendeva personalmente alla corrispondenza, rispondendo a tutti, aneliti agli scolan che gli chiedevano per gioco di risolvere i loro problemi di aritmetica In questo caso, però, la sua risposta chiarissima e illuminante era quella di un professore eglj indicava ì metodi di soluzione, non la offriva bell'e fatta La scienza è fatica. Anche dopo la sua morte, egli ha voluto che il suo cervello, e gli altri organi interessanti per gli studiosi, servissero alle ricerche. Fin da parecchi anni fa egli aveva disposto che il suo cadavere venisse posto al servizio della scienza ed infatti cervello uà nitri organi vitali sono stati asportati oggi, dopo l'autopsia, dal prof. Harvey. Nel pomeriggio, sempre secondo le di¬ sposizioni dello scomparso, la salma è stata cremata. In silenzio, nel più completo disdegno di ogni pubblicità, si è svolto anche l'ultimo atto della vita dell'uomo, di cui parlano ora tutti i giornali, tutte le radio degli Stati Uniti. L'incenerimento è avvenuto nell't Ewing Crematory » a 18 chilometri da Princeton, senza che nessuno venisse avvertito; soltanto una quindicina di persone hanno accompagnato il furgone, ed hanno assistito mute alla cremazione. Ora le-ceneri sono trattenute dall'istituto, in attesa delle definitive disposizioni della famiglia. Àgli studiosi italiani Soltanto dopo la scomparsa, il medico curante' dello sJÌenziato ha detto alla stampa che il suo illustre paziente soffriva da anm di arteriosclerosi e che le ultime giornate di malattia furono assai dolorose. Gli dovettero essere somministrati forti sedativi; tuttavia Einstein continuava a voler parlare, in perfetta lucidità. Pochi giorni prima della fine, il 4 aprile, egli aveva inviato una lettera autografa agli studiosi italiani che hanno preparato un volume di studi sul cinquantenario della relatività, in cui esprimeva anzitutto la sua riconoscenza ai colleghi, e poi rendeva omaggio alle ricerche italiane sullo sviluppo del pensiero fisico-relativistico e sfille applicazioni della teoria' einsteniana alla astronomia e alla fisica, aiutando « la comprensione delle grandi concezioni >. L'ultimo scritto di Einstein, che uscirà postumo, dimostrerà come sino all'ultimo egli abbia avuto un vivo interesse per la politica come libertà. Si tratta di una breve prefazione al libro tPolitica e Scienza», (li JfifilUam BssUnger, che verrà pubblicato dalla Biblioteca Filosofica di Neu- York il t giugno prossimo. La prefazione di Einstein dice: « Questo libro mi sembra particolarmente adatto come base per la discussione della vitale questione della relazione esistente fra la teoria e la pratica in politica che, a quanto mi è dato di sapere, è singolarmente trascurata ». Nessuno sa ancora dove la salma di Einstein sarà tumulata. Anche la sep.oltura avverrà, certamente, in silenzio e in segreto, come lo scomparso voleva. Ma sulla bara modesta si inchinano veramente gli scienziati del mondo intero, e la sua fine improvvisa è risentita come una perdita dolorosa, come un autentico vuoto da milioni e milioni di uomini. Ed è questo l'omaggio più degno per il genio. Gino Tomajuoli «■■■■■■IIIIIIIIlllllIllllillllllIllllllllllllllllllllllli Il cordoglio nel mondo New York, 18 aprile. La notizia della morte di Albert Einstein è giunta completamente inattesa negli Stati Uniti e nel' mondo, perchè la sua malattia era stata tenuta segreta, ed ha suscitato un'immensa, dolorosa impressione non soltanto negli ambienti scientifici, ma anche fra gli < uomini della strada ». Tutte le grandi personalità politiche, a cominciare dal presidente Eisenhower e ùall'expresidente Truman, hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di questo americano . di adozione e di questa gloria della scienza. Eisenhower ha detto fra l'altro: « Per 22 anni gli Stati Uniti sono stati la libera patria di Albert Einstein e per 15 anni egli è stato- cittadino americano per libera e deliberata scelta Gli americani applaudirono alla sua venuta nel nostro paese ed essi sono orgogliosi che egli abbia potuto trovarvi un clima di libertà. c Nessun altro uomo ha così largamente contribuito alla divulgazione -del sapere nel ventesimo secolo come Albert Einstein, e nessun uomo fu al tempo stesso più modesto nel possedere il grande dono che è 11 sapere, quando è noto che 11 sapere disgiunto dalla saggezza è un'arma mortale. A tutti coloro che vivono nell'era atomica Einstein ha dimostrato la potenza creativa dell'individuo che fa parte di una libera società». In Europa, uguali manifestazioni di omaggio e di lutto da parte dei fisici e degli uomini politici. Negli elogi, sempre l'omaggio all'uomo coraggioso e libero si accompagna al rimpianto dello studioso. Il giudizio può essere riassunto nelle parole del fisico inglese Rotblat, che ha detto: «Quando una buòna causa lo meritava, egli fu ' sempre pronto a difenderla ». Il Presidente della Germania Occidentale, Teodoro Heuss, ha definito oggi Albert Einstein < una grande personalità e un amico della pace ». « Col prospettare nuovi problemi scientifici — ha aggiunto Heuss — e con la capacità di risolverli, egli ha esercitato un profondo influsso sulla revisione delle nostre concezioni del mondo ». Un coetaneo di Albert Einstein, il professore e Premio Nobel Max Von Laue, ha definito la scomparsa del grande matematico « una perdita gigantesca » per la scienza ed ha detto: «Di tutti i grandi uomini che ho incontrato, egli era di gran lunga il più grande », spiegando che soltanto Einstein è pervenuto alla base della teoria della relatività, nonostante che «migliaia di altri vi abbiano lavorato ». < Questa è una cosa rara-nella scienza», ha soggiunto. Particolare cordoglio ha ecscpsiccbsc«baCpdcvitctntimHesldficpcscldedtpsbdlcnzqcpndidlllllIllllItllllillllllllllllllllIIIIIIIIIlllllIllllIlllllllll espresso 11 sindaco di Ulma, la città che died3 i natali allo scienziato. Nel dopoguerra, caduto il nazismo, la Municipalità già aveva dato ad una strada il nome del suo figliò illustre, e gli aveva offerto la cittadinanza onoraria. Radio Mosca ha dato, senza commenti e sepza particolari biografici, la notizia della scomparsa di Einstein. Il breve comunicato diceva soltanto: «Il più grande dei fisici, Albert Einstein, è deceduto a 76 anni, il 18 aprile». Vedere in1 terza pagina la biografia dello scienziato :^;S<::^;^:>>.:>:::-^>^::.: :^;S<::^;^:>>.:>:::-^>^::.: Lo scienziato poco prima d'entrare ln ospedale (Radiofoto)

Luoghi citati: Europa, Germania Occidentale, Iroshima, Nagasaki, New York, Stati Uniti, Washington