E' morto Alberto Einstein di Filippo Sacchi
E' morto Alberto Einstein La scomparsa dati9uomo ohe croò la fisica moderna E' morto Alberto Einstein Da quattro giorni era ricoveralo nell'Ospedale universitario di Princeton, ma aveva voluto mantenere segreta la notizia - Si è spento ieri, in piena lucidità, per emorragia all'aorta • La salma è slata cremata; ma il cervello e gli organi vaiali, per disposizione dello scomparso, sono stati destinati a ricerche di loboratorio - E' Unito com'era vissuto, in un austero silenzio - Le rivelazioni del suo medico curante sugli ultimi giorni dello scienziato Una voce ascoltata Se politica, nel senso completo, è la stessa vita morale e sociale dell'uomo, la morte di Einstein è un grande fatto politico, molto più serio per i destini dell'umanità che l'allontanamento dal potere di uno statista per quanto illustre, o la firma di un patto per quanto solenne. Perchè il ministro, si può prevederlo, sarà sostituito certamente da un altro ministro, e l'alleanza presto abrogata per un'altra alleanza, ma non sarà poi facile rimpiazzare Einstein. E non parliamo del genio scientifico, che è* un-discorso a parte. Parliamo dell'uomo come incarnazione di una unità mondiale, còme espressione di una forza spirituale capace di irradiare e di agire sugli uomini del suo tempo. E' straordinario. Egli non aveva eserciti a sua disposizione, non aveva burocrazie, non aveva chiese, non aveva partiti. Non aveva che il suo cervello. Era un piccolo vecchio rinsecchito con una gran zazzera sghimbescia e un maglione da barbone, e viveva in una cittadina di provincia, rintanato nei suoi studi; ormai senza nemmeno più cariche o titoli ufficiali da quando si era dimesso da professore. Era famoso per le sue teorie, però sì e no in cinquantanni,di lavoro ì suoi .scritti messi assieme arrivavano a 300 pagine, e, questo era il bèllo, in tutto il mondo esisto no poche migliaia di dotti (o forse poche centinaia?) veramente capaci di seguire fino in fondo il suo pensiero. Eppure egli era una di quelle cinque o sei, persone sulla terra, la cui parola è ascoltata da tutti. Ogni voi ta che da quell'angolino sperduto dell'America si.levava quella voce, voce dimessa, pacata, dov'era la segreta stanchezza delle lunghe contemplazioni e dei lunghi silenzi, voce però affabile e umana, la voce del savio che una volta, alla vicina di casa accorsa a scu sarsi perchè la sua bimba era andata candidamente a mostrargli il suo compitino di aritmetica, aveva rispo sto che non si scusasse perchè egli aveva imparato dàlia bimba molto più che questa non avesse imparato da lui : ogni volta che quella voce si levava, dappertutto per un attimo si faceva silenzio per ascoltarla. Perchè tutti sapevano che era una voce indipendente Lo stesso distacco che si sentiva nel suo accento, e che veniva dal terribile isolamento di quella perpetua] marcia nelle traiettorie e nel numeri, era una garanzia di obiettività e di equità. Le rare volte che in questi anni aveva parlato, era sempre stato per opporsi a un pregiudizio o combattere una ingiustizia : mai per . incoraggiare le fazioni o adulare i potanti. Per questo, istintivamente, uomini in tutti i Paesi, credevano in lui. Ebbene, in questo mondo, turbato da tante paure, oppresso da tanti. pericoli, sempre più assetato di una soluzione liberatrice, è con tristezza che si vede partire un uomo, uno dei pochi che potevano all'occorrenza dire con universale autorità una parola chiarificatrice e illuminante ai loro simili. Ecco in qual senso si può dire che la morte di Einstein è un fatto politico. Sempre la scomparsa di una grande mente è una scossa per l'umanità. Raccogliamoci intorno a questo vuoto che si spalanca per riaffermare, malgrado tutto, la nostra fede nella bontà della scienza e nella ragione dell'uomo. Filippo Sacchi
Persone citate: Alberto Einstein, Einstein
Luoghi citati: America
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